Il progetto di Illuminazione
Coerente con l’impianto architettonico di estrema semplicità e
pulizia minimale, il progetto illuminotecnico si affida a soluzioni
essenziali, che sottolineano il valore funzionale ed emozionale
della luce, trascurando volutamente il ricorso a corpi illuminanti
invasivi.
“Nell’architettura contemporanea, secondo il pensiero
dell’architetto Claudio Piersanti, l’illuminazione è uno degli
aspetti più critici che il progettista deve affrontare.
In questo specifico caso, avendo realizzato grandi superfici
vetrate, quindi importanti aperture sull’esterno, potevamo
pensare che non occorresse un grosso apporto di luce artificiale.
In realtà abbiamo dovuto “sostenere” sia l’illuminazione diurna
nelle giornate invernali o nuvolose, sia ovviamente quella
notturna. La vera sfida è che se la luce naturale è molto bella,
anche la luce artificiale dovrà essere all’altezza.
Un secondo aspetto, non meno importante è la convinzione che
l’apparecchio d’illuminazione debba integrarsi nell’architettura,
come elemento armonico nella struttura e non debba essere
percepito come una presenza invasiva ed eccessivamente
disegnata. Perciò il problema è riuscire a individuare il prodotto
giusto, in un mercato pieno di proposte ma comunque
difficilmente in grado di rispondere alle specifiche esigenze di
ogni progetto. Ecco perché siamo ricorsi alla collaborazione con
Quattrobi per sviluppare insieme soluzioni “su misura”, possibili
grazie alla customizzazione dei tanti apparecchi a catalogo.
Al piano superiore un binario, sospeso a circa 80 centimetri
dal soffitto realizzato su misura, risolve sia le esigenze di
illuminazione indiretta (rivolta verso l’alto) sia quella diretta
(orientata verso il basso).
La luce indiretta è affidata a lampade fluorescenti lineari T5,
quella diretta a faretti orientabili con sorgenti a LED, collocati
ad intervalli regolari di 40 centimetri l’uno dall’altro. Questo
consente di usufruire in maniera flessibile, indipendente
e parziale delle due soluzioni, spegnendo e accendendo
all’occorrenza sezioni di lampade e faretti, per creare set idonei
all’accoglienza.
Più semplice, l’intervento nella barricaia, caratterizzata da soffitti
molto bassi: qui sono stati riproposti moduli singoli di Luce al
Metro, posizionati in sequenza geometrica.
Una soluzione sobria che non forza la natura dell’essenziale
contesto architettonico.
Infine gli esterni, con l’installazione di alcuni corpi illuminanti
della serie Forma 3 con sorgenti fluorescenti. Questi permettono
di risolvere l’illuminazione notturna con effetti wall-washer a
doppia emissione (superiore, inferiore o entrambe). Ancora una
presenza non condizionante, che predilige al decoro e al gioco
delle forme l’estrema funzionalità.
In estrema sintesi, a dimostrarsi vincente e apprezzabile
nello sviluppo dell’intero progetto, in particolare quello
illuminotecnico, appare proprio la collaborazione tra lo
studio Rava Piersanti e Quattrobi, disponibile a valutare con i
professionisti soluzioni articolate e calibrate su misura degli
apparecchi in produzione. “L’architettura, conclude Claudio
Piersanti, è un gioco di squadra che va fatto a più mani:
progettisti, impresa edile e aziende fornitrici. Questa prassi è
molto diffusa all’estero ma in Italia non è sempre così. Come
architetto, ritengo fondamentale entrare in contatto da subito
con tutti i professionisti coinvolti nell’intervento, creando un
rapporto di collaborazione che superi le relazioni tradizionali,
aperto al confronto su tutte le integrazioni e migliorie possibili.
Questo investimento è ripagato dal ritorno in immagine,
condiviso da tutti”.