Tra il 1964 e il 1968 Max Huber realizza tre opere
intitolate “Onde Geofisiche”, una in bianco su nero,
una in nero su bianco e infine una in nero su senape.
In esse traccia linee assimilabili alle curve di livello di
una carta geografica. In particolare uno di questi disegni,
che misura 32,5x69 cm, è apparso adatto a essere
portato a rapporto e trasformato in tessuto, nelle due
varianti negativo-positivo: bianco su nero e nero su
bianco. Così è avvenuto, sotto il controllo di Aoi Kono
Huber, grazie all’intervento di Torri Lana 1885, Bergamo.
Si decide allora di utilizzare un telaio Alpha di produzione
Promatech, con macchina Jaquard elettronica ultima
generazione Staubli, che consente un rapporto di disegno
assolutamente fedele alla dimensione dell’originale.
Nasce un tessuto Jacquard realizzato su ordito di cotone
in mischia intima con una piccola percentuale
di poliammide, tramato con lana ritorta australiana 26/28
micron, anche essa in mischia con poliammide
a elevata torsione. Il filato di lana crea la superficie unita,
mentre il cotone dal rovescio del tessuto sale al diritto,
dando luogo a un disegno a piccoli punti, con un effetto
“imbastitura”, a seguire esattamente le “curve di livello”
originariamente tracciate da Max Huber. In ultimo si
procede al finissaggio, eseguito a Biella in una azienda
specializzata in tessuti per abbigliamento di altissima
qualità. Diverse sono le fasi, dal lavaggio a settanta
gradi, al passaggio in una macchina Ram che stabilizza
l'altezza, alla cimatura e infine al decatizzo con cilindri
ad alta pressione, per conferire al tessuto la lucentezza
e la fluidità tipica dei pettinati da drapperia.
Between 1964 and 1968, Max Huber made three works
entitled “Geophysical Waves”, one white on a black
background and black on a white background and lastly one
in black on a mustard background. In these works, he traces
lines similar to level curves typical of geographic maps.
In particular, one of the 32,5 x 69 cm drawings seemed
suitable to be converted into actual size and into fabric in
two negative/positive variants: white on a black background
and black on a white background. Aoi Kono Huber’s
supervision and the support of Torri Lana 1885, Bergamo
played a central role. They decided to use an Alpha frame
produced by Promatech, with the latest generation Stäubli
electronic Jacquard machines, which enabled to create a
pattern true to the original’s dimensions.
A jacquard fabric was created, made on cotton warp
in close blend with a small percentage of polyamide,
woven with Australian twisted 26/28 micron wool,
also blended with high tenacity polyamide. The wool
thread created a uniform surface, while the cotton
on the underside of the fabric rose up straight, creating
a design with tiny stiches, with a “tacking” effect to exactly
follow the “level curves” originally traced by Max Huber.
Lastly, the finishing was carried out in Biella at a company
specialised in fabric for extremely high-quality clothing.
Many stages were performed to the fabric: from the
washing at 70°C, to the stabilization of the height
by means of a Ram machine, to the shearing and lastly
to the decatising with high-pressure cylinders giving
the characteristic shininess and fluidness typical
of worsted drapery.
↗ Max Huber, disegno originale gouache su cartoncino “Onde Geofisiche”, 1968
↗ Max Huber, original design gouache on paper “Geophysical Waves”, 1968
(courtesy Max Huber archive, Novazzano)
↑ Max Huber, nel suo studio, 1970, foto Ugo Mulas
↑ Max Huber in his atelier, 1970, photo Ugo Mulas
(courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano–Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli)
→ Max Huber e Aoi Kono Huber, 1962
→ Max Huber and Aoi Kono Huber, 1962
(courtesy Max Huber archive, Novazzano -
Publifoto, Università degli Studi di Parma CSAC)