Decoro
controllato
— Q&A
Delicati ma al contempo espressivi,
i suoi oggetti derivano spesso da una
sovrapposizione di forme, immagini
e richiami ad atmosfere o a momenti
storici. Il mix dei riferimenti è sempre
calibrato, ma rimanda più o meno
chiaramente a un universo semantico:
una grande foglia, come per l’iconica
poltrona Calatea che Cristina Celestino
ha disegnato per Pianca nel 2017, o una
corolla di petali come nel caso della nuova
poltroncina Peonia. I riferimenti non sono
mai diretti: è l’insieme dei materiali, della
palette cromatica e delle forme che crea
una sensazione che rimanda al mondo
delle piante. Peonia è un imbottito che
è stato pensato come elemento singolo,
ma che è in grado di evolversi anche
verso una modularità componibile.
Il carattere della poltroncina è dato dalla
lavorazione dello schienale, formato da
una serie di petali stratificati l’uno sull’altro
che danno ergonomia alla seduta e, al
tempo stesso, ne definiscono il disegno.
PROGETTI DI DESIGN 05
26 — 27
— Cosa ti rende felice come progettista?
Diverse cose, a partire dalla fase iniziale,
creativa. E, poi, il primo prototipo: il primo
passaggio dal foglio di carta al prodotto
fisico.
— Quali sono le tre qualità fondamentali
che deve avere un buon oggetto?
Oltre agli aspetti funzionali ed ergonomici,
il prodotto deve portare innovazione sul
piano dei materiali, o dell’attitudine all’uso.
È importante il rapporto con i materiali
utilizzati e la coerenza tra il lavoro del
designer e il DNA dell’azienda.
— C’è un designer che ammiri?
Gamfratesi. Perché in loro c’è rispondenza
tra l’azienda per cui lavorano e la propria
visione progettuale.
— Cosa avresti fatto se non avessi fatto
la designer?
La fiorista. Mi piacciono i fiori e le piante
che sono combinazione di texture e
forme.