____ La Bauhaus (1919-1933) è un grande fiume carsico che
riaffiora, in tempi e modi diversi, nella cultura progettuale
quando meno te lo aspetti, perché appartiene a quel particolare
movimento moderno da cui nessuno di noi può fare a meno,
sia nello sviluppo di quei principi sia nel serrato confronto
che può portare anche al suo rifiuto.
Bauhaus contiene il meglio della nostra cultura europea che,
in seguito, si è diffusa in tutto il mondo, credo soprattutto
per l’idea centrale che sta alla base di quell’esperienza:
l’arte e la ricerca al centro, intorno tutte quelle discipline che
rappresentano la nostra visione del mondo: grafica, design,
moda, comunicazione, architettura.
Zalf, del Gruppo Euromobil fondato e guidato dai fratelli
Lucchetta, e il suo art director, Roberto Gobbo, perseguono
da molti anni questo confronto quotidiano, i cui risultati sono
presenti nei prodotti dell’azienda.
L’installazione SpaceMakers-Magic Room, ospitata nello
spazio Brera Contract, in occasione del Salone del Mobile
di Milano 2023, racconta la nuova collezione attraverso il
rivestimento di due pareti a tutta altezza, utilizzando sia
la ricerca sul colore sia la filosofia compositiva della Bauhaus,
il tutto realizzato con i sistemi di arredo di Zalf. Al soffitto,
un rivestimento a specchi che ci porta a un rimando visivo
infinito. Funzionalità compositiva, razionalità e semplificazione
nell’ingegnerizzazione produttiva: la luce che viene dall’esterno
dialoga con i corpi illuminanti interni di Delta Light, disegnati
da Rem Koolhaas. Come scrive il fondatore della Bauhaus,
Walter Gropius, “gli specialisti sono persone che ripetono
sempre gli stessi errori”; la libertà e la ricerca artistica
al centro di ogni progetto. Ciascuno di noi è protagonista
dello spazio che vive, lo reinventa tutti i giorni, come se fosse
una stanza magica.
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Aldo Colonetti