vano-letto pensato per essere facile e intuiti-
vo nella trasformazione, attivata da un sempli-
ce gesto. E, proprio per questo suo essere così
diretto e di immediata soluzione, Mari lo citerà
spesso come uno dei suoi progetti preferiti.
Quando Achille Castiglioni arriva nel
1992 al disegno di Polet, realizzata da Inter-
flex, è reduce da anni di grandi successi per-
sonali: nel 1990 aveva creato Joy per Zanotta,
un geniale complemento che moltiplica i piani
d’appoggio dando la possibilità di espandersi e
concentrarsi, a seconda delle necessità, com-
pletando una ricerca già iniziata con Basello nel
1987. Dello stesso 1992 sono anche Mate, Mini-
mate e Supermate per DePadova, una famiglia
di vassoi che si trasformano in coffee table, uni
e trini secondo la volontà dei loro utenti.
Sono tutti progetti che s’inseriscono
in una ricerca decennale sul tema della trasfor-
mazione dell’arredo, della sua compattabilità e
multifunzionalità, di cui il pezzo più noto è Ram-
pa, disegnato nel 1965 da Achille e Pier Giaco-
mo e realizzato prima da Bernini e oggi da Ka-
rakter. Nato dall’ispirazione degli espositori dei
fiorai nelle piazze milanesi, è un mobile a gra-
doni che diventa una libreria con ruote, e, gra-
zie a una ribaltina sul retro, si trasforma in piano
d’appoggio con scomparti e vani contenitori.
Castiglioni, infatti, usava nel suo mo-
do di progettare un mix tra analisi, divertimen-
to e affetto verso le cose e amava parlare del-
la CPP, la Componente Principale del Progetto,
ovvero quell’aspetto funzionale che prevale e
guida un oggetto. Polet, così come gli altri suoi
“fratelli progettuali”, ha la sua CPP nell’unire
funzioni per cercare di ridurre gli ingombri; nel
rispettare gli spazi di una modernità abitabile
essence is to provide a direct and immediate
solution, Mari often mentioned it as one of his
favourite designs.
When Achille Castiglioni came up with
the design Polet in 1992, manufactured by In-
terflex, it was after years of great personal suc-
cess: in 1990 he had created Joy for Zanotta
- an ingenious shelving unit which offers mul-
tiple shelf positions so that it can be expand-
ed or condensed as needed, completing an ex-
periment that began with Basello in 1987. Then
in 1992 he designed Mate, Minimate and Su-
permate for DePadova, a set of trays that be-
come coffee tables, one, two or three as the
user desires.
They are all designs to be found in a
decade of research into the transformation of
furniture, its compactness and multi-function-
ality, of which the best known piece is Rampa,
designed in 1965 by Achille and Pier Giacomo
and manufactured first by Bernini and today
by Karakter. Inspired by florist display stands
seen in Milan’s squares, it is a stepped unit
which becomes a bookcase on castors, while
a flap on the back transforms it into a writing
desk with compartments and storage spaces.
Castiglioni’s way of designing con-
sisted of a mixture of analysis, fun and affec-
tion towards things and he loved to talk about
the CPP, the ‘Componente Principale del Pro-
getto’ (Main Component of the Design), in oth-
er words the prevailing functional aspect that
guides an object. Polet, like its other “design
brothers”, has a CPP that consists of combin-
ing functions to try to reduce the overall size;
of respecting the spaces of increasingly more
compact liveable modernism; also of optimis-