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claudio luti rileva Kartell nel 1988. Il nuovo presidente dell’azienda è un manager dalle spiccate capacità imprenditoriali e dal raffinato senso
estetico che si approccia al mondo del design come un outsider, apprezzandone le qualità e intuendone le potenzialità, ma con la freschezza di chi è
libero dai vincoli che lo specifico settore impone. e’ certamente questo atteggiamento aperto e l’esperienza che gli deriva dal campo della moda (dal
quale apprende dinamismo e determinazione per il raggiungimento di obiettivi sempre più alti) che claudio luti approda alla sua nuova azienda.
giulio castelli cede Kartell quando ha ormai settant’anni, in un momento nel quale il materiale plastico attraversa un’epoca difficile a causa di quei
“compiacimenti estetizzanti fatti con materiali di bassa qualità” (evocati e odiati da castelli negli anni precedenti). Il mercato è saturo di produzioni
di bassa qualità che contribuiscono a dare al pubblico inesperto un’immagine falsata del materiale e a banalizzarlo. ma Kartell utilizza materiali di
prima qualità e produce oggetti durevoli e ben fatti e claudio luti vuole che questo sia evidente al primo sguardo. così il nuovo presidente inizia
la sua rivoluzione proprio da una ricerca sull’estetica del materiale, sulle superfici e sui colori, con l’intenzione di fare prodotti la cui qualità sia
immediatamente intuibile. luti inizia la sua ricerca con il designer francese philippe starck, con il quale nel 1988 crea “dr. glob”, la prima seduta
in plastica del mondo con superfici opache, colori pastello e angoli vivi.
In seguito al fortunato sodalizio con starck, luti chiama a collaborare antonio citterio (insignito, con oliver löw, del compasso d’oro 1994 per
la serie “mobil”), vico magistretti e ron arad, che creano oggetti significativi, con finiture sofisticate, con spessori importanti e colorazioni inedite.
claudio luti took the helm of Kartell in 1988. the company’s new ceo was a manager with exceptional entrepreneurial skills and refined aesthetics
who came to the design world as an outsider, appreciating its qualities and sensing its potential, but with the fresh eye of one who is not bound by the
constraints imposed by the sector. claudio luti brought to his new company an open mind and experience in the fashion world (where he learned to
be aggressive and determined in meeting higher and higher goals).
giulio castelli handed over the reins to luti at the age of 70, at a time when plastics were going through a difficult period due to “aesthetic complacency
with low-quality materials” (which castelli had mentioned in previous years and hated) produced by most companies on the market and which gave
the inexpert public a false image of plastics as a cheap and trashy product. Kartell uses top-quality materials and produces long-lasting and well-made
objects, and claudio luti wanted this to be clear at a glance. so, the company began his revolution researching the material’s aesthetics, its surfaces
and colours, with the goal of making products whose quality was immediately obvious. luti began his research with french designer, philippe starck,
with whom he created “dr. glob” in 1988, the world’s first plastic chair with an opaque surface, pastel colours and sharp corners.
following this fruitful partnership with starck, luti called antonio citterio (winner, with oliver loew, of the compasso d’oro 1994 for the “mobil” series),
vico magistretti and ron arad, who created major pieces, with sophisticated finishes, thick lines and new colours.
sedia “dr. glob”.
philippe starck. 1988-oggi.
tubo metallico verniciato in polvere epoxipoliestere, polopropilene caricato a talco.
“dr. glob” chair.
philippe starck. 1988-present.
metallic tube varnished with epoxy-polyester dust, talc-filled polypropylene.
philippe starck con la sedia “dr. glob”, 1988.
philippe starck with the “dr. glob” chair, 1988.
LA SVOLTA
KARTELL’S TURnInG POInT