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Quaderna 50°
Designed by Superstudio, 1972
A Chequered World
Zanotta
The short but intense story of Superstudio left its mark on
the history of architecture and affected the biggest names
in contemporary leading figures, from Rem Koolhaas to
Zaha Hadid or Arata Isozaki. So how did a group that voiced
a mostly theoretical thought on the role of architecture and
design manage to become legendary and convey such a
profound and topical imprint today?
Collective thinking
As mentioned earlier, the strength and the importance of
Superstudio lies in its collective and interdisciplinary ap-
proach, capable of expressing a creative and imaginary
thought conveyed through various media, borrowed from
other expressive fields. So a performance, a film, an urban
intervention, a collage, a manifesto, an installation thus be-
come the ‘toolbox’ to create new scenarios and new ways of
understanding architecture and design, through the intro-
duction of provocative and anomalous objects in space. A
very similar operation to that carried out by the artistic van-
guard of the early 20th Century, whose legacy Superstudio
in some way considers itself to embody.
Image is everything
The middle of the Sixties marks a crisis for modernism with
all its political, social and cultural repercussions. Even Ital-
ian design is called into question. Up until that time, it had
been linked to industrialisation and to satisfying the needs
induced by the Boom society. Superstudio criticises func-
tionalist design at its core, enslaved to the economic log-
ics of capitalism.
“Modern furniture looks like a massive race (to
show off in your living room, to shop in mag-
azines) towards the most beautiful, the new-
est, the most functional. Getting there howev-
er doesn’t matter if the race is wrong.”6
Superstudio lies outside the race, instead investigating
the relationship between representation and criticism of
the system.
“Functionalism is not an issue to refute — or
worse to attenuate — but rather to represent
and, this way, to overcome.”7
It does so, for instance, by strongly asserting the funda-
mental relationship between an object and its image, be-
tween art and architecture. Indeed, the latter constitutes a
need but also a value to investigate, aesthetic and symbol-
ic in itself. An anticipation of what happens these days: our
first impact with an architectural project occurs through
images, the rendering; the representation, in fact, of what
will only actually be built and introduced in the space sub-
sequently. Indeed, if you look carefully, these days every-
thing we choose today is influenced by its representation,
its storytelling. Design, before being a drawing, is first and
foremost a form of storytelling, it is the story of the object.
The real product is therefore the image of the object, and
Superstudio understood this before and better than others.
Superarchitecture, Supersuperficie and the Istogrammi:
the ABC of Superstudio
To escape from the landscape of domestic architectures
created by consumerism that continuously leads to new
needs and desires, for Superstudio all there is is Super-
architecture: a “global project” that begins with a neutral
surface in laminate, a material that is completely devoid of
building traditions8 and therefore the ideal research tool. It
is the Neutral Surface, a chequered space that is free from
any cultural conditioning. The idea of a universal design that
can provide an answer to the real needs of a society. Shape
is no longer linked to rationality but it assumes a new emo-
tional and cognitive intent. And — released from functional
qualities — it turns into a series of pure “quantities”, of neu-
tral and multifarious modules that can adapt to any context
La breve ma intensissima vicenda di Superstudio ha se-
gnato la storia dell’architettura e influenzato i più bei nomi
del gotha contemporaneo, da Rem Koolhaas a Zaha
Hadid o Arata Isozaki. Ma come ha fatto un gruppo che ha
portato avanti una riflessione teorica sul ruolo dell’archi-
tettura e del design a diventare leggendario e a trasmette-
re un’impronta ancora oggi così profonda e attuale?
Pensiero plurale
La forza e l’importanza di Superstudio nasce, come già
detto, dal suo approccio collettivo e interdisciplinare,
in grado di esprimere un pensiero creativo e immaginifico
restituito attraverso media differenti, presi in prestito
da altri ambiti espressivi. La performance, il film, l’interven-
to urbano, il collage, il manifesto, l’installazione diventano
così la ‘cassetta degli attrezzi’ per realizzare nuovi scenari
e nuovi modi di intendere l’architettura e il design, attra-
verso l’immissione di oggetti provocatori e anomali nello
spazio. Un’operazione molto simile a quella effettuata
dalle avanguardie artistiche del primo Novecento, delle
quali Superstudio si considera in qualche modo l’erede.
L’immagine è tutto
La metà degli anni ‘60 segna una crisi del modernismo in
tutti i suoi risvolti politici, sociali, culturali. Viene messo
in discussione anche il design italiano, fino a quel momen-
to legato all’industrializzazione e alla soddisfazione dei
bisogni indotti dalla società del Boom. Superstudio critica
alla radice il design funzionalista, asservito alle logiche
economiche del capitalismo.
“L’arredamento moderno sembra una grande
corsa (di mostra in salone, di negozio in rivi-
sta) verso il più bello, il più nuovo, il più funzio-
nale. Ma arrivare prima o dopo non importa
se la corsa è sbagliata.”6
Superstudio si pone fuori dalla gara, indagando invece il
rapporto fra rappresentazione e critica del sistema.
“Il funzionalismo non è un discorso da rifiutare
— o peggio da attenuare — ma da rappre-
sentare e, in questo modo, superare.”7
E lo fa, ad esempio, affermando con forza il rapporto fon-
damentale tra un oggetto e la sua immagine, tra arte e
architettura. Quest’ultima rappresenta infatti un bisogno
ma anche un valore di indagine, estetico e simbolico in
sé. Anticipazione di ciò che avviene oggi: il nostro primo
impatto con un progetto architettonico passa attraverso
le immagini, il rendering; la raffigurazione, appunto, di ciò
che solo dopo verrà costruito realmente e inserito nello
spazio. Anzi, a ben guardare, ormai tutto ciò che scegliamo
oggi è influenzato dalla sua rappresentazione, il suo
storytelling. Il design, prima di essere disegno, è anzitutto
una forma di racconto, è la storia dell’oggetto. Il vero pro-
dotto è quindi l’immagine dell’oggetto, e Superstudio lo ha
capito prima e meglio degli altri.
Superarchitettura, Supersuperficie e Istogrammi:
l’ABC del Superstudio
Per fuggire dal paesaggio di architetture domestiche cre-
ato dal consumismo e che induce continuamente nuovi
bisogni e desideri, per Superstudio non c’è che la Superar-
chitettura: un “progetto globale” che inizia da un piano
neutro in laminato, materiale completamente privo di tra-
dizioni costruttive8 e quindi ideale strumento di ricerca.
È la Superficie Neutra, uno spazio quadrettato libero da
qualsiasi condizionamento culturale. L’idea è che un
design neutro e universale possa dare una risposta ai reali
bisogni della società. La forma non è più legata alla razio-
nalità ma assume un nuovo intento emotivo e conoscitivo.
E — liberata dalle qualità funzionali — si trasforma in una
serie di pure “quantità”, di moduli neutri e trasversali adat-
tabili a ogni contesto ed esigenza.
Why, fifty years later,
Superstudio is still so relevant
Del perché, cinquant’anni dopo,
Superstudio sia ancora così attuale
“Monumento Continuo, the journey of architecture throughout the world. A long algid snake with a stereometry enhanced by an elementary chequering which was an immediate outstanding success precisely
because it was absolutely beautiful, absolutely neutral and in it everyone could see their ideas reflected freely”