Rietveld
1888-1964
Gerrit Thomas Rietveld nacque a Utrecht in Olanda nel 1888.
Dopo aver lavorato nella falegnameria del padre, fu apprendista in
uno studio di gioielli. Nel 1911 aprì un laboratorio indipendente e
studiò architettura in un corso serale.
Nel 1917 progettò la famosa sedia “rosso-blu” la quale, nell’auda-
ce scomposizione degli elementi strutturali in puri piani geometrici,
sottolineati dall’uso del colore, costituisce una proposta di linguaggio
architettonico che rivela un’evidente affinità con le ricerche del gruppo
De Stjl, cui l’artista aderì nel 1919.
I mobili di Rietveld sono da un punto di vista tecnico costruzioni nuo-
ve, che non hanno quasi più nulla in comune con le realizzazioni della
carpenteria tradizionale e vanno intesi, tanto nella struttura, quanto
nella colorazione, nella loro funzione di “manifesto”.
Alla base dei mobili De Stijl c’erano considerazioni di tipo teorico-ar-
tistico; molti progetti avrebbero tuttavia consentito immediatamente
una produzione meccanica. Lo stile del De Stijl, sviluppato dal pittore
Mondrian prese l’avvio dal cubismo e si legò ad un rigido ordine
geometrico, per il De Stijl la forma base è il cubo e la casa Schroeder
di Rietveld fu costruita seguendo rigorosamente i principi di De Stijl:
la forma base è il cubo, le pareti perimetrali sono realizzate con molto
vetro affinché spazio interno e spazio esterno costituissero un tuttuno
con pareti interne mobili.
A contatto con l’esperienze di Mondrian e Van Doesburg, l’apporto di
Rietveld fu fondamentale per la poetica del neoplasticismo in campo
architettonico: con processo progettuale unitario, la purezza astrattiz-
zante dei suoi mobili si trasfuse infatti nella dimensione architettonica.
Lo stile di Rietveld si esprime nella modulazione geometrica dello spa-
zio ottenuta per mezzo della scansione di piani, sui quali agisce il peso
diverso dei colori fondamentali (nero, rosso, giallo, blu e bianco).
Fedele ai principi del neoplasticismo fino al 1930, Rietveld si avvicinò
poi ai temi del razionalismo, specie per quanto riguarda la ricerca di
modularità, anche se la sua energia inventiva appare diminuita. Tra le
realizzazioni più importanti di questo periodo ci sono le case a schiera
a Vienna.
Gli ultimi disegni per abitazioni ed edifici commerciali e amministrativi
fecero sì che i principi estetici si perpetrassero negli anni Cinquanta,
contrastando l’espansione del razionalismo.
Morì nel 1964.
Gerrit Thomas Rietveld was born in Utrecht, Holland in 1888. His
first work was in his father’s wood carving shop; later he became
an apprentice in a jewelry workshop. In 1911 he opened a separa-
te workshop and studied architecture in the evenings.
In 1917 he designed the famous “red-blue” chair, which highli-
ghted the use of color in a daring breakdown of the structural ele-
ments into pure geometric planes, constituting a proposal of archi-
tectural language that reveals an evident affinity with the research
of the De Stijl group, which the artist joined in 1919.
From a technical perspective Rietveld’s furniture presented new
constructions that had practically nothing in common with the
achievements of traditional carpentry and whose structure as well
as colors had to be seen from the perspective of their “manifest”
function.
De Stijl pieces were based on certain theoretic-artistic considera-
tions; many projects would still have allowed a mechanical pro-
duction. De Stijl style, developed by the painter Mondrian from
early concepts of Cubism, was linked to a rigid geometric order.
The basic De Stijl form is the cube. The Schroeder house by Riet-
veld was built with a rigorous observance of De Stijl principles: the
basic form is the cube, perimeter walls are made mostly of glass so
that interior and exterior spaces constitute a whole with moveable
interior walls.
In contact with the experience of Mondrian and Van Doesburg,
Rietveld’s contribution was fundamental for the poetry of Neo-
plasticism in the field of architecture: with unitary processes, the
abstract purity of his furniture in fact transformed into architectu-
ral dimensions. Rietveld’s style is expressed in the geometric mo-
dulation of space, obtained by scanning the planes on which the
different primary colors (black, red, yellow, blue and white) would
operate.
Faithful to the principles of Neoplasticism until 1930, Rietveld then
approached the themes of Rationalism, especially in terms of sear-
ching for modularity, even though his creative energy appears to
have decreased after the most important productivity of this pe-
riod, such as the terraced houses of Vienna. The last designs for
residential and commercial and administrative buildings made pos-
sible for aesthetic principles to continue into the 1950s, in contrast
with the expansion of rationalism.
He died in 1964.
ART. E/69/P
POLTRONA
ARMCHAIR
Poltroncina con struttura in legno laccato nero e giallo. Seduta e schienale in MDF
laccato blu e rosso.
Small armchair with black and yellow wooden structure. MDF seat and back, blue
and red lacquered.
l. 65,5 x p. 83 x h 88
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