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Mastery
divertirsi a trovare soluzioni originali. Le
sfide tecniche più improbabili sono un buon
motivo per discutere e per ragionare. Per
designer giovani, la possibilità di trovare
interlocutori di questo tipo è essenziale:
artigiani consapevoli sanno a priori che
le serie di produzione saranno contenute.
Non si aspettano di scaricare su grandi
economie di scala i costi legati alla
sperimentazione iniziale. Piuttosto, sanno
che ciò che è stato appreso nell’ambito di
un progetto sarà utilizzato nell’ambito di
iniziative nuove e diverse, magari con altre
imprese.
Quello che è possibile imparare da un
progetto impegnativo potrebbe essere
valorizzato nel prossimo. La lezione
appresa su un certo tipo di prodotti
potrebbe diventare materia per qualcosa
di diverso e di nuovo, magari per prodotti
legati ad altri settori.
E così è stato. Dai primi stampi
della Aplomb ad oggi, Crea ha cambiato
radicalmente il suo modo di stare sul
mercato. Quella che era un’azienda
centrata sull’edilizia e sulle costruzioni
è diventata nel tempo una realtà leader
nell’utilizzo del cemento nel campo
del design. L’artigiano che costruiva
ville e palazzi ora si confronta con gli
stampi di lampade, tavoli e portapenne.
Un cambiamento di rotta radicale che
asseconda la capacità di un gruppo nel
risolvere problemi in modo innovativo,
mettendo ricerca e capacità sperimentale
in ogni sfida presentata dal committente.
Dopo Foscarini sono state molte le aziende
del settore che hanno beneficiato della
capacità e dell’inventiva di Crea.
Negli anni questi artigiani sperimentatori
hanno dimostrato di poter contribuire
a pieno titolo alla filiera del design più
sofisticato grazie alle conoscenze maturate
su un materiale come il cemento, a lungo
considerato troppo difficile e impegnativo
per la gran parte dei progetti dedicati al
mondo dell’arredo.
prowess of Crea. Over the years these
experimental artisans have demonstrated
that they can make a real contribution
to the production chain of the most
sophisticated design, thanks to know-how
developed with a material like concrete that
was long considered too hard to handle, too
challenging for most projects in the world of
furnishings.
An inclusive process
The Italian design companies we have
learned to refer to as “editors”, or makers
of editions, have often had to tolerate the
fact of not being able to have and control
their own production processes. Those
who have applied an organisational model
based on independent designers and quality
suppliers have often avoided boasting about
it, in spite of their awareness of the strong
points of this type of structure. The reasons
behind this modesty lie in a historical legacy
that sees vertical integration of businesses,
capable of covering production and sales,
research & development and distribution, as
the true reference point for the corporation.
In recent years, however, the debate
in economics has helped to bring out a
different viewpoint. The idea of business
networking has gained ground, definitively
pushing aside the myth of the factory
capable of combining all productive
activities inside its boundaries. Many
entrepreneurs have become aware of
the importance of outsourcing specific
manufacturing activities, precisely because
they respect paths of specialisation and
expertise that could not be replicated within
the confines of a single business. Today
the idea of open innovation brings another
radical step forward for this postulate:
we are aware that the world is full of
good ideas, perhaps developed by young
independent talents, and forms of expertise
that deserve to be called into play.
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Maestrie