Continuò a rimbalzare saettante e
a sgusciare di angolo in angolo. Ormai
tutto intorno cambiava talmente in fretta
che non poteva più neanche soffermarsi
a guardare. Fino a che del tutto
all’improvviso sbattè inavvertitamente
la testa contro un oggetto metallico
tutto tremante. La terra sotto e l’aria
intorno vibravano tutte a causa di quel
marchingegno in funzione. Le foglie
brune e i rami non riuscivano a stare
fermi. La sveglia aveva il vetro rotto e
le lancette balbettavano impazzite sullo
stesso numero.
69
mero..
mero.o.