ALBERTO NASON
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Nato a Venezia nel 1972, Alberto Nason, in
seguito ad una esperienza triennale maturata
presso lo studio di grafica “Option One” di
Londra, frequenta l’Istituto Europeo di Design
a Milano conseguendo il diploma nel 1996 in
disegno industriale. Dopo una permanenza
di un anno in Germania presso lo studio
di design “Eckart & Barski” a Francoforte,
Alberto Nason matura specifiche conoscenze
sia tecniche che creative, conoscenze che avrà
modo di mettere a frutto in collaborazione
con lo studio dell’architetto Michele De
Lucchi nel ruolo di designer dal 1997 ad oggi,
contribuendo allo sviluppo e alla progettazione
di numerosi oggetti di design.Nel 2001 crea
“primo laboratorio” un luogo in cui il designer
si concentra sulla ricerca di nuove tecniche
di lavorazione del vetro.Nel 2001 collabora
con l’Istituto Europeo di Design al progetto
di tesi con il Prof. Angelo Micheli.Le aziende
con cui collabora: Artemide ,Domodinamica,
Produzione Privata, AVMazzega, Arnolfo Di
Cambio, Sforzin, Primo Laboratorio, Riva
1920, Sadi, VNason&C, Parise vetro.
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Alberto Nason born in Venice in 1972, After
finishing his studies he took three years
experience in a graphic design studio Option
One, In London. He then attended The Istituto
Europeo di Design in Milan obtaining a diploma
in 1996 in industrial design. He took 1 year work
experience in Germany in the design studio of “
Eckart & Barski” , near Frankfurt. He’s specialized
in the creative and technical areas of design. This
knowledge has been the fruit of the collaboration
with the studio of architect Michele De Lucchi in
the role of designer since 1997, contributing to the
development and the planning of design objects.In
2001 he created a place called ” first laboratory
” in which the designer dedicated himself to
technical new search of working of the glass.In
2001 collaborated with the European Institute
of Design and his thesis with the Prof. Micheli.
He collaborates with the following companies:
Artemide ,Domodinamica, Produzione Privata,
AVMazzega, Arnolfo Di Cambio, Sforzin, Primo
Laboratorio, Riva 1920, Sadi, Vnason&C, Parise
vetro.
DESIGNERS
SANDI RENKO
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Nasce
a Trieste
nel
1949,
si
forma
all’Istituto d’Arte Nordio. Negli anni ‘70 si
trasferisce a Padova, dove opera anche nel
campo del design industriale. Qui coglie il
fermento culturale delle correnti artistiche
d’avanguardia ed entra in contatto con
il
Gruppo
N,
contemporaneamente
si
afferma nel campo del industriale. Il modus
operandi è impostato su superfici di lavoro
di cartone ondulato, trattato con colori
acrilici, solide strutture geometriche, schemi
apparentemente elementari, imperniati sul
motivo del cubo. Lo sviluppo modulare
dello spazio viene affrontato con rigore
metodologico, proponendo allo spettatore
sequenze variabili, ridotte a essenziali elementi
visivi. Le sue opere fanno uso di semplici linee
che differiscono per lunghezza e spessore,
riuscendo così a creare effetti volumetrici
che assumono caratteristiche cinetiche se
osservate da diversi punti di vista. Aderendo a
quello spirito della neoavanguardia sviluppatasi
in Italia negli anni ’60, rielabora un personale
lessico visivo e architettonico, sperimenta
le
variabili
percettive
e
poli-sensoriali,
diversificando gli effetti di luce.
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He was born in Trieste in 1949, studied at Nordio
Art Institute. In the 70s he moved to Padua, where
he also worked in the industrial design sector.
Here he understood the cultural ferment of the
avantgarde art movements and got in touch with
Group N, and at the same time he succeeded in the
industrial field. His modus operandi is based on
working surfaces made of corrugated cardboard,
treated with acrylic colors, solid geometric
structures, apparently basic patterns, pivoted on
the motif of the cube. The modular development
of the space is approached with methodological
accuracy, proposing variable sequences to the
spectator, reduced to essential visual elements.
He uses simple lines that differs for length and
thickness, thus managing to create volumetric
effects that take the kinetic characteristics when
observed from different point of views. Endorsing
the new avant-garde spirit developed in Italy in the
60s, he re-elaborated a visual and architectonic
personal lexicon, he experimented the perceptive
and multi-sensorial variables, diversifying the light
effects.
CLAUDIO SALVIATO
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Claudio Salviato in arte “Ato.caio”, è nato e
tuttora risiede in provincia di Venezia, dove
svolge la sua attività di Artista e designer. Dopo
aver conseguito un diploma ad indicazione
tecnico industriale, ha scelto di affacciarsi
sin da subito al mondo del lavoro. E’stata una
crescita professionale in continuo crescendo,
scoprendo nel divenire di possedere potenziali,
quanto
nuove
e
inaspettate
attitudini
personali. Tale consapevolezza rivelatrice,
maturata
attraverso
svariate
esperienze
lavorative e tra le più disparate, lo ha portato
nel 2004 a cambiare radicalmente genere e
a intraprendere la via dell’arte. Ispirandosi
al suo designer preferito “Madre Natura”e
affascinato da sempre dalla “Luce”con le sue
infinite possibilità di espressione, si sbizzarrisce
plasmando opere
luminose
singolari
e
suggestive. Crea allestimenti luminosi e non,
arredamenti d’interni singolari e alternativi.
Come designer, progetta oggetti luminosi auto
producendosi la prototipazione finale.
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Claudio Salviato, also known as “Ato.caio”, was
born and currently lives in the province of Venice,
where he works as an Artist and designer. After
graduation he decided to face the working world
right away. It has been a continuous professional
growth, and he has gradually disclosed a lot of
potential, new and unexpected personal skills. In
2004 this revealing awareness, grown through
several and different work experiences, made him
radically change his genre and embark on the path
of art. Inspired by his favorite designer “mother
nature” and fascinated by the Light with its infinite
possibilities of expression, he indulges himself in
creating bright suggestive and unique art works.
He creates bright set-ups, unique and alternative
interior furnishing. As a designer, he designs bright
objects producing the final prototyping himself.
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