[...] Di questa Sicilia che cambia cercate di accor-
gervi: energica, attiva, estroversa, capace d’inven-
tarsi risorse e fabbrilità senza numero. Ma non
dimenticate, insieme, di salvare il moltissimo ch’è
salvabile nella Sicilia che dura: quel cielo e quel
mare, miracolosamente resistenti agli insulti della
chimica; i vulcani in fiamme, le miti colline, le pia-
nure dove scorrono i fiumi dal nome di miele; le
leggende che fioriscono sulle labbra in un’aria di
mito; le botteghe dove artigiani impareggiabili ri-
petono i venerandi gesti della fatica; le finestre fio-
rite di graste, dietro cui una ragazza bruna sorride;
le chiese di pietra bionda, belle come creature di
carne; le piazze dove ogni giorno il cartellone pre-
vede una puntata nuova di quel teatro di pupi che
è l’inesauribile vita; gli uomini, i milioni di uomini
piccoli e scuri, dal cuore ospitale, benché così irto
di sofismi e rovente di lave crudeli…
Salite a bordo di questa arca triangolare di sasso
che galleggia sulle onde dei millenni. È scampata a
tante tempeste, sopravviverà ai missili… E mettete-
vi in tasca un vocabolario greco: potreste incontra-
re, emersa dalle acque e vogliosa di scambiare due
chiacchiere, Afrodite Anadiomene…
Gesualdo Bufalino
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