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Chiesa, curioso, goloso, umorista, bongustaio tipico, s’è
poi anche divertito con i suoi vetri, sempre però con la
perfezione funambolesca del vero bon mot, dell’impeccabile
gioco di parole, dell’allusione acrobatica, della trasposizione
vertiginosa, dell’errore paradossale. Non si farebbe un
ritratto adeguato di lui senza dedicare una pagina anche
a queste sue fantasie divertite.
Gio Ponti
Chiesa, inquisitive, avid
humourist, typical epicure, also
found amusement with his works
in glass, which always expressed
the funambulistic perfection of
a true bon mot, an impeccable
play on words, acrobatic allusion,
vertiginous transposition,
paradoxical error. No portrait of
him would be adequate without
also dedicating a page to his
tickled flights of fancy.
Gio Ponti
Pietro Chiesa, schizzi preparatori per una lampada-mano, matita su carta, c. 1935
Mano
Pubblicità FontanaArte, Domus 120, 1937
Mano