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openings. Couëlle used to draw small windows positioned
like frames for a landscape to be embraced while moving,
rather than sitting still on the sofa. This was part of his desire
to evoke surprise and amazement through design.
Above his small spatula-effect masonry sofa with white
cushions and stone armrests, in the living room stands a
terracotta high-relief that the architect chose for himself.
Ceilings and walls are curved shapes that intersect with
flowing lines and edges that were perfectly designed using
a technique typical of the “concrete caves” of the 1960s.
This is the same technique used by Jacques Couëlle in the
construction of the Hotel Cala di Volpe.
Sharp-witted, curious and attentive to everything around him,
the architect also intervened in finalising the few furnishing
objects fit in for practicality in a kind of “walking in sculpture”
designed down to the centimetre.
As an architect, I intervened in the interior design by constantly
trying to find a dialogue with Couëlle, who did not like being
interfered with in his work.
The choice of the On the Rocks sofa was rather risky because
of its image and preponderant size in a cosy context; it was
dictated by its functionality, comfort, versatility and the fabric
that recalls Sardinian granite. It fits perfectly like the piece in a
jigsaw puzzle. Couëlle approved my choice, too.
Alternating staircases conceived as sculptural elements
enliven the space by connecting the different zones. Under the
main staircase, the Miraggio mirror, designed by the Campana
brothers for Edra, moves with the breeze to create kinetic
Scultura in Aluflexia
dorata realizzata da Tiziana Lorenzelli.
Sculpture in gold Aluflexia
made by Tiziana Lorenzelli.
Miraggio
sotto la scala principale. Lo specchio dei fratelli Campana crea giochi di luce, con un
effetto psichedelico che richiama i cotissi di vetro colorati.
under the main staircase. The mirror of the Campana brothers creates plays of light,
with a psychedelic effect that recalls the colored glass cotissi.
caleidoscopio di colori nello spazio. “Ne avevo creato uno simile
negli anni ‘60, ma composto da specchi geometrici”, mi ha
riferito compiaciuto Couëlle, quando l’ha visto riflettere il mare e
il giardino. Di fronte allo specchio, il camino sovradimensionato
– con la sua caratteristica cornice in acciaio – costituisce un
elemento identificativo del lavoro dell’architetto francese. Allo
stesso modo, sono un marchio le ringhiere in acciaio inossidabile
a forma di Y ritorte e alternate, lavorate e satinate a mano, come
anche il tavolo – che è una
vera e propria opera d’arte in
acciaio e vetro – e le maniglie
in fusione d’ottone con la
forma della sua firma. Savin
Couëlle ha elaborato l’arte della
lavorazione dei metalli durante
anni di lavoro con l’amico artista
e architetto François Thévenin,
le cui opere ormai introvabili,
compaiono nei suoi progetti.
Dal
soggiorno,
attraverso
pochi scalini, si accede alla
camera
padronale,
con
il
letto a baldacchino in tessuto
di lino ocra: da coricati, si
può godere romanticamente
del fuoco acceso. Anche la
scultura in Aluflexia dorata è
stata posizionata da Couëlle
vicino al baldacchino, affinché
interagisse
col
soggiorno.
Sono grata all’architetto per
l’impulso fondamentale e per
l’interpretazione
delle
mie
sculture, che ha disseminato
come punti luce ed elementi
di sorpresa in varie parti della
casa. Con il suo interesse,
mi ha spronata a continuare
la ricerca, soprattutto nella
direzione intrapresa con le
Pepite
magnetiche,
forme
più libere e leggere, che lo
incuriosivano. Ne teneva una,
con affetto, nel suo studio.
Ogni camera, tra cui quella
color marsala con il letto in ferro a baldacchino progettato
dall’architetto, ha i tessuti di un diverso colore, con le tende
appese ad anelli di acciaio che scorrono su semplici barre
forgiate a mano. Così, dall’esterno, la casa si colora dei tessuti
diversi delle tende, che spiccano dalle finestre. I bagni sono
scolpiti e rifiniti a mano a puntello in veri blocchi di marmo bianco
stazionando sul divano. Questo faceva parte del suo desiderio
di evocare sorpresa e stupore attraverso la progettazione. In
soggiorno, sopra al suo piccolo divano in muratura frattazzata,
con cuscini bianchi e braccioli in pietra, spicca un altorilievo
in terracotta che l’architetto aveva scelto per sé. Soffitti e
pareti hanno forme curve che si intersecano con linee fluide
e spigoli perfettamente disegnati con la tecnica tipica delle
“concrete caves” degli anni ’60, la stessa usata da Jacques
Couëlle nella costruzione dell’Hotel Cala di Volpe.
Con spirito acuto, curioso e attento a tutto ciò che lo
circondava, l’architetto è intervenuto anche nella messa a
punto dei pochi oggetti di arredo, inseriti per praticità in una
sorta di “walking in sculpture” progettata al centimetro.
Come architetto, sono intervenuta nel progetto degli interni
cercando di trovare sempre un dialogo con Couëlle, che non
amava interferenze nel suo operato.
La scelta dell’On the Rocks, è stata piuttosto azzardata per
l’immagine e la dimensione preponderante del sofà, in un
contesto raccolto; ma è stata dettata dalla funzionalità, dal
comfort, dalla versatilità, dal tessuto che richiama il granito
sardo. Inserito perfettamente come il tassello di un puzzle.
Anche Couëlle ha approvato la mia scelta.
Un alternarsi di scale concepite come elementi scultorei
movimenta lo spazio, collegando le diverse zone. Sotto la
scala principale, lo specchio Miraggio, firmato dai fratelli
Campana per Edra, muovendosi con la brezza crea cinetici
giochi di luce, con un effetto psichedelico che richiama
i cotissi di vetro colorati, che al tramonto irradiano un
plays of light, with a psychedelic effect reminiscent of coloured
glass cotissi, which at sunset radiate a kaleidoscope of colours
in space. “I had created a similar one in the 1960s, but it was
composed of geometric mirrors,” Couëlle told me smugly when
he saw it reflecting the sea and the garden. Opposite the mirror,
the oversized fireplace - with its characteristic steel frame - is
an identifying element of the French architect’s work. Similarly,
the twisted and alternating Y-shaped stainless steel railings,
handcrafted
and
satin-
finished, are a trademark, as
are the table - which is a true
work of art in steel and glass
- and the cast brass handles
in the shape of his signature.
Savin Couëlle developed the
art of metalworking during
years of working with his
friend, artist and architect
Francois Thévenin, whose
works - now hard-to-find -
appear in his designs.
A few steps lead up from
the living room to the master
bedroom,
with
its
four-
poster bed made of ochre
linen fabric, which allows
one to enjoy the burning
fire romantically while lying
in bed. The gilded Aluflexia
sculpture was also placed by
Couëlle near the canopy, so it
would interact with the living
room. I am grateful to the
architect for his fundamental
impulse
and
involvement
with my sculptures, which
he scattered as points of
light and surprise elements
in various parts of the
house. With his interest, he
encouraged me to continue
my research, especially in the
direction taken with Magnetic
Nuggets, which are freer and
lighter forms that intrigued
him. He kept one, fondly, in his study.
Each room, including the Marsala-coloured one with the iron
four-poster bed designed by the architect, has fabrics in a
different colour, with the curtains hanging from steel rings that
slide on simple hand-forged bars. From the outside, the house
is brightened up by various curtain fabrics standing out from
SPACES
Edra Magazine n°2