C
Totem & Tabù
Applicate alla parete, ricordano
maschere primitive, scolpite a
mano, strumenti che esercitano
una forma di magia e di
esorcismo. Come volti ricoperti
da tatuaggi magici gli schermi
delle lampade sono incisi da
righe regolari, orizzontali o
verticali, scavate nel legno e nel
metallo, che riflettono la luce
dell’ambiente. La luce dissolve
le paure e dà forma ai desideri.
La grazing light (luce radente) si
diffonde nell’ambiente, lasciando
gli schermi in penombra.
Totem & Tabù (il nome deriva
dal libro di Sigmund Freud)
esprimono sentimenti che
sembravano scomparsi, emozioni
profonde: paura e stupore di
fronte alle incontrollabili forze
della natura - scatenate dai
cambiamenti climatici e dalle
pandemie - che credevamo
relegate nelle menti primitive e
sono invece inaspettatamente
riemerse. Queste emozioni,
liberate dall’ imprevedibile e
dall’imponderabile, sembrano
appartenere ad un mondo lontano
e buio, ad una leggendaria età
del bronzo, alla profondità
e all’ oscurità della foresta.
Appartengono invece al mondo
dopo la fine del mondo, cioè al
mondo di oggi privo di certezze
ma ansioso di tornare alla luce.
Giovanni Lauda
Applied to the wall, they recall
primitive hand-carved masks,
tools that exercise a form of
magic and exorcism. Like faces
covered with magical tattoos,
the lamps’ screens are engraved
with regular horizontal or vertical
lines carved into wood or metal,
which reflect the ambient light.
Light dissolves fears and shapes
desires. The grazing light spreads
into the environment, leaving the
screens in dim light. Totem &
Taboo (the name derives from the
book by Sigmund Freud) express
feelings that seemed to have
disappeared, deep emotions: fear
and amazement in the face of the
uncontrollable forces of nature -
unleashed by climate change and
pandemics -, which we believed
were relegated to primitive minds
and are instead unexpectedly
resurfaced. These emotions, freed
from the unpredictable and the
imponderable, seem to belong to
a distant and mysterious world,
to a legendary Bronze Age, to
the depth and darkness of the
forest. Instead, they belong to the
world after the end of the world,
that is, to today’s world without
certainties but anxious to return
to the light.
B
Foto di Meeratchata Rujinarong