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Marco Casamonti. In Italia, almeno una ventina di
anni fa, un’architettura di questo tipo era considerata
all’avanguardia.
Questo è uno dei primi edifici italiani completamente dentro la
terra, che non consuma suolo e anticipa tutti i temi odierni legati
all’ambiente. È uno tra i primi grandi edifici industriali del nostro
Paese, che dimostra come sia possibile costruire nel rispetto
del paesaggio, senza rovinarlo ma, anzi, valorizzandolo. Erano
già state fatte ricerche sulla contaminazione natura-edificio,
basti pensare alle sperimentazioni di Emilio Ambasz, ma noi
abbiamo cercato di portare al limite questa relazione. Il rapporto
con la natura è talmente integrato e forte che l’edificio è come
se mettesse le proprie radici e si comportasse come una pianta,
legando l’attività agricola con il paesaggio. Oggi abbiamo capito
che l’uomo ha bisogno di vivere il più possibile immerso nella
natura.
Quando si visita la cantina, il vino è fil rouge per lo sviluppo
di un’esperienza sensoriale nella quale architettura, design e
arredo giocano un ruolo fondamentale. L’idea di trasformare
una realtà produttiva in un luogo da vivere è abbastanza
recente nella storia italiana.
Marco Casamonti: Fino a qualche anno fa, in Europa le cantine
tradizionali svolgevano il loro ruolo. Negli Stati Uniti, invece,
dove non esiste una grande tradizione vitivinicola, in particolar
Chiara
Le poltrone nella sala multimediale della
cantina.
The armchairs furnish the multimedia room
of the winery.
Marco Casamonti, such an architecture would have been
considered avant-garde in Italy, at least about twenty years
ago.
This is one of Italy’s first totally-underground buildings, it does
not stand on any land and heralded all of today’s environmental
issues. It is one of the first great industrial buildings of our
country, which shows how you can build something that respects
the landscape, without damaging it but actually adding value to
it. Such combination between building and nature had already
been researched, just think for instance of Emilio Ambasz’
experiments, but we tried to bring such relationship to its
extreme. The relationship with nature is so deeply ingrained and
powerful that it’s as if the building took root and behaved like a
plant, thus connecting the cultivation with the landscape. Now,
we have understood that man needs to live as close to nature as
possible.
When one visits your winery, wine is the leitmotif in the
development of an experience for all the senses, in which
architecture, design and interior decoration play a key role.
The idea of turning a business into a place to live in is quite
recent in the history of Italy.
Marco Casamonti: Up to a few years ago, traditional wineries
played their role in Europe. In the United States, instead, that
have no great vine-growing or winemaking tradition, they started
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