E’ NECESSARIA LA
RICERCA DI
NUOVI MATERIALI
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Il connubio fondamentale che esiste tra progetto
e materiali è cosa scontata. Un prodotto non può
non considerare la sua fattezza, cioè come deve
essere nel suo aspetto fisico e non può non valutare
le specificità del materiale per far si che il prodotto
possa, nella realizzazione del progetto, esaltarne le
potenzialità e il suo valore.
Nel
progetto
Tata
for
the
Planet,
abbiamo
considerato tre livelli di azione per quanto concerne
il progetto dei materiali.
Il primo livello era indirizzato a dare il maggiore
valore al tipo di materia impiegata, esaltandone le
caratteristiche formali e valutando il miglioramento
delle prestazioni strutturali. Ad esempio il telaio in
tubolare di acciaio è stato progettato appositamente,
costruendo una forma a goccia, attualmente non
in commercio, per conferire al prodotto sia un
valore di portanza sia un valore estetico permesso
dall’aspetto minimale delle parti a vista.
Abbiamo adottato l’alluminio, per realizzare con
la tecnica dello stampaggio in pressofusione il
particolare di collegamento delle gambe posteriori
e l’innovativo sistema di fissagio a scomparsa dello
schienale.
Il secondo livello è stato quello di considerare per
tutti i materiali impiegati il loro valore di riciclo.
Abbiamo scelto partners che adottassero materiali
che provenissero dal riuso di materiali di scarto o da
processi derivati da attività post-industriali come ad
esempio i tessuti o l’ovatta per l’imbottitura.
Analoga azione è stata avviata per il polipropilene e il
legno, materiali utilizzati per la seduta e lo schienale.
Le
vernici
ecosostenibili
con
caratteristiche
atossiche, ricavate con pigmenti derivati da scarti
industriali ci hanno permesso di migliorare il
prodotto conferendo un effetto piacevole al tatto.
Il terzo livello è progettare un prodotto che duri nel
tempo, certificato da enti esterni con requisiti di
sicurezza e robustezza.
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Moreno Mazzola
Responsabile Ricerca e sviluppo
Point Pointhouse