#rubellitalks
S A S K I A S I M O N
“ F A B R I C I N S P A C E S ”
T H E I N T E R V I E W
RU
Fabric is a material that has evolved
from a technological point of view and
today lends itself to different uses in interior
design, not only as a furniture covering but as
versatile, high-performance design element.
What do you think it is most suitable for?
SS
Besides the indispensable presence in
any interior thanks to its richness in structure
and tactility, the effect of fabric on the
acoustics in a space is not to be ignored. Fabric
brings balance to the collection of materials
that compose a space.
RU
Although it is an ancient material, today
fabric has been reinvented in its performance
thanks to technological research and is
therefore a source of endless inspiration.
What are the drivers that lead you to choose a
material for the interior of contemporary
architecture?
SS
I’m not sure the process of
materialisation has changed significantly:
we still seek the best possible translation of
a conceptual design into actual materials.
Different nowadays than before is the
unlimited access we have to information about
a range of products from all over the world,
the expansion of possibilities of customisation
and a growing demand for durable materials.
RU
Fabric is matter, colour, texture; the
sensorial richness that a fabric offers to a
shared space – whether it be retail, hospitality
or a public place – also influences its use and
emotional perception. How do you select the
appropriate fabric?
SS
The selection starts with the way the
fabric feels and looks. If it meets the technical
requirements, the colour is confirmed (or
custom made).
RU
The range of fabrics for interior
design is always growing both in terms of
performance and aesthetics. How does the
customisation of projects change?
SS
As customisation grows, catalogues
seem to disappear (they will never disappear
entirely for fabrics). As we’ve always assumed
anything is possible, we’ve gone as far as
weaving fabrics ourselves or adjusting fabric
structures to meet our demands. This would
not have been possible 15 years ago and
an increasing amount of companies set up
‘ateliers’ within their production facilities to
encourage customisation. It’s very exciting and
helps to understand the materials and their
manufacturing process.
RU
The hybridisation of shared spaces
– working spaces, home offices, restaurant
and sales areas, etc. – and the increased
functionality of materials introduced the use
of textiles even in places where it was not
widely used, for example in offices. How is the
work of designers influenced?
SS
The access to an extremely wide scope
of material finishes is the consequence of well
documented online material libraries. The
shared use of spaces for multiple functions
brings new challenges to designers, as well as
broader scopes and possibilities. Key remains
to create an aesthetical as well as a technical
and durable composition.
RU
The identity of a space is often defined
by the meeting of a characterizing architecture
and an interior design that interprets its
possibilities. How far does the architect's
pencil go and where does the company's know-
how come into play in the search for tailor-
made solutions?
SS
Firstly there is a conceptual design,
then its further development leads to a set of
material choices and finding out whether these
exist or not : if we cannot find a product to
match the design, a custom-made solution is
found – it is the way architecture ‘works’.
The latter is then developed in close
cooperation with an executive party, which
is always a very exciting period as all parties
involved gain new insights when faced with
new challenges. Particular knowledge acquired
on one project may lead to a solution for a
next project; there is quite a lot of exchange
of such information within our office.
RU
Is there a singular project that is
particularly close to your heart where fabric
played an important role?
SS
In the Hof House restaurant in Den
Haag (NL) the design consists of a series
of ‘food stalls’ and a large bar all clad in
resin in various colours. For the enormous
benches with planters containing the tall palm
trees we sought an upholstery completing
this composition that needed to be soft and
luxurious. Although velvet can be associated
with more classical environments, the thick,
dark green velvet by Rubelli combined
perfectly with its context.
RU
Il tessuto è un materiale che si è
molto evoluto anche dal punto di vista
tecnologico e si presta oggi a utilizzi
diversi nel design di interni, non solo come
rivestimento di arredi ma come elemento
progettuale performante e versatile. Per
quali utilizzi lo ritiene più adatto?
SS
Del tessuto, presenza imprescindibile
in ogni tipo di interno, non può essere
ignorato l’effetto fonoassorbente. Il tessuto
porta equilibrio nel contesto dei materiali
presenti in uno spazio.
RU
Il tessuto, materiale antichissimo
e oggi reinventato nelle sue performance
grazie alla ricerca tecnologica, fornisce
infiniti spunti di ispirazione. Quali sono
i driver che la portano alla scelta di un
materiale per l’interno di un’architettura
contemporanea?
SS
Non sono convinta che il processo
di lavorazione dei materiali sia cambiato
in modo significativo: tuttora siamo alla
ricerca di materiali che siano in grado di
tradurre concretamente e al meglio concetti
di design. Quello che c’è di diverso oggi
rispetto a ieri è l’opportunità di avere
un accesso illimitato a informazioni su
tutta una serie di prodotti provenienti da
tutto il mondo, così come l’ampliamento
delle possibilità di customizzazione e una
domanda crescente di materiali duraturi.
RU
Tessuto è materia, colore, texture;
la ricchezza sensoriale che un tessuto
conferisce allo spazio condiviso - che si
tratti di retail, hospitality o di un luogo
pubblico - influisce anche sul suo utilizzo e
sulla sua percezione emotiva. Come avviene
la scelta del tessuto appropriato?
SS
La selezione ha inizio dal modo in
cui si presenta il tessuto, sia da un punto
di vista tattile che visivo. Se soddisfa i
requisiti tecnici, viene confermato il colore
in cui è disponibile (oppure viene realizzato
custom).
RU
La gamma di tessuti per il design di
interni va sempre crescendo sia in termini
di performance che di estetica. Come
cambia la customizzazione dei progetti?
SS
Via via che la customizzazione
aumenta, i cataloghi sembrano scomparire
(per i tessuti non spariranno mai
completamente). Poiché abbiamo dato
per scontato che qualunque cosa sia
possibile, siamo arrivati a mettere a punto
noi stessi le strutture per soddisfare le
nostre esigenze. Questo non sarebbe stato
possibile 15 anni fa. Un numero sempre
maggiore di aziende ha aperto “laboratori”
all’interno delle proprie strutture
produttive per favorire la customizzazione.
È molto emozionante e aiuta a capire i
materiali e il loro processo di lavorazione.
RU
L’ibridazione di spazi condivisi
– working spaces, home offices, spazi
di ristorazione e di vendita, ecc. – e
l’accresciuta funzionalità dei materiali
hanno introdotto l’utilizzo dell’elemento
tessile anche in luoghi dove era poco
utilizzato, per esempio negli uffici.
Come ne viene influenzato il lavoro del
progettista?
SS
L’accesso ad una vastissima gamma
di finiture nasce dall’avere a disposizione
biblioteche online molto ben documentate
sui materiali. La condivisione di spazi
destinati a molteplici funzioni genera
nuove sfide per i designer, ampliandone al
contempo le possibilità e il raggio d’azione.
Il punto centrale resta quello di creare
“composizioni” durature da un punto di
vista sia estetico che tecnico.
RU
L’identità di uno spazio è spesso
definita dall’incontro tra un’architettura
caratterizzante e un interior design che
ne interpreta le possibilità. Fino a dove si
spinge la matita dell’architetto e dove entra
in campo il know-how dell’azienda nella
ricerca di soluzioni tailored made?
SS
Si parte da un progetto concettuale,
per passare poi alla scelta di materiali dei
quali deve essere valutata la disponibilità:
se non riusciamo a trovare un prodotto in
linea col progetto, si trova una soluzione
custom. Così “lavora” l’architetto. Il
prodotto viene quindi sviluppato in stretta
collaborazione con l’esecutore: questa è
sempre la fase più entusiasmante, perché
le parti coinvolte, trovandosi di fronte a
sfide sempre nuove, acquisiscono nuove
conoscenze. E una specifica conoscenza
acquisita nell’ambito di un progetto
può rivelarsi la soluzione in un progetto
successivo. In questo senso c’è un grosso
scambio di informazioni all’interno del
nostro ufficio.
RU
C’è un progetto specifico che le sta
particolarmente a cuore dove il tessuto ha
giocato un ruolo importante?
SS
Il progetto per il ristorante Hof
House da L’Aja, in Olanda, consiste in una
serie di “bancarelle” dedicate al cibo e in
un grande bancone interamente rivestito
con una resina di vari colori. Per le enormi
panche, dove sono stati posizionati vasi
con all’interno grandi palme, eravamo
alla ricerca di un rivestimento che fosse
morbido e ricco. Sebbene il velluto venga
associato ad ambienti più classici, il
velluto verde scuro di Rubelli si inseriva
perfettamente in quel contesto.
Tessuto e Progetto
Saskia Simon, Senior Architect
at the OMA Architects Studio
in Rotterdam.
Rubelli 2019
p. 76
p. 77