L’apertura di Casa Cavazzini, Museo
d’Arte Moderna e Contemporanea di
Udine – nel quale trovano finalmente
spazio le collezioni di arte moderna e
contemporanea dei Civici Musei- aggiunge
un tassello fondamentale alla rete dei
musei udinesi. Una serie di Musei e spazi
espositivi diffusi nel centro cittadino,
inseriti nella vita della città, aperti ai
turisti e agli udinesi, un grande patrimonio
fruibile per tutti.
Casa Cavazzini è poi un edificio
bellissimo e singolare, che racchiude e
simboleggia nelle sue mura e nei suoi spazi
la storia della città, dagli insediamenti
protostorici, agli affreschi medievali,
all’appartamento padronale decorato
da Afro Basaldella in un arco che copre
tremila anni di storia e di arte della città.
Gli spazi luminosi e articolati, carichi di
queste evidenze storiche hanno costituito
una sfida per i curatori e gli allestitori ma
permettono di valorizzare al massimo le
straordinarie collezioni di arte moderna
dei Civici Musei, ospitate finora al
Palamostre nella vecchia GAMUD, troppo al
margine della vita della città.
È stato deciso di mantenere per questo
nuovo Museo il nome di Casa Cavazzini
(ignorando la tendenza attuale per gli
acronimi) proprio per dare il senso di una
continuità storica rivolta però al futuro,
con l’auspicio poi che, con un nome così
accogliente e familiare per gli udinesi, il
Museo divenga una Casa dell’arte aperta a
tutti.
Proprio nell’ottica di questa continuità
storica che guarda al futuro si inserisce
la mostra metamorphosis, realizzata in
collaborazione con la Moroso, in occasione
dei sessanta anni dell’azienda. La mostra
esplora da un lato il sottile e labile
confine tra design e arte, l’applicazione
del genio artistico al prodotto di larga
diffusione, la realizzazione di una vera
forma di arte diffusa e popolare. Dall’altro
presenta una delle eccellenze del tessuto
produttivo e del genio friulano, che riesce
a trasformare le tradizionali competenze e
conoscenze del territorio in un prodotto,
o meglio, in una forma espressiva che
si rivolge al mondo. L’inserimento
nella mostra di alcune opere realizzate
nell’ambito del Premio Moroso di arte
contemporanea sottolinea la dinamica del
rapporto tra arte e design e soprattutto
l’attenzione agli artisti emergenti e
quindi al futuro. Questa mostra vuole
poi rappresentare per Casa Cavazzini un
primo passo verso un rapporto virtuoso tra
pubblico e privato nella promozione della
cultura e dell’arte, una collaborazione
doverosa e necessaria per coinvolgere
nella vita dei musei e della città gli
elementi più vitali della nostra società.
Il lavoro di restauro e apertura di
Casa Cavazzini è stato lungo e difficile.
Siamo riusciti nell’opera grazie alla
collaborazione di tutta l’Amministrazione
del Comune di Udine, in particolare del
Servizio Infrastrutture che ha seguito
con grande pazienza e competenza
i difficili e lunghi lavori di restauro
dell’edificio e ci ha dato un aiuto decisivo
nella realizzazione dell’allestimento.
Il personale dei Civici Musei si è poi
speso senza riserve per arrivare infine
all’apertura, ma un ringraziamento
particolare va a Vania Gransinigh,
conservatrice di Casa Cavazzini, che
con amorevole determinazione ha
portato le collezioni di arte moderna e
contemporanea a nuova vita.
La Casa dell’arte è finalmente aperta.
Marco Biscione
Direttore dei Civici musei di Udine
Willem De Kooning, senza titolo, 1970
Collezione FRIAM, Casa Cavazzini
Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
Metamorphosis
008. 009.