#rubellitalks
F R A N C E S C A R E N A I
“ O U T D O O R C O M F O R T ”
T H E I N T E R V I E W
RU
Your work spans architecture and
furnishing accessories. Can the textile element
represent continuity between these two areas?
FR
Textiles can definitely be the element
that brings about interaction of the space with
the objects in it. Choosing a textile covering
helps in fact to characterise a product, and
also to give an identity to the entire room,
seamlessly tying everything together. We try to
think of textiles as a “skin” which becomes an
extremely important feature, the outer casing
placed over the product and also, why not,
something to cover surfaces.
In recent years the high performances obtained
thanks to ongoing industrial research have
allowed designers and architects to try out new
uses and applications. At Studio Urquiola we
adopt a “feminine” standpoint which makes
our mark unique. We often make actual one-
off items for our products, and design, art
and flexible production are merged so as to
underscore the identity of the project.
RU
We can see among current trends an
increasingly marked contamination between
outdoors and indoors: the living area moves
out into the open air while the garden comes
into the home. This interaction also demands
a reflection on materials. How does the
approach to the world of textiles change?
FR
The byword nowadays is “mixing”.
It’s no surprise therefore that what had been
designed for outdoor use is also proposed
for indoors. Innovative upholstered furniture
using unusual weaves, vibrant colours and
micro-macro patterns makes fabric an
important element in interior design, and for
the outdoors too.
Ongoing research by companies in the
industry has allowed the comfort of fabrics
for interiors to be taken outside the four walls
of the home. The new outdoor fabrics (and
even more so the indoor/outdoor ones) have a
hand which can compete with those in natural
fibres, unthinkable until a short time ago for
articles for outdoors.
RU
What developments do you see in the
future of outdoor furnishings? How will the
materials of this type of furniture change?
FR
As I said, giant steps forwards have
been made in the area of research into new
products, particularly in the area of outdoor
furnishings. I believe however that there is still
a lot to do.
Until a few years ago the outdoor sector
was limited to a few product types, whereas
today it has become without doubt one of the
most advanced and the ranges of finishes and
coverings have been expanded.
There are however still some challenges to be
overcome. Waterproof fabrics have to become
more pleasant to the touch; they’re still too
stiff and with a synthetic feel.
Combining the technical features of a fabric
for outdoors together with those of the
contract world is another challenge, as also is
the adoption of a more eco-sustainable and
intelligent production.
RU
Your design mark can often be
distinguished by a distinct focus on the
artisanal imprint of the products. How do you
integrate this aspect in the choice of fabrics
for outdoors which must necessarily have very
specific technical features?
FR
We’re always seeking out fabrics with
material textures and colour shades in line
with our products and their use. Then there
are the contaminations, which spring from the
strong influence in our field of art and fashion.
Let’s say from “what’s in the air”…..
I consider myself very lucky to be here in
Italy, where we are surrounded by multiple
industrial firms ready to experiment and then
share with us designers their know-how. The
challenge is to cover our products innovatively
thanks to the use of high-performance
materials without ever overlooking the tactile
and aesthetic component.
We favour the use of fabrics with a pleasant
touch and in natural colours, although we have
fun combining also different surfaces which
find an overall balance. Experimentation is the
key to our day-to-day work.
RU
Comfort is a decisive factor in outdoor
furniture too. Which textures do you prefer
to use?
FR
It depends on the products. Obviously
sofas are close to the material textures of faux
uni and weaves and interweaving are a part of
our daily exploration. Then there are products
such as rugs which have opened up a new
world in the outdoor sector.
The textures can also be 3D and therefore able
to bring greater comfort to the product.
My design type is the textile and decor
designer, so my designs always have a strong
colour and decorative connotation.
RU
Which features are a necessary part
of a textile collection for outdoor use?
FR
Faux uni and micro patterns. Micro and
macro textures for a stepped effect. Fabrics in
unusual colours.
Personally I love greens and blues, but I
consider all those colours that reference the
natural world to be necessary – earthy brown,
terracotta and ochre. Colour is present in the
outdoor world and strong in all its shades, yet
has always to tone in with the context in which
it is placed.
RU
Il vostro lavoro spazia dall’architettura
all’accessorio d’arredo. L’elemento tessile può
segnare una continuità fra questi due mondi?
FR
Il tessuto può essere certamente l’elemento
che fa dialogare lo spazio con gli oggetti che lo
abitano. Scegliere un rivestimento tessile aiuta
infatti a caratterizzare un prodotto, ma anche a
dare un’identità ad un intero ambiente, facendo
convivere il tutto in armonia. Proviamo a pensare
al tessuto come a una “pelle” che diventa un
elemento importantissimo, l’involucro esterno
che veste il prodotto, ma anche, perché no, un
rivestimento di superfici.
In questi ultimi anni le elevate performance
ottenute grazie ad una continua ricerca
industriale hanno permesso a designer
e architetti di sperimentare nuovi usi e
applicazioni. Allo studio Urquiola adottiamo
un punto di vista "femminile" che rende unico
il nostro segno. Spesso realizziamo veri e propri
pezzi unici per i nostri progetti: design, arte e
flessibilità produttiva si fondono per sottolineare
l'identità del progetto.
RU
Tra le tendenze attuali rileviamo una
sempre più marcata contaminazione fra outdoor
e indoor: il salotto si sposta all’aperto, il giardino
entra in casa. Questa interazione impone una
riflessione anche sui materiali. Come cambia
l’approccio al mondo tessuti?
FR
Oggi la parola d’ordine è “mixare”.
Non stupisce quindi che molto spesso ciò che
era stato pensato per un uso esterno venga
proposto anche per gli interni. Vestire imbottiti
in maniera innovativa - grazie all’uso di trame
inconsuete, toni vibranti e motivi micro-macro
- rende il tessuto un elemento importante nella
progettazione d’interni, così come per l’outdoor.
La continua ricerca da parte delle aziende
di settore ha permesso di portare il comfort
dei tessuti per interni anche fuori dalle mura
domestiche. I nuovi tessuti outdoor (e, a
maggior ragione, quelli indoor/outdoor) hanno
una mano che nulla ha da invidiare a quelli in
fibra naturale. Cosa fino a qualche tempo fa
impensabile per gli articoli per esterni.
RU
Quali evoluzioni intravede nel futuro
dell’outdoor? Come cambieranno i materiali di
questa tipologia di arredi?
FR
Come ho detto, sono stati fatti passi da
gigante nel campo della ricerca di nuovi prodotti,
in modo particolare nel settore dell’outdoor.
Credo comunque ci sia ancora molto da fare.
Fino a qualche anno fa l’outdoor era un settore
limitato a poche tipologie di prodotti, mentre
oggi è diventato senza dubbio uno dei più
avanzati e le gamme di finiture e di rivestimenti si
sono ampliate.
Rimangono però ancora alcune sfide da vincere. I
tessuti waterproof devono diventare più piacevoli
al tatto, sono ancora troppo rigidi e dall’effetto
spalmato. Combinare le caratteristiche tecniche
di un tessuto per outdoor insieme a quelle del
mondo contract è un’altra sfida, come pure
mettere in atto una produzione più ecosostenibile
ed intelligente.
RU
Il vostro segno progettuale si riconosce
spesso da una marcata attenzione per l’impronta
artigianale dei prodotti. Come integrate questo
aspetto nella scelta dei tessuti per l’outdoor
che per necessità devono avere caratteristiche
tecniche ben precise?
FR
Siamo sempre alla ricerca di tessuti che
abbiano texture materiche e nuance cromatiche
coerenti con i nostri prodotti e con il loro
utilizzo. Poi ci sono le contaminazioni, che
nascono dalla forte influenza nel nostro campo
dell’Arte e della Moda. Diciamo da quello che
“si respira nell’aria”...
Mi reputo molto fortunata di essere qui, in
Italia, dove si è circondati da una moltitudine
di realtà industriali pronte a sperimentare
e poi a condividere con noi designer il loro
knowhow. La sfida è vestire i nostri prodotti in
maniera innovativa grazie all’uso di materiali
performanti senza trascurare mai la componente
tattile ed estetica. Prediligiamo l’uso di tessuti
piacevoli al tatto e dai colori naturali, ma ci
divertiamo anche ad accostare superfici diverse
che trovino un complessivo bilanciamento. La
sperimentazione è la chiave del nostro lavoro
quotidiano.
RU
Il comfort è un elemento decisivo anche
nell’outdoor. Quali texture preferite utilizzare?
FR
Dipende dai prodotti. Certo, i divani sono
più vicini alle texture materiche dei falsiuniti,
trame e intrecci fanno parte della nostra ricerca
quotidiana. Poi ci sono prodotti come i tappeti
che hanno aperto un mondo nuovo nel settore
dell’outdoor. Le texture posso essere anche
tridimensionali e quindi in grado di conferire al
prodotto un comfort maggiore. La mia natura di
progettista è quella di textile and decor designer,
per cui i miei progetti hanno sempre una forte
connotazione cromatica e decorativa.
RU
Quali pezzi non possono mancare per una
collezione tessile destinata all’outdoor?
FR
Falsi uniti e micro disegni. Texture micro
e macro per un gioco di scale. Tessuti dalle
tonalità inedite.
Personalmente amo i verdi e i blu, ma ritengo
necessari tutti quei toni che si rifanno ad un
mondo naturale: fango, terracotta e ocra.
Il colore nell’outdoor è presente e forte
in tutte le sue nuance, ma deve essere
sempre in armonia con l’ambiente in cui
viene inserito.
Comfort Outdoor
Francesca Renai, Senior Designer
at the Patricia Urquiola Studio
in Milan.
Rubelli 2019
p. 70
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