125
Mastery
124
Maestrie
phase takes about three minutes and the
finishing about ten minutes. To obtain its
particular type of chalky finish capable of
enhancing the unevenness of the stripes,
the lamp is wheel-ground on the outside
and processed in a specific way to avoid
spots and to obtain a uniform distribution
of the white. This method also ensure glass
to emit a warm tone similar to that of rice
paper similar to Isamu Noguchi’s lamps.
Another way to transfigure the effect of
glass is to use dull colours that merge with
the lamp’s surroundings. In the Buds series
of lamps by Rodolfo Dordoni, the emphasis
is on lowering the glossiness of the glass by
using deliberately cold hues of green, grey
and brown that involve a specific dosage
of tones and the addition of minerals with
iron oxides. Each test run commissioned by
Foscarini – and its secret recipe – is quite
complex and costly counting in “about 100
kg of material, the cost of the gas, labour
and that of non-production”. But it’s clear
from talking to him that, Moretti, rather
than turning up his nose to the challenge,
it actually spurs his passion.
Crea and Vetrofond thus produce
innovation in the use of materials, which
means, above all, the reversal of its defining
technical effect: cement is rendered for
domestic use and to lose its brutalist
connotation, and blown glass to lose its
flamboyante dimension and camouflage
itself as much as possible amid the
furniture. The result is a disorientation in
the perception of the material.
The third case, FAPS, represents
an interesting example of developing
an innovative but still little exploited
material that is rarely used in the domestic
environment - carbon fibre, and, as a result,
successfully re-orientating the company’s
core business, which was initially
the production of high-performance
fishing rods.
Faithful to the logic of composite
materials, FAPS integrates fibreglass and
venire attorcigliate e ottenere un motivo
a spirale. Da lui a Casale sul Sile però
soprattutto “vengono tutti a soffiare”.
E in effetti la rinomata Louis Poulsen
si serve da Vetrofond tutte le volte che
abbandona le sue lamiere metalliche e
i suoi globi acrilici per affrontare il vetro
nelle plafoniere di Arne Jacobsen o nei
riflettori di Verner Panton. Per soffiare e
decorare i suoi vetri preferisce guardare
verso il Veneto che non verso il territorio
germanico/boemo. Il rapporto di Vetrofond
con Foscarini dura da anni e nel loro
fatturato costituisce un’importante 20%.
Le maestranze dei soffiatori sono tutte
italiane e la loro formazione avviene su
tempi piuttosto lunghi perché ci vogliono
almeno cinque anni per formare un
soffiatore. Il lavoro viene organizzato in
squadre di 3-5 operai che si specializzano
sui modelli di uno specifico produttore.
Nel caso di Foscarini ci sono due squadre
che ne seguono la produzione. In questo
caso tutti e cinque i componenti della
squadra si scambiano i ruoli tra soffiatura
e finitura. Una volta presa con la canna
la pea, bolo a forma di pera, la pasta vitrea
viene soffiata e adattata allo stampo.
Il procedimento rimane artigianale e poco
si può fare con le macchine. Nel caso della
lampada Rituals di Ludovica e Roberto
Palomba ci vogliono circa tre minuti per la
fase di soffiatura e circa dieci minuti per
la finitura. Per ottenere quel particolare
tipo di finitura gessosa in grado però di
mettere in risalto una certa irregolarità
nella rigatura, la lampada viene nastrata
all’esterno e lavorata in modo da evitare
la presenza di macchie per ottenere una
distribuzione uniforme del bianco. Solo così
si riesce ad ottenere un tono caldo simile
a quello della carta di riso (come in certe
lampade di Isamu Noguchi) che “spiazza”
rispetto alla luminescenza tipica del vetro.
Altro modo per trasfigurare l’effetto del
vetro è quello di ricorrere a colori spenti
che cercano di fondersi maggiormente con