Listone Giordano Италия Срок поставки 80 дней

Каталог Listone Giordano: Natural Genius Book, стр 21 с 178

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Dettaglio costruttivo di modello, Michele De Lucchi /
LUOGO: Il Chioso, atelier privato
Model construction detail, Michele De Lucchi /
PLACE: Il Chioso, private atelier
Medoc /
Filo di Lama, Erice 1312 /
DESIGN: Michele De Lucchi + Philippe Nigro
Medoc — Michele De Lucchi + Philippe Nigro
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stesso avrebbe poi capito dopo molto tempo.

“Va tutto bene?” sentì ancora la voce chiedergli, visto che non
aveva ancora risposto. “Certo Ettore, va tutto bene”, riuscì a farsi
uscire sorridendo da sotto la barba lunghissima che non sapeva
neanche più lui se doveva nascondere qualcosa o semplicemente
lo aiutava a meditare bene proposizioni e risposte.
“Ho saputo che stai facendo tante architetture… bravo.”
“Sì lavoriamo molto, anche qui a Milano, nel quartiere di Porta
Nuova. Abbiamo fatto un padiglione per una banca, per fare
concerti, cose così”.
“Mi ricordo Porta Nuova, stavano partendo i cantieri quando
ho iniziato a non poter uscire di casa. E sei soddisfatto, è venuta
bene la costruzione?
“Sì, sai che da tempo mi occupo di questi edifici costruiti per
lo più in legno…”
“Lo so era diventata la tua passione. Hai fatto bene, benissimo.
Io non ho saputo tanto lavorare bene solo con un materiale, mi
piaceva molto cambiare, sperimentarne tanti… “Michele sentì
che non doveva spiegargli niente, ma un’idea precisa l’aveva.
“È perché vedi, Ettore: così mi sembra di stare più vicino alla
Terra, sai? Mi capisci, tu che hai sempre scritto con tanto rispetto
per “il Pianeta”, così chiamavi la Terra.”
“Eh sì, graffi d’amore sulla pelle del Pianeta …”

Sorrisero, insieme, ripensando al titolo di quell’antico testo
di Ettore più o meno dedicato all’amore e alle sue forme nel
progetto, uscito moltissimo tempo prima. Sottsass si sporse un po’
in avanti, si prese il viso tra le mani, le lasciò lentamente scorrere
in giù, tirò un sospiro, si sfregò gli occhi con le dita e rialzò la testa
verso Michele.
“Scusami, sono un po’ stanco. Non mi sono mai ripreso bene
da quel periodo in cui sono stato male. Tu invece stai benissimo,
sembri contento.”
“Penso di sì: anche se stamattina mi sono svegliato con questa
sensazione… come un ricordo. Forse eri tu il ricordo che stava
arrivando” disse Michele, sorridendogli appena.
“Dimmi di più. Com’è essere così concentrati su questo problema
di disegnare con la natura?”
“Non saprei spiegartelo così bene. Per me è iniziato molto
tempo fa, lo sai, quando non erano in tanti a parlarne, a lavorare
concretamente su questa direzione. Poi mi sono appassionato
sempre di più, ho fatto i miei esperimenti con mobili,
vasi, lampade, sempre usando il legno. A casa ad Angera mi sono
anche attrezzato una falegnameria, ho recuperato un magazzino
e ci ho fatto studio e laboratorio, si chiama il Chioso.”
“Sei bravo a mettere le mani direttamente sulle cose, sul legno:
immagino che ti sceglierai anche i tronchi… Per me la natura
invece è un mondo a cui bisogna rubare i segreti. Quando facevo
le ceramiche provavo a buttare nel fuoco ramoscelli, erbe:
per vedere se i colori cambiavano, se le ceramiche che venivano
fuori mostravano qualche segno più interessante della vita
che le genera, che ci genera…”

“Per me le cose hanno cominciato a funzionare bene insieme,
quando ho pensato che si potessero costruire anche edifici
riutilizzando venuta una specie di fissazione per gli alberi.
In un certo senso devo a loro una parte della mia vita, del mio
lavoro.”

“Ti capisco. Anch’io dovevo la mia vita e il mio lavoro, alle cose,
alle terre umili che nessuno guarda ma servono a fare ceramiche
molto belle, a quei granellini di plastica da cui si possono ricavare
invenzioni incredibili e molto ben funzionanti, ai laminati che
Natural Genius
A DESIGN STORY - Michele De Lucchi