Uno dei capolavori di VENINI, il vaso disegnato negli anni
Venti del Novecento da Vittorio Zecchin e ispirato a una tela
del Veronese, artista da cui ha preso il nome, si trasforma in
un’opera d’arte che fonde culture e tradizioni.
Grazie alla tecnica giapponese del Kintsugi, ossia l’antica
pratica di restauro utilizzata per riparare gli oggetti rotti con
l’uso dell’oro, la collezione si arricchisce di inediti bagliori.
Le linee di rottura sono lasciate a vista e vengono riempite con
la polvere del nobile metallo, la sua filosofia è profonda e va
ben al di là di una semplice pratica artistica: il suo simbolismo
ci parla di guarigione e resilienza. dando vita ad un oggetto
unico e sontuoso.
One of VENINI’s masterpieces, the Veronese vase designed
in the 1920s by Vittorio Zecchin, inspired by a canvas by the
Renaissance artist who gave it his name, becomes a work
of art merging culture and traditions. Thanks to the Kintsugi
technique – that is, the ancient method of restoration using
gold to repair broken objects, usually pottery – the collection
has been enriched with unique, new flashes of light. The
breakage lines are not only left in sight, but are even highlighted
by the gold dust, creating a new pattern and transforming
the object’s appearance. The philosophy behind Kintsugi is
very deep and extends well beyond that of a simple artistic
practice: its symbolism speaks to us of healing and resilience,
giving life to a unique and luxurious object.
Veronese
Kintsugi
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A R T G L A S S | I C O N E