DESIGNERS
ORIANO FAVARETTO
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Oriano Favaretto nasce a Treviso nel 1956. Si
diploma all’Accademia di Belle Arti a Venezia
con il maestro Vedova. Vive e lavora nella
campagna veneta che, con le sue presenze
umane e naturali ne segna la formazione
interiore ed artistica. La passione per il vetro di
Murano lo avvicina alla leggendaria Fucina degli
Angeli dove collabora con nomi leggendari
del settore. Fra i numerosi successi raggiunti
nella splendida carriera ne segnaliamo alcuni:
1981- vincitore del concorso tra Accademie
d’Italia e vincitore della borsa di studio alla
Fondazione Bevilacqua La Masa; 1987 e
1992- Premio Murano, Gugghenheim Peggy
Collection e A.B.A.; 1993- 1 Premio Lampada
d’oro, S.I.I., Parigi; 1997 vincitore del premio
Prix d’Excellence per la lampada dell’anno
Polipò, Marie Claire, Parigi. Oltre all’ormai
iconica lampada Polipò, per DE MAJO firma
numerose collezioni di successo tra cui
segnaliamo: Pro Secco, Stratosfera, Perlage e
Olimpia.
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Oriano Favaretto was born in Treviso in 1956. He
graduated at the Academy of Fine Arts in Venice
with master Vedova. He lives and works in the
country of Veneto that influences his interior and
artistic formation thanks to its natural and human
presences. The passion for Murano’s glass brings
him close to the legendary Fucina Degli Angeli
where he collaborates with legendary names of the
sector. Among the numerous successes achieved
throughout his wonderful carrier we point out
a few: 1981 – winner of the contest between
Italian Acadamies and winner of the scholarship
at Bevilacqua La Masa Foundation : 1987 and
1992 – Murano Prize, Gugghenheim Peggy
Collection and A.B.A.; 1993 : Golden Lamp Prize,
S.I.I. Paris; 1997 winner of the Prix d’Excellence
prize for the lamp of the year Polipò, Marie Claire,
Paris. Besides the iconic lamp Polipò, he signed
for DE MAJO many successful collections such as:
Pro Secco, Stratosfera, Perlage, and Olimpia.
MARCO LODOLA
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Nasce nel 1955 a Dorno (PV). E’ tra i fondatori
del movimento del Nuovo Futurismo degli
anni ‘80, teorizzato dal critico Renato Barilli.
Dall’esperienza futurista, Lodola, mutua l’uso
appassionato del colore, l’energia dirompente
della luce e soprattutto, forse prima di tutto,
l’idea dell’arte come parte integrante della vita,
senza elitarismi e confini arbitrari. Dal 1983
ha esposto le sue figure in plexiglass a Roma,
Milano, Firenze, Bologna, Lione, Vienna, Madrid,
Barcellona, Parigi e Amsterdam. Nel 1994 è
uno dei primi artisti europei ad esporre su
invito della Repubblica Cinese nei locali degli
ex archivi della città imperiale di Pechino. Nel
1996 espone negli Stati Uniti a Miami e a New
York. Partecipa alla XII Quadriennale di Roma
e alla VI Biennale della Scultura di Montecarlo.
Ha disegnato nel 1999 la collezione “Tazzine
ballerine” per la “Illy”. È noto anche al grande
pubblico per le sue collaborazioni con
protagonisti della cultura e dello spettacolo,
con scrittori come Aldo Busi e Marco Lodoli
e con alcuni tra i personaggi più popolari della
musica italiana, i Timoria, gli 883 di Max Pezzali
e Jovanotti. Ha arredato con le sue sculture
il Festival di san Remo. Ha collaborato con
aziende come Coca-Cola, Fiat, Birra Moretti,
Dash. Come scrive Roberto D’Agostino
in “Lodola”, edito da Mondadori: “La
dimensione di spettacolarità insita nel sistema
contemporaneo porta Lodola a produrre
immagini che riflettono con cinica e ludica
puntualità il destino dell’uomo: l’esibizione
come
esibizionismo,
come
ineluttabile
cancellazione della profondità ideologica,
religiosa, sessuale e morale. Lo spegnimento
della profondità segna il punto di massima
eccitazione della superficie. Così la plastica
diventa specchio del carattere artificiale della
vita, vissuto come unica natura possibile, come
sfondo naturale dell’uomo moderno?”
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He was born in 1955 in Dorno (PV). He is one
of the founders of the movement New Futurism
during the 80s, created by the reviewer Renato
Barilli. Thanks to the futurist experience, Lodola
learned the passionate use of colors, the explosive
energy of the light and above all, the idea of art as
essential part of life, without elitism and arbitrary
boundaries. Since 1983 he has been exposing
his plexiglass works in Rome, Milan, Florence,
Bologna, Lion, Vienna, Madrid, Barcelona, Paris,
and Amsterdam. In 1994 he was one of the first
European artists invited by the Chinese Republic
to expose in the ex archive rooms of the imperial
city of Beijing. In 1996 he exposed in USA in
Miami and New York.
He participated in the 12th Rome Quadriennale
and in the 6th Sculpture Biennale of Montecarlo.
In 1999 he designed the “Dancing coffee cups”
collection for Illy. He is also known by the general
public for his collaboration with people of culture
and show business, with writers such as Aldo Busi
and Marco Lodola and with some of the most
popular people of the Italian music, the Timoria, the
883 of Max Pezzali and Jovanotti. He furnished
the San Remo Festival with his sculptures. He
collaborated with companies like Coca-Cola, Fiat,
Moretti beer, Dash. As Roberto D’Agostino writes
in “Lodola” edited by Mondadori: “The aspect
of showmanship inherent in the contemporary
system leads Lodola to produce images reflecting
the human destiny with cynical and playful
accuracy: exhibition as exhibitionism, as inevitable
cancellation of the ideological, sexual and moral
depth. The killing of the depth marks the point of
maximum excitement of the surface. Therefore
plastic becomes the mirror of the life’s artificial
character, lived as the only nature possible, like the
natural background of the modern human being”.
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