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Un design
della cura
— Q&A
— Cosa ti rende felice come progettista?
Quando l’oggetto progettato acquista
un valore più grande della semplice
risposta a un bisogno perché contribuisce
a cambiare il percorso di un marchio
o entra nella storia della cultura.
— Quali sono le tre qualità fondamentali
che deve avere un buon oggetto?
Deve essere funzionale e leggero.
Mi interessano gli oggetti che attraversano
il tempo, che ci accompagnano in modo
discreto e che sanno durare.
— C’è un designer che ammiri?
Se c’è un designer a cui mi riferisco
è Vico Magistretti. Di lui ammiro il senso
della proporzione e i pesi sempre
calibrati degli oggetti che ha disegnato.
— Cosa avresti fatto se non avessi fatto
il designer?
Avrei voluto fare il medico perché mi
piace prendermi cura delle persone.
Raffaella Mangiarotti cura gli oggetti e
con oggetti curati si prende cura delle
persone. Il suo modo di fare design trova
nella cura la sua origine e la sua finalità.
In questo senso, il suo è un approccio
decisamente femminile. “Penso sempre
a come verranno usati gli oggetti”,
spiega la designer. Privilegiando l’estetica
del sentire all’estetica dell’apparire,
Raffaella Mangiarotti non cerca l’effetto
sorpresa che una forma insolita può
generare e la sua attenzione è rivolta
alla relazione che s’instaura tra l’oggetto
e il suo utente, che sia immediata e
intuitiva. Per Pianca ha disegnato Palù,
gruppo notte composto da una panca
e da un comodino che si apre prima verso
l’utente e poi verso la stanza. Il comodino
si posiziona di solito parallelamente al
letto e guarda dritto davanti a sé. Palù
ruota invece verso il letto, si fa usare prima
di indicare come. Forma gentili, la cui
superficie è ritmata da bacchette di legno
verticali che ricordano le canne di bambù.
PROGETTI DI DESIGN 04