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ML: Nel suo libro racconta che, nello stesso anno in
cui era Mission Specialist alla Nasa, è passato ad Alenia Ae-
ronautica, come capo pilota collaudatore per velivoli da dife-
sa, diventando poi responsabile per lo sviluppo del caccia
europeo Eurofi ghter Typhoon. Poi, nel 2005, fonda la CFM
Air, start up per la progettazione di velivoli leggeri avanzati;
qualche anno dopo dà vita a un altra società, la Digisky. E
nel frattempo consegue una laurea in Ingegneria Aerospa-
ziale all’Università di Houston, più una seconda laurea in
Scienze Politiche all’Università di Torino e infi ne un Master
in Business Administration a Parigi. Per non parlare delle
380 ore di attività spaziale e le oltre 5000 ore di volo in su
oltre 100 tipi di velivoli. Tutto questo partendo da un paesi-
no, Zocca, in provincia di Modena.
Mi hanno molto colpito i suoi ricordi di infanzia,
sull’emozione di quando vedeva sfrecciare in cielo gli aerei
da ricognizione, proprio sopra il paese. Ma quand’è che ha
volato per la prima volta?
MC: Nei primi anni del Ginnasio. Un volo Mila-
no-Londra, dove andavo d’estate per imparare l’inglese, cer-
cando di mantenermi.
ML: Sarà stata un’emozione fortissima, in fondo era il
sogno della sua vita?
MC: Assolutamente. Era un aeroplano di linea della
Monarch. Per me è stata un’esperienza incredibile.
ML: Che signifi ca per lei volare?
MC: È come vedere il mondo da un’altra prospettiva.
Farlo da passeggero è un conto, ma quando voli per la prima
volta da solista su un aeroplano da addestramento dell’Aero-
nauta? Secondo Giovanni Soldini, che ho incontrato sempre
qui per Rimadesio, il coraggio è fare delle scelte.
MC: Mi riconosco in parte in questa defi nizione.
E, quando sappiamo cosa si lascia, non è semplice. Io ag-
ML: In your book you say that in the same year in
which you were Mission Specialist for Nasa, you went to Ale-
nia Aeronautica, as head test pilot for defence aircraft, be-
coming then responsible for the development of the european
fi ghter Eurofi ghter Typhoon. Then, in 2005, you set up CFM
Air, a start up for designing advanced light aircraft; some
years later you start up another company named Digisky. In
the meantime you graduate in Aerospace Engineering at the
University of Houston, in addition to a second degree in Po-
litical Science from the University of Turin and lastly a Mas-
ter in Business Administration from Paris. Not to mention
the 380 hours of space activity and over 5,000 hours of fl ying
in over 100 types of different aircraft. All this, starting out
from a small town Zocca, in the province of Modena.
I was very impressed by your childhood memories, the
emotion when you saw reconnaissance planes streaking
across the sky, right above your town. But when did you fl y
for the fi rst time?
MC: In the fi rst years of junior high. A fl ight from Mi-
lan to London, where I spent the summer learning English,
trying to support myself.
ML: It must have been incredibly emotional, after all
it was your life’s dream?
MC: Absolutely. It was a airline fl ight of Monarch. It
was an incredible experience for me.
ML: What does fl ying mean to you?
MC: It’s like seeing the world in a different perspec-
tive. Being a passenger is one thing, but when you fl y alone
for the fi rst time on an airforce training plane (Aeronautica
ML: Do you need courage to fl y or to be an astronaut?
According to Giovanni Soldini, who I also met here for Ri-
madesio, courage is about making choices.
MC: I recognize myself partly in that defi nition. I would
The important thing for everyone is to understand why we
take certain decisions. And courage, especially when you
are young, is about understanding what you want to do and
why. Every choice comes from this decision.
Co-operation at a continental level, that now, in this separatist
political climate and eagerness for isolation, is practical proof
that together we can undertake a great deal and even more, as
long as the objectives are clear.
nautica Militare è un’altra storia: ti trovi da solo, a bordo di un
mezzo meccanico e sei tu che lo mantieni in aria, grazie alle
tue competenze, a ciò che hai imparato. È straordinario, quan-
do ti accorgi che riesci a comandare il mezzo, a fargli fare ciò
che vuoi tu. Per me è stata una soddisfazione ineguagliabile.
ML: Ci vuole coraggio per volare e per fare l’astro-
Militare) it is a completely different thing: you fi nd youself
alone on board a mechanical means and you are the one who
keeps it in the air, thanks to your skills, to what you have
learnt. It is extraordinary, when you realize that you are able
to comand the means, to make it do what you want. It was an
incomparable experience.
giungerei che però la scelta è un mezzo, non è l’essenza.
L’importante per tutti noi è capire perché prendiamo certe de-
cisioni. E il coraggio, specie quando si è giovani, è compren-
dere cosa si vuole fare e il perché. Ogni scelta deriva da que-
sta decisione. E quindi non solo il come ci arrivo, ma anche il
perché ci voglio arrivare. Questo per me signifi ca coraggio.
ML: Però da giovani non è sempre scontato avere le
idee chiare.
MC: Mi ritengo fortunato perché ho sempre fatto ciò
che mi piaceva fare. Per me lavoro e hobby
ML: Cosa separa la condizione di pilota da quella di
astronauta?
MC: Formalmente una linea verticale che è stata posi-
zionata arbitrariamente a 100 chilometri di quota che si chiama
“Karman line”. A quella altezza non c’è più nessuno residuo di
atmosfera. Non è così lontano. Sono diventati formalmente
astronauti, persone mai state in orbita, come ad esempio i pi-
loti degli X-15 che, per volare a 7 volte la velocità del suono,
raggiungevano altitudini molto elevate.
ML: Fino a quanti chilometri si arriva con un caccia?
MC: Con un caccia tipo l’Eurofi ghter si toccano i 20
chilometri di altezza.
ML: Intanto spieghiamo cos’è l’Eurofi ghter.
MC: L’Eurofi ghter è un caccia militare per la difesa ae-
rea molto performante, nato da una collaborazione di quattro
nazioni: l’Inghilterra, la Germania, l’Italia e la Spagna. È un
grande programma aereonautico che coinvolge più di cento-
mila persone in tutta Europa. Cooperazione a livello continen-
tale che adesso, in questo clima di politiche separatiste e voglie
di isolamento, è la dimostrazione pratica che insieme si possa
fare tanto e molto di più, ma solo se gli obiettivi sono chiari.
add however that the choice is a means, it is not the essence.
The important thing for everyone is to understand why we take
certain decisions. And courage, especially when you are
young, is about understanding what you want to do and why.
Every choice comes from this decision. So not only how I get
there but why I want to get there. This, for me, means courage.
ML: But when you are young it shouldn’t be taken for
granted to have clear ideas.
MC: I am lucky because I have always done what
I liked to do. For me the concept of work and hobbies have
always coincided.
ML: What separates the situation of a pilot to that of
being an astronaut?
MC: Formally a vertical line that has been arbitrarily
positioned at 100 kilometers in altitude and is called the
“Karman line”. At that altitude there is no longer any residue
of atmosphere. It is not so far away. People who had never
been in the orbit, for example the X-15 pilots, fl ying 7 times
the speed of sound, reaching extremely high altitudes for-
mally became astronauts.
ML: How many kilometers in altitude can you get up
to with a fi ghter?
MC: With a fi ghter like the Eurofi ghter you can reach
20 kilometers in altitude
ML: For now, let’s explain what a Eurofi ghter is.
MC: The Eurofi ghter is a high permormance military
fi ghter for aerial defence, that came about from a collabora-
tion between four countries: Great Britain, Germany, Italy
and Spain. It is a big aeronautical project that involves more
than one hundred thousand people throughout Europe. Co-op-
eration at a continental level, that now, in this separatist polit
MAURIZIO CHELI
13.10.2016
rendez-vous Δ4