È un suffissoide derivato dal greco theke “ripostiglio, deposito” e usato con il significato di
“collezione, raccolta, custodia” in parole derivate direttamente dal greco come biblioteca,
pinacoteca, o modernamente formate come ludoteca, enoteca, videoteca (cfr. Enciclopedia
Treccani). In questa collezione Kico ha affrontato il tema della composizione in modo
radicalmente nuovo. Non solo il progetto in sé, ma una visione diversa, un punto di vista
aperto su life-style aderenti alle persone. Certo immaginarie e immaginate, ma vive e
contemporanee come tutti gli ambienti che TECA rivisita, interpreta e ripropone. Così che ogni
elemento ed ogni oggetto possa divenire “soggetto” quand’anche protagonista. Potrebbero
essere molte e diverse le parole chiave per parlare di TECA, ma tutto può ridursi a concetti
semplici perché forti, comprensibili perché universali.
Bellezza. Dinamismo. Senso. Emozione. C’è oggettiva bellezza in questa collezione che spazia
attraverso interpretazioni rigorose e da archetipo, calibrate senza eccesso. C’è un dinamismo
che mantiene una misura concreta ed utile nel susseguirsi mai quieto delle forme. Volumi
in equilibrio che propongono profondità, celano servizio e cose o di esse fanno mostra
secondo il volere degli interpreti. Al tatto c’è senso ed anche sensazione, riverberati dalle
superfici della materia e dei materiali. Caldi e austeri, freddi e vicini, secondo una nota di
eccellenza voluta e ricercata da Kico in modo continuo. C’è l’emozione di un oggetto dedicati
a sé pensati per durare e divenire compagni di vita, silenti, presenti.
È un termine, Mood-board, che si fa largo sempre di più nel lessico e nel linguaggio
quotidiano occidentale. Indica in sintesi l’ambito di riferimento visuale e concettuale nelle
attività creative. E sempre di più in taluni ambiti di produzione, legati solidamente allo stile,
alla forma, alle espressioni più dichiarate di ricerca di una personalità univoca. “Teca” di Kico
nasce da un mood-board che rivisita e riesamina il concetto del “racchiudere/esporre”.
It is a term derived from the ancient Greek word theke that stands for ‘lumber-room, storage’
and it is used to me ‘collection, custody’. In the Italian language Teca is often part of words from
ancient Greek language like ‘biblioteca’ (library), ‘pinacoteca’ (art gallery), or it composes new terms
together with other words. Kico challenged itself with this collection, thinking the composition
concept in a totally brand new way. New as an open point of view suitable for people, offering a
different modern vision of life. TECA reviews the environment allowing each element to transform
itself in the main subject of the scene. There could be many different key words to describe TECA
when, in reality, all of them would lead to a simple concept hence powerful, easy to understand
because it can be universal.
Beauty, dynamism, sensation, emotion. This collection includes an evident beauty as the result
of a balanced combination of rigorous style and creativity. At the same time, TECA represents a
dynamic equilibrium of volumes, merging different functions in the same element. Every single
person can perceive it differently. Finally, the continuous research of excellence conducted by Kico
enabled the company to find materials providing sensational feelings. TECA is an object created to
become your friend of a lifetime.
Mood-board is a popular design phenomenon today. It refers to the synthesis between a concept
and visual. Lately, this word has become increasingly common in manufacturing sectors, often
behind the style, shape and the research of a uniqueness of a product. Kico’s “Teca” was created
from a mood-board that reviews the concept of “encasing/exposing”.
“Mood-Board”