Uptown
Tobia
Dolmen
Dolmen. Troviamo Dolmen in una stazione di servizio con le
pompe cellophanate, e nella malmessa bottega di un graffitaro.
Sono due mondi in cui c’è allo stesso tempo un senso di disfatta ma
anche di rinascita. C’è la crisi energetica che ci lascia senza fiato ma
potrebbe trasformarsi in un futuro migliore. E c’è il senso di abbandono
del sottoscala sgualcito ma ravvivato dalla presenza delle bombolette
di colore. In entrambi gli scatti, Dolmen porta una luce quasi rituale,
che illumina l’attimo del passaggio: da cui, dopo il dolore del trauma,
potrebbe forse nascere qualcosa di bello, nuovo, diverso.
Dolmen. We find Dolmen at a service station where the pumps
are wrapped in plastic, and in the dilapidated workshop of a graffiti
artist. These are two worlds in which there is a sense of defeat, but
also of rebirth at the same time. There is the energy crisis that leaves
us exhausted, but could also be transformed into a better future.
And there is the sense of abandonment of a crumbling basement,
though it is enlivened by the presence of cans of spray paint. In both
shots, Dolmen brings an almost ritual light, which shines in the
moment of passage: from which, after the pain of trauma, something
new, beautiful and different might emerge”.
SU / ABOUT
“NOTTURNO LAVIANI”.
Legenda delle
immagini / Images key
056
Gianluca
Vassallo
Supernova
Tobia. Tobia è stata ripresa in due momenti di sospensione: è la
celebrazione, senza giudizio, del momento dell’attesa tra un’azione e
un’altra. Eccola a una fermata di autobus, in una notte ventosa, con i
manifesti dei comizi elettorali ben visibili. Assomiglia a una tromba,
Tobia, e quel vento presagisce una musica che arriverà anche se
ancora non se ne conosce la natura. Ed eccola di nuovo in una cantina,
nell’area di lavoro di un imbottigliatore: un uomo di 75 anni che ha
passato la vita nell’attesa della trasformazione delle uve in vino.
Tobia. Tobia has been photographed in two moments of
suspension: it is a tribute, without judgment, to the moment of pause
between one action and the next. The lamp is at a bus stop, on a windy
night, with clearly visible posters from an election campaign. Tobia
resembles a trumpet, and that wind is the harbinger of a music that
will come, though we still know nothing of its nature. Then the lamp is
seen again, in a cellar, the work area of a bottler: a 75-year-old man
who has spent his life transforming grapes into wine.
Tuareg
Tuareg. L’ho fotografata nel laboratorio di un fabbro e in
un campo brado in cui, sullo sfondo, si intravedono strutture
militari della Seconda Guerra Mondiale oggi usate dai pastori per
conservare il fieno. Entrambi gli scatti parlano di sussistenza e
di riscatto di chi sceglie il lavoro, la fatica, la vita in armonia con
la natura. È una narrazione in cui la lampada è come un albero
di luce che illumina chi sceglie l’impegno.
Tuareg. I photographed it in the workshop of a metalworker,
and in a neglected meadow, where in the background you can
glimpse military structures from World War II, now used by
shepherds to store hay. Both shots speak of subsistence and the
redemption of those who choose work, effort, life in harmony with
nature. It is a narrative in which the lamp is like a tree of light that
shines on those who choose diligence.
057
Notturno
Laviani