p 16 – Più che originale, autentico.
Limited edition e riedizioni
Per celebrare o riportare alla luce un’eredità culturale, se-
rie limitate e riedizioni come racconto progettuale sull’identità
di Poltrona Frau.
Edizioni limitate e riedizioni per traghettare nel futuro il
saper-fare, l’alto artigianato e la modernità del progetto. Dal
2012 Poltrona Frau ha portato avanti molteplici iniziative che
hanno celebrato la longevità di alcuni dei suoi arredi più iconici
e ha rimesso in produzione prodotti d’archivio, emblemi della
ricerca nelle tipologie dell’arredo e nelle istanze del vivere mo-
derno.
Se le limited edition hanno spesso rappresentato una cir-
costanza da celebrare e hanno cristallizzato un momento di
sperimentazione, in virtù del circoscritto numero degli esem-
plari da editare, le riedizioni, che non hanno un limite di produ-
zione, entrano in dialogo con il catalogo più contemporaneo,
costituendo un elemento di eccezionalità all’interno del pro-
prio saper-fare e un ulteriore segno di riconoscibilità.
Le riedizioni rendono nuovamente attuali delle testimo-
nianze progettuali storiche. Riportarle alla luce signi� ca anche
perpetuarne l’eredità culturale. Così, le sedute degli anni Cin-
quanta di Gastone Rinaldi o la libreria girevole di Gianfranco
Frattini degli anni Sessanta incarnano visioni dell’abitare e mo-
menti di personale ricerca intellettuale all’interno del più gene-
rale movimento moderno e della sua volontà di inventare un
mondo nuovo. Proprio per la loro dimensione temporale, que-
sti arredi sono capaci di evolversi oltre il tempo negli ambien-
ti della contemporaneità, in un dialogo culturale e nel sincreti-
smo stilistico tra i diversi prodotti.
Le limited edition hanno costituito per Poltrona Frau un
importante momento di approfondimento nonché di ripen-
samento della propria identità aziendale. Attraverso la ricer-
ca di soluzioni alternative, dai rivestimenti delle poltrone alle
nuove � niture materiche, gli arredi hanno assunto un’immagi-
ne inedita che ha costituito un nuovo capitolo nell’heritage del
brand. Grazie alle limited edition delle sue icone, Poltrona Frau
ha dimostrato di saper uscire dal linguaggio che le ha con-
traddistinte verso orizzonti progettuali inesplorati. In virtù della
sua cultura manifatturiera e della propensione al design, Pol-
trona Frau ha portato all’estremo le tecniche di lavorazione e
la natura dei materiali. Parafrasando Gillo Dor� es (2010), “Il de-
sign è ‘parzialmente’ arte, una forma di progettazione con un
quoziente artistico assieme a un quoziente di marketing. L’og-
getto di design non deve essere fatto con lo scopo di diven-
tare un oggetto d’arte: deve corrispondere alla sua funzione”.
Le limited edition e le riedizioni di Poltrona Frau rispondo-
no anche all’esigenza del suo pubblico di prodotti distintivi e
da vivere in modo emozionale. Sempre meno alla rincorsa di
stili uni� cati e sempre più alla ricerca di oggetti da scegliere, a
cui appassionarsi perché con una storia da raccontare.
p 20 – Edizioni speciali e limitate
1919 PAUSA DI LUCE �2013�
Per celebrare il noto vino Luce, Poltrona Frau e la Tenuta
Luce della Vite si incontrano nell’edizione speciale della stori-
ca poltrona disegnata da Renzo Frau nel 1919. Un’unione che
nasce dai valori comuni, come l’utilizzo di materie prime uni-
che, la competenza radicata nel territorio e nella più nobile tra-
dizione artigianale, la gestualità unica delle maestranze e la re-
lazione dei propri prodotti con il trascorrere del tempo.
La 1919 special edition è rivestita con una esclusiva Pelle
Frau® Century Luce, appositamente sviluppata in una nuance
rosso intenso come le sfumature del vitigno, e utilizza nel piat-
to porta bicchiere il rovere naturale a richiamare l’a� namento
del vino nelle barriques. Un bottone d’oro consente di incidere
le iniziali del cliente e la targa in ottone personalizzata e nume-
rata rende unico ciascun esemplare.
L’iniziativa fa parte di Casa di Luce, il progetto ideato da
Lamberto Frescobaldi nel 2009 per onorare l’esclusivo vino,
con creazioni made in Italy e partnership che ne condividono
la personalità, l’unicità e il prestigio. Unicità che si esprime nei
dettagli: per ogni poltrona 1919 sono necessari 9 metri qua-
drati di pelle, 17 metri di spago, 90 metri di � lo per cucire, 12
bottoni, 32 molle, 320 chiodini in pelle e 22 ore di lavorazione;
ogni bottiglia di Luce nasce da 8 metri quadrati di terreno, 2
piante di Sangiovese e altrettante di Merlot, 500 ore in vigna e
altrettante in cantina, oltre 30 mesi di a� namento per garanti-
re 20 anni di longevità. Rispetto dei tempi e manifattura lenta
per una produzione sinonimo di cultura ed eccellenza.
BOLERO LIMITED EDITION 2014 — n. esemplari 41
Un tavolo dalla texture ruvida e sempre unica, perché
pensata per esaltare le venature grigio scure del marmo ara-
bescato di Carrara: segni irripetibili del contesto e della prezio-
sa generosità della natura. La limited edition di Bolero, design
Il primo secolo di vita del brand ha consacrato Pol-
trona Frau nella manifattura artigianale di altissima quali-
tà, nella ricerca nella pelle come materiale d’elezione e nel-
la capacità di realizzare icone contemporanee dell’arredo.
Quest’ultimo decennio, oltre a confermare i pilastri dei pri-
mi 100 anni, riconosce a Poltrona Frau la capacità di rela-
zionarsi, ovvero interpretare il vivere contemporaneo attra-
verso molteplici voci ma anche rileggere il proprio heritage
con nuovi materiali e visioni, del presente e del passato, � no a
essere strumento e fonte d’ispirazione per architetti e designer.
do una stretta amicizia. Ed è questo scambio umano e di pen-
siero che la Limited Edition vuole rievocare.
L’inedito rivestimento in tessuto è stato ripreso dall’archi-
vio Max Huber grazie alla cooperazione tra lo storico Marco
Romanelli, il Poltrona Frau Stile & Design Centre, la Fondazione
Achille Castiglioni, Studio Arch. Pier Giacomo Castiglioni e l’Ar-
chivio Max Huber. L’opera realizzata in gouache su cartonci-
no nel 1968 è intitolata “Onde Geo� siche” ed è caratterizzata
dall’astrazione del propagarsi del movimento, qui cristallizzato
in onde gra� che che fanno vibrare la super� cie della poltrona.
Sanluca Limited Edition, realizzata in soli 100 pezzi, 50 in do-
minante nera e 50 nella bianca, è emblema dell’incontro tra la
creatività, artigianalità e tecnologia.
“[...] Non sono d’accordo quando si riproduce uno stile-
ma che è fuori dall’attualità. Tutt’altra cosa è la strada seguita
da noi dove l’immagine di memoria, quando c’è, non è mai un
‘prelievo’ ma un’elaborazione della cultura a cui abbiamo fat-
to ricorso per risolvere un problema ‘funzionale’. Questo vale
per la poltrona Sanluca, dove c’era la voglia di mettere in ri-
salto la funzione dicendo: non la copro, ne evidenzio la strut-
tura, eccetera; però sul davanti, quando l’abbiamo progettata,
l’abbiamo fatto guardando una vecchia poltrona Frau, perché
doveva corrispondere [...] a tutt’un complesso di componen-
ti funzionali da mettere insieme. Non nego che dentro la testa
avremmo avuto la memoria del passato; ma rivisitata e non
certo presa alla lettera e portata lì”,
Achille Castiglioni, Interni n.411, 1991.
INFINITO�, 2021
n. esemplari 8 (L: 340cm); 64 (L: 220cm)
Tutto parte da una cava in Turchia, dove si estrae il pre-
giato marmo Rosso Lepanto, caratterizzato da toni che vanno
dal rosso al viola e impreziosito da striature bianche. Per un in-
spiegabile evento naturale, una piccola sezione di montagna
ha virato in una profonda colorazione salvia con sfumature di
verde più scuro, attraversata dalle tipiche venature chiare e
inclusioni rossastre. Da questa irripetibile texture naturale na-
sce una serie limitata di tavoli, objet d’art che non hanno egua-
li nella stessa produzione e che non possono essere replicati
data l’eccezionalità del materiale.
Il tavolo Infinito�, design Roberto Lazzeroni, è scultu-
ra che cristallizza il movimento, una geometria concettuale.
L’ampio piano a doppio ovale sfalsato ricorda le forme com-
plementari dello ying e dello yang e, in parte, un 8 rovesciato,
che nella cultura cinese è simbolo di compiutezza e prospe-
rità senza � ne. La base, costituita da un unico blocco di mar-
mo bianco di Carrara, nasce da tripode che si contorce richia-
mando l’idea di un tronco d’albero. In� nito� evoca leggerezza,
dinamismo ma anche memoria e tradizioni ancestrali.
Prodotto in soli 8 esemplari nel piano a doppio ovale (lun-
go 340cm) e in 64 con il top ovale da 220 cm e una sola base, il
tavolo è un’opera d’arte da ammirare, vivere e apprezzare ogni
giorno: all’in� nito. Questo progetto racchiude il senso di unici-
tà del materiale e l’idea di lusso di Poltrona Frau, fatto di qualità
senza compromessi, di esclusività, di oggetti da ammirare ma
anche esperire nella quotidianità.
p 38 – Riedizioni
BRERA �1934� 2015
Architetto milanese, Guglielmo Ulrich (1904-1977) è allie-
vo di Piero Portaluppi, da cui riprende la cura per il dettaglio e
l’essenza della modernità, espressa in un linguaggio ricco di
riferimenti culturali e frammenti storici, neoclassici, deconte-
stualizzati. Ulrich ha ricercato una personale forma di razionali-
smo in chiave decorativa e il sodalizio inscindibile tra progetto
degli arredi e interior design. L’architetto milanese fu talmente
appassionato di arredamento che fondò negli anni Trenta una
società, Ar.Ca., per produrre i suoi stessi mobili, spesso realiz-
zati in pelle e legni pregiati. Tra il suo lavoro e Poltrona Frau si
evince un’a� nità elettiva che ha portato l’azienda di Tolentino
a rieditare uno degli arredi più versatili della ricchissima produ-
zione di Ulrich: la panca Brera.
Il disegno funzionale della seduta si origina da una dop-
pia curva senza soluzione di continuità da un piede all’altro. La
forma estremamente semplice è arricchita dal particolare in-
treccio in cuoio con fettucce spesse 2mm, che conferiscono
un e� etto al contempo geometrico e materico. La panca è ca-
ratterizzata da una dovizia di dettagli che contribuiscono a ot-
tenere un disegno dinamico e ra� nato, come i due sostegni
in legno di frassino che, rastremati, si alleggeriscono verso il
basso o le fasce in cuoio leggermente distanziate, che lascia-
no intravedere il legno della struttura. L’e� etto d’insieme è li-
neare e so� sticato, moderno e senza tempo.
DU 30 � DU 55 � LETIZIA �1950s� 2016
Premiata con il Compasso d’Oro nel 1954 la sedia DU30,
progettata da Gastone Rinaldi (1920-2006), rispecchia la ri-
p 8 –
True Heritage
p 10 – Dove il futuro ritrova la sua genesi
Creato a Tolentino per celebrare il centenario della sua
fondazione, il Poltrona Frau Museum è il luogo che illustra la
storia dell’azienda. Arredi, disegni, immagini e gli strumen-
ti del mestiere, poeticamente orchestrati dal progetto di Mi-
chele De Lucchi che, per il centodecimo anniversario, ha im-
maginato un nuovo linguaggio.
“Il museo di Poltrona Frau non può essere solamente un
contenitore espositivo di prodotti, ma deve essere un luogo
che racconta l’evoluzione dell’ambiente dell’essere umano.
Tale ambiente è il palcoscenico nel quale recitiamo la nostra
esistenza, disponendo sulla scena, attraverso gli oggetti, l’i-
dea più so� sticata e avanzata che abbiamo del senso di sta-
re sulla terra. Il museo di Poltrona Frau deve ambire a raccon-
tare l’immaginario che ci siamo costruiti su noi stessi e sui
nostri ambienti di vita negli ultimi 100 anni”
Michele De Lucchi
Nato nel 2012 all’interno dello stabilimento produtti-
vo di Tolentino per raccontare i primi cento anni dell’azien-
da, il Poltrona Frau Museum è più di un museo d’impresa, è
un progetto per la comunità, che racconta la tradizione di un
saper-fare italiano e l’intimo legame con il territorio marchi-
giano nel quale l’azienda, fondata a Torino da Renzo Frau nel
1912, si è trasferita all’inizio degli anni Sessanta.
L’allestimento di 1400 metri quadrati, progettato da Mi-
chele De Lucchi, ha raccolto una collezione di arredi para-
digmatici, disegni, immagini e materiali mai esposti prima al
pubblico. Presenze fisiche, immateriali e utensili manuali –
come l’ago curvo, i chiodini, il crine, il tincré e la martelletta,
ovvero gli strumenti necessari per piegare, cucire, attaccare
e lavorare la pelle – immergono lo spettatore in una metafo-
ra: quella di una cultura materiale tipicamente italiana, legata
a pratiche artigiane antiche, che Poltrona Frau contribuisce a
preservare e a rinnovare.
Con un linguaggio universale, immediato e suggestivo
l’allestimento invita a scoprire il mondo Poltrona Frau: dal-
la parete materica, realizzata da innumerevoli pelli sovrap-
poste che condensano l’esperienza visiva e sensoriale del
materiale, ai video che raccontano il saper-fare artigiana-
le della fabbrica di Tolentino, ai prodotti che hanno segna-
to la storia del brand. Apogeo visivo la Vanity Fair, icona in-
discussa dell’azienda e del design italiano, posizionata al
centro del grande patio, in un cono di luce diafana che cat-
tura lo sguardo e mette in evidenza la sua presenza cari-
smatica.
In una dimensione silenziosa e appartata, la scenogra� a
crea una “città di torri” di diverse altezze, realizzate con una
struttura neutra in legno e tela ecru semitrasparente e un’il-
luminazione calda dall’interno. Come enormi lanterne, le torri
creano un’atmosfera suggestiva e di concentrazione. Al loro
interno sono messi in scena i pezzi originali delle principali
icone di Poltrona Frau, disposti in una sequenza � uida e cro-
nologica. A corredo, una serie di dettagli di interior design,
documenti originali, manifesti pubblicitari, cataloghi e dise-
gni che narrano la storia dell’azienda e riportano nelle atmo-
sfere e negli stili di vita delle diverse epoche. Due sale spe-
ciali raccontano, in� ne, la capacità sartoriale di Poltrona Frau
nel realizzare i grandi progetti contract di teatri e auditorium,
eseguiti con i più importanti architetti internazionali, e i pro-
getti degli interni di auto, yacht, aerei ed elicotteri, dove l’a-
zienda ha segnato la cultura della pelle.
In occasione del centodecimo anniversario di Poltro-
na Frau, il museo si rinnova. Michele De Lucchi è di nuovo
l’arte� ce del prossimo allestimento, che punta a mettere in
evidenza l’evoluzione dell’azienda nell’heritage e il suo fu-
turo nella sostenibilità. Ancora di più il museo vuole essere
un luogo aperto alla collettività e vivo, capace di accoglie-
re le radici dal quale germogliano nuove idee. Non sarà più
solo un collettore della storia aziendale, il nuovo museo vuo-
le essere un luogo di condivisione e di stimolo alla creativi-
tà, rivolto non solo ai progettisti ma a tutti coloro che cerca-
no ispirazione, immagini, colori, storie e forme. Così come
nel design e nella comunicazione dei suoi prodotti, anche
l’esperienza del museo ambisce a una diversa rappresenta-
zione del brand: più vicino al suo pubblico e con il linguaggio
che utilizza gli strumenti della contemporaneità.
Il nuovo allestimento di Michele De Lucchi vuole esse-
re più multifunzionale, � essibile e trasformabile. La � sicità dei
prodotti sarà alternata alle narrazioni digitali degli stessi, con
una maggiore integrazione dell’esperienza. Il nuovo museo
sarà un luogo dinamico, dove spazi dedicati a mostre tem-
poranee si alterneranno ad aree per conferenze e ad angoli
per incontri informali. Un luogo in cui coinvolgere il visitato-
re, o� rendo una ricchezza di spunti di ri� essione. Stimolan-
do quella curiosità e a� ezione da cui nasce la � ducia e il rap-
porto duraturo con un marchio.
Roberto Lazzeroni, realizzata in soli 41 esemplari numerati e
marchiati da 00/40, presenta un piano in marmo lavorato con
spazzole abrasive, che incidono la super� cie in maniera ca-
suale, creando texture che cambiano a seconda della durez-
za e della naturale disomogeneità della super� cie. Questa � -
nitura dalla piacevole rugosità, chiamata “moonface”, assume
una profondità tridimensionale tale da richiamare la naturalez-
za della pietra grezza estratta in cava.
Le dimensioni del piano sono generose, tre metri per
uno, e il suo pro� lo leggermente irregolare e sfaccettato ge-
nerando una forma quasi ovale. L’inclinazione variabile del
bordo crea un gioco di falde che richiama la lavorazione a
scalpello delle lastre. Il marmo è sorretto da un sotto-piano
in legno ed è collegato alla struttura per mezzo di piccole co-
lonne metalliche che lo rendono visivamente leggero, quasi
a galleggiare sopra al basamento. Quest’ultimo, in� ne, è in
noce canaletto massello ri� nito ad olio e con una struttura a
sezione triangolare che contribuisce alla scultorea leggerez-
za del progetto.
La speciale limited edition, sviluppata in collaborazione
con Savema, azienda leader nel settore dei marmi carraresi,
è più di una serie numerata: è l’unione, unica e irripetibile, tra
uomo e natura.
ALBERO �1960� 2015 � n. esemplari 55
Arredo visionario, la libreria Albero esprime la ricerca di
leggerezza e la trasformazione tipologica degli arredi che si
rintraccia a partire dal movimento razionalista milanese. Auto-
portante, perché sorretta da un unico montante terra-so� t-
to, la libreria è girevole e composta da elementi modulari libe-
ramente componibili. Unisce l’estetica scultorea all’accurato
studio della meccanica compositiva, con cremagliere rego-
labili e mensole-pistoni che sembrano riprendere la struttura
dell’albero di trasmissione di un motore.
Nel 2014 Poltrona Frau riporta alla luce quest’icona di
Gianfranco Frattini (1926-2004), fino ad allora poco cono-
sciuta, e l’anno successivo ne realizza una limited edition di 55
pezzi in legno massello d’ulivo. Un legno duro, compatto e pre-
giato che richiama simbologie antiche. La scelta di quest’es-
senza nobile mette ancora di più in risalto la duplice identità
di questo prodotto: da un lato, la forma che si dirama a partire
dall’albero centrale richiamando la vitalità di un arbusto, dall’al-
tro, la sua complessità meccanica. Ovvero, il contrasto tra la
metafora della macchina e dell’industria e quella dell’artigia-
nalità.
La realizzazione in essenza di ulivo è stata una vera s� da
costruttiva: un lavoro di alta ebanisteria che ha visto la scelta
di ogni singolo pezzo per la creazione di un elegante e� etto a
intarsio che rende ciascuno dei 55 esemplari unico. La natura-
le venatura del legno di ulivo è messa in risalto anche nelle su-
per� ci verticali delle mensole, con delicati e� etti di specchia-
ture.
“… olivi, alberi sacri, udite, udite
la preghiera dell’uomo! O voi, palladia
munera, o voi più sacri de la vite,
più sacri de la messe, alberi insigni,
deh versate la pace che v’irradia,
l’inclita pace, nel cuor mio, benigni. …”
Gabriele D’Annunzio, Agli Olivi (1885)
ALEXANDER WANG CAPSULE COLLECTION, 2015
L’approccio da couturier si fonde alla sartorialità produt-
tiva. La Capsule Collection realizzata dal newyorkese Alexan-
der Wang è composta da due poltrone bean bag e un mobile
bar completo di mensole. Le forme restituiscono un’intrigan-
te giustapposizione tra comfort informale ed eleganza ra� na-
ta e ri� ettono la capacità dello stilista di origine taiwanese di
mixare streetwear e lusso, richiamando riferimenti dai biker ja-
cket alla valigeria tradizionale, ai bauli da viaggio. Le poltrone
nascono dal concetto di rilassatezza informale: “l’idea di star-
sene rilassati nel seminterrato, seduti su dei cuscinoni”, spie-
ga lo stilista che, tuttavia, ha voluto ricontestualizzare tale idea
in un mondo giovanile, ma lussuoso e ambizioso.
La Capsule Collection ha avuto una gestazione di qua-
si due anni. Le lounge chair rileggono in modo creativo le pol-
trone bean bag dalla linea morbida qui strutturata in una forma
monolitica grazie al basamento geometrico in acciaio plac-
cato bronzo. Il sontuoso rivestimento nero in Pelle Frau® Soul
conferisce una texture vellutata e una straordinaria pienezza
di colore. Il mobile bar portatile è in pelle di zigrino nero opa-
co, con bordi in acciaio lucido. L’interno è rivestito in pelle sca-
mosciata nera e presenta ripiani per contenere bicchieri, bot-
tiglie e accessori da cocktail di diversi formati. La collezione
esprime l’atteggiamento “streetwise”, irriverente, di Wang con
alcune eccentricità come i nove lati, asimmetrici, della base
d’appoggio delle poltrone o le ruote del “trunk bar” che lo tra-
sformano in una sorta di trolley.
Il sodalizio tra Poltrona Frau e Alexander Wang ha mo-
strato non solo la comune passione per la sperimentazio-
ne progettuale e per i dettagli e i materiali ra� nati, ma anche
la volontà di Poltrona Frau di rivedere il proprio heritage sotto
diverse lenti, sperimentando linguaggi espressivi inconsueti.
�REN�VOLUTION 2016 — n. esemplari 30
Un’istallazione per il D’Days di Parigi con una special edi-
tion del tavolino Ren, design Neri&Hu, ha voluto onorare, at-
traverso una metafora visiva, le radici culturali della fortuna-
ta serie d’arredo di Poltrona Frau. Schierati su una pedana in
ordine perfetto, come i guerrieri dell’esercito di terracotta di
Qin Shi Huang, primo imperatore della Cina, le trenta struttu-
re del tavolino Ren evocano il signi� cato dello stesso nome:
essere umano. Private del ripiano, le strutture mostrano anco-
ra più chiaramente il riferimento al pittogramma cinese, com-
posto da soli due segni. Come piccoli maggiordomi, i tavolini
che nell’istallazione sembravano animati, “servono” gli arredi
di ambienti living di residenze private, contribuendo a de� nir-
ne lo stile.
Nell’allestimento presso il Flagship Store Poltrona Frau
di Parigi, le trenta limited edition sono realizzate in massello di
frassino sbiancato trattato a olio, allineate e intervallate dagli
altri quattro pezzi della collezione, con struttura in noce Cana-
letto. Un’edizione limitata e numerata da 1 a 30 con incisione a
laser sul retro del piano.
VANITY FAIR FOR FARM CHILDREN’S MUSEUM �1930�
2017 — n. esemplari: 75, 50 Baby Vanity, 100 Mini Vanity
Quando le limited edition sostengono attività di charity.
Nel 2017 Poltrona Frau realizza 225 pezzi della poltrona Vanity
Fair nelle taglie standard (75 esemplari), baby (50) e mini (100),
per sostenere il progetto di costruzione del FARM Children’s
Museum a Favara, un paese in provincia di Agrigento che da
luogo semi-abbandonato, grazie all’attività di promozione arti-
stica del FARM Cultural Park, è diventato una destinazione cul-
turale.
Le versioni baby e mini della limited edition sono rivesti-
te con uno speciale tessuto stampato di cotone, ispirato dal-
la creatività dei bambini di Tolentino: un motivo geometrico e
giocoso, che rappresenta l’energia e l’inventiva dell’infanzia.
Un gesto di solidarietà da parte dei più piccoli ai loro coetanei,
quale invito a liberare la fantasia e a sperimentare attraverso i
colori e i materiali. L’iniziativa è un modo anche per valorizzare
il gesto creativo e l’intelligenza delle mani, valori alla base del-
la produzione di Poltrona Frau. Per questa ragione, la versione
standard della Vanity FARM Children’s Museum è stata rea-
lizzata in una speciale Pelle Frau® Nubuk in tonalità seppia: un
pieno � ore tinto alle aniline di particolare pregio che “accarez-
za” la forma curva della Vanity, emblema della storia di Poltro-
na Frau e icona del design italiano.
La limited edition contiene, ancora in fase embriona-
le, alcune prospettive sotto cui l’azienda di Tolentino rilegge
oggi la sua identità: la volontà di reinterpretare le proprie ico-
ne e simboli attraverso nuovi codici linguistici; il dialogo con
un pubblico più allargato, avvicinandosi attraverso la spe-
rimentazione e la dimensione emotiva di un prodotto che
punta al cuore delle persone.
Archetipo della poltrona moderna, Vanity Fair, già “mo-
dello 904” nel 1930, porta in sé una rivoluzione tipologica
riducendo gli orpelli, tipici delle poltrone dell’epoca, in una
con� gurazione fortemente volumetrica e in pochi, caratteri-
stici dettagli, come i bottoni rivestiti in pelle lungo i � anchi e
il retro. Vanity Fair FARM Children’s Museum trasporta l’inno-
vazione formale di quell’icona di stile in una dimensione più
empatica.
SANLUCA LIMITED EDITION �1961� 2018
n. esemplari 100
Una storia di creatività e di amicizia tra i fratelli Achille e
Pier Giacomo Castiglioni e Max Huber. Nata in occasione del
centenario della nascita di Achille Castiglioni (1918-2002) e
dei cinquant’anni dalla scomparsa di Pier Giacomo (1913-
1968), Sanluca Limited Edition prende forma da un atten-
to percorso � lologico e concettuale, il cui intento è ricordare
il fortunato sodalizio tra i due fratelli che seppero ideare pro-
dotti dalla modernità senza tempo e dal grande portato spe-
rimentale. Sanluca è il frutto di un accurato processo di sot-
trazione dei volumi di schienale e seduta – solo le curvature
necessarie per ottenere il miglior sostegno ergonomico – ed
è composta da soltanto cinque elementi, realizzati singolar-
mente e successivamente assemblati. Una poltrona che, pur
nella sua estetica elegante e déco, nasconde la logica indu-
striale dell’automobile. È una forma che è pura funzione. Tale
modernità ben si sposa con la grafica ideata da Max Huber
(1919-1992), artista svizzero di stanza a Milano, a cui dobbia-
mo il rinnovamento del linguaggio di comunicazione di impor-
tati marchi italiani, tra cui Borsalino, Einaudi, La Rinascente e
RAI. I Castiglioni e Huber collaborarono a importanti allesti-
menti per aziende quali RAI, Telecom e Montecatini, instauran-
alla creazione di importanti opere pubbliche e private come
il Museo Guggenheim di Bilbao, la Disney Concert Hall a Los
Angeles, il Parlamento Europeo e il British Museum, solo per
citarne alcuni. Molti brand prestigiosi come Bang & Olufsen,
Bulgari, Cartier, Hermès e Prada chiedono a Poltrona Frau di
allestire i loro showroom, e marchi come Ferrari, Maserati, Fer-
retti e Pershing richiedono la loro collaborazione per il design
di prodotti esclusivi e la personalizzazione di interni.
La ragione per cui i prodotti Poltrona Frau non sono solo
“arredamento” ma sono diventati oggetti da collezione, è il ri-
sultato della loro esperienza e cura artigianale che è rimasta
inalterata dopo 110 anni, pur avendo fatto una straordinaria
crescita in termini di innovazione dei processi produttivi. L’a-
zienda seleziona solo le pelli più preziose e i materiali più na-
turali. L’accuratezza utilizzata per le cuciture è impareggiabile
e così esclusiva da essere diventata non solo una � rma azien-
dale, ma anche l’elemento che tutta la concorrenza vorrebbe
imitare ma che nessuno è mai riuscito a eguagliare. Poltro-
na Frau è diventato il rappresentante globale del design e del
made in Italy, mostrando al mondo la sua visione e la sua mis-
sion: dimostrare come arredamento e interior design possa-
no avere un valore inestimabile e duraturo.
Golia, un artista Art Nouveau, dipinse una vignetta ra� -
gurante Dio mentre si gode il suo meritato riposo del settimo
giorno su una poltrona 1919 di Poltrona Frau. La didascalia
recitava: “… e il settimo giorno si riposò su una… Poltrona
Frau”. Questo mi riporta alla mente un aneddoto personale
che mi è accaduto circa dieci anni fa. Al tempo, ero un gio-
vane redattore alle prime armi, invitato dal design store For
D. Casa, che ancora oggi collabora attivamente con Poltro-
na Frau, a selezionare i mobili italiani più rappresentativi per
creare un set fotogra� co. La scena era interamente perva-
sa da una tonalità di blu Klein, c’era un violino appoggiato a
una poltrona “1919” e la musica classica riempiva l’atmosfe-
ra. Ma la 1919 colpì la mia immaginazione, un capolavoro ar-
tistico capace di fondere in sé la bellezza estetica, l’abilità ar-
tigianale, la cura dei materiali e la perfezione dei suoi dettagli.
Il tempo vola e io sono ancora attivo nel mondo dell’edi-
toria, in particolare nel settore che amo di più, l’Interior Desi-
gn. Il mio obiettivo è di far apprezzare la bellezza del design a
tutti i miei lettori. Io credo che Poltrona Frau sia ancora oggi
uno dei brand italiani più importanti nel settore del design di
interni, sia in Italia che all’estero. Anche dopo un secolo, il “Re
della pelle” continua a essere il più prestigioso brand di inter-
ni di lusso al mondo, dove stile ed eleganza sono il risultato
di sapienza, di processi manifatturieri personalizzati, di arti-
gianalità tramandata da generazioni e di innovazione tecno-
logica.
Sono molto onorato di essere qui al 110° anniversario
della fondazione di Poltrona Frau e di poter scrivere la prefa-
zione del libro celebrativo per questa speciale occasione. La
sua longevità ha reso Poltrona Frau ancora più forte. Negli anni
più recenti il brand ha cooperato con molti architetti e desi-
gner di fama internazionale, estendendo la loro linea di pro-
dotti e o� rendo nuove soluzioni diversi� cate. La cooperazio-
ne con Ferrari ha segnato una epocale rottura degli schemi
nel settore auto, insieme a quella con Acqua di Parma e la par-
tnership con Ducati per un’edizione speciale della Scrambler.
Anche la contaminazione con il mondo dell’arte continua as-
siduamente, come nel caso più recente con l’artista spagno-
lo Felipe Pantone, con la sua personale versione della poltro-
na Archibald. A dimostrazione di come Poltrona Frau abbia
saputo abbracciare la vitalità della nuova era digitale pur man-
tenendo inalterata la classe lo stile che l’ha sempre contraddi-
stinta sin dalla sua origine.
Il mio augurio è che tra altri 110 anni, Poltrona Frau pos-
sa essere ancora uno dei brand di design più in� uenti in Cina,
come lo è oggi. Nel nostro Paese, non ha solo raggiunto il
successo commerciale, ma è anche stimata per il suo valo-
re, stile e prestigio. 110 anni possono essere allo stesso mo-
mento un tempo molto corto e molto lungo e un libro può
solo raccoglierne alcuni momenti salienti. Ma la verità è che
ci vogliono generazioni di creatività, sapienza e abilità per
raggiungere la genialità e la reputazione che Poltrona Frau ha
oggi in tutto il mondo.