Max
Huber
For many years, Achille and Pier Giacomo Castiglioni
collaborated with Max Huber on the sets for Rai,
Eni and Montecatini. The partnership developed into a strong
friendship which for Achille would last until the early death
of the great Swiss graphic designer in 1992. Max Huber
was born in Baat in 1919. He studied graphic design at
the Kunstgewerbeschule in Zürich and he moved to Milan
in 1945, in charge of the VIII Triennale Museum graphic
design along with Albe Steiner. At the same time,
he started an important collaboration with Giulio Einaudi.
In the 1950s his work was intense, especially with
Rinascente: this partnership led him to receive the
Compasso d’Oro award in 1954. Many companies and
institutions, like Coin, Nava and Esselunga, still bear signs
of his handiwork today.In 1962 Max married the Japanese
artist Aoi Kono. In 1970, the pair moved to Canton Ticino,
in Novazzano, where the Max Huber archive is today located.
In Chiasso, an art museum bearing Huber's name was
opened in 2005. From the very start the profession of painter
for Huber has flanked that of graphic designer.
Per molti anni Achille e Pier Giacomo Castiglioni collaborano
con Max Huber agli allestimenti per Rai, Eni e Montecatini.
Il sodalizio si trasforma ben presto in una forte amicizia che,
per Achille, durerà fino alla prematura scomparsa del grande
grafico svizzero, nel 1992. Max Huber era nato a Baat nel 1919,
dopo aver studiato grafica presso la Kunstgewerbeschule
di Zurigo, nel 1945 si era trasferito a Milano, incaricato,
con Albe Steiner del progetto grafico per la VIII Triennale.
Contemporaneamente aveva iniziato un’importante
collaborazione con Giulio Einaudi.
Intensa l’attività negli anni ‘50, in particolare per la
Rinascente, che lo porta, nel 1954, a ricevere il premio
Compasso d’Oro. Molte aziende e istituzioni, come Coin,
Nava, Esselunga, conservano ancora oggi il segno della
sua mano. Nel 1962 Max sposa l’artista giapponese Aoi Kono
e, nel 1970, i due si trasferiscono nel Canton Ticino,
a Novazzano, dove ha oggi sede l’archivio Max Huber
e nel 2005 a Chiasso è stato inaugurato, un museo d’arte
a lui dedicato. Da sempre l’attività di grafico si affianca per
Huber a quella di pittore.
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