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gessi.com
Con misurate note retrò, ma
senza desideri di repliche no-
stalgiche, la Collezione Venti20
dà vita attuale e contempo-
ranea alla essenza giocosa, al
senso dello stile, al piacere per
il dettaglio ricercato degli “anni
20”, perché vuole incorpora-
re di quell’epoca l’entusiasmo
per la vita e la fiduciosa proie-
zione al futuro e portarlo negli
ambienti più privati dell’abitare
contemporaneo. In questo re-
spiro largo, fiducioso e visiona-
rio è la ricetta per la rinascita,
per migliorare, oggi, la vita delle
persone.
With carefully dosed retro no-
tes, yet doing away with no-
stalgic replicas,
THE VENTI20 COLLECTION BREATHES NEW
LIFE INTO SIGNATURE ELEMENTS THE ‘20S
are known for – the detailing, the
iconic style, the playful essence.
The collection ingests the en-
thusiasm for life and future-lo-
oking optimism of that era and
infuses it into the most private
spaces of contemporary living.
In this visionary outlook lies the
recipe for a new appreciation of
style and improvement to peo-
ple’s lives today.
“È stata una grande fortuna aver po-
tuto visitare la fabbrica della Gessi a
tempo debito, nel momento giusto. È
stato importantissimo, perché altri-
menti avremmo sicuramente affron-
tato il progetto in maniera diversa. Per
me aver visitato la Gessi è stata una
sorpresa. È stato come vivere quella
fantasia che ogni designer ha di ve-
dere che esiste qualcuno, un’azienda
o un team di persone, che riesce ad
combinare la tecnologia, l’artigianato
e l’arte in un solo oggetto. E questo lo
abbiamo vissuto in Gessi.
E con questo ho detto tutto, no?”
“It was a great fortune to have been
able to visit the Gessi factory at the
right time. It was very important, be-
cause otherwise we would certainly
have approached the project diffe-
rently. For me, visiting Gessi was a sur-
prise. It was like living that fantasy that
every designer has of seeing that the-
re is someone, a company or a team
of people, who manages to combine
technology, craftsmanship and art in
a single object. And we experienced
this at Gessi.
And that says it all, doesn’t it?”
L�zaro Rosa Violán