INTERVISTA
_Come descriveresti il tuo modo di fare arte?
Usare la memoria per quanto riguarda l’immagine e il proprio vissuto. Mi interessa il recupero dei materiali
(stoffa, legno fotografia) e rivisitarle in chiave poetica
_Le tue opere descrivono e racchiudono aspetti della tua vita, cerchi di rappresentare il tuo
passato o cogli momenti di quotidianità ?
Quasi sempre racchiudano situazioni di memoria, che attraverso la fotografia rielaboro pittoricamente, e le
trasporto sulla tela in chiave poetica.
Utilizzo per esempio le foto di quando ero piccolo, immagini di vacanze a Rimini con i miei genitori, piuttosto
di una gita a Longarone con la mia prima ragazza o una foto di mio bisnonno che era direttore di un teatro a
Venezia o di mio padre che era pilota di spitfire, trasformo questi situazioni di quotidianità in chiave pittorica
per far rivivere queste immagini perse nel tempo.
Inoltre mi piace scrivere delle frasi sulle mie opere.
_Queste frasi si ricollegano al tuo vissuto, al momento che stai descrivendo?
Non necessariamente, cerco di narrare i pensieri che ho dentro per tramandarli nel tempo, e lasciare un segno
del mio passaggio. E’ un modo per descrivere il mio modo di vedere le cose e analizzare la situazione stessa
durante la creazione dei miei quadri.
_Come e quando hai iniziato la tua carriera?
Attorno ai 16 anni ho scoperto la pittura. Dipingevo quadri di arredamento e proponevo i miei lavori ai
mobilifici attorno a casa. Prendevo la bicicletta, e caricate le tele, cercavo di venderle ai negozi di mobili.
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