De Stijl
Il movimento artistico olandese di De Stijl nacque nel 1917 con
la pubblicazione del primo numero della rivista De Stijl. Gli artisti che
costituirono la formazione originale, sotto la guida di van Doesburg, furono
i pittori Piet Mondrian, Bart van der Leck, Georges Vantongerloo e Vilmos
Huszar, gli architetti Jacobus Johannes Pieter Oud, Robert van’t Hoff ,
Jan Wils e il poeta Antony Kok.
Il Manifesto con cui De Stijl promosse il proprio programma artistico
proclamava come obiettivo primario il raggiungimento di un’arte oggettiva
ed essenziale nella sua concretezza, la Nieuwe Beelding o neoplasticismo:
una poetica che andava oltre le posizioni cubiste ricercando la natura
essenziale delle cose, una assoluta razionalità e purezza formale,
nell’armonica equivalenza compositiva di colori puri (rosso, blu, giallo)
e di non-colore (nero, bianco, grigio) e nell’uso esclusivo dell’angolo retto
(posizione verticale-orizzontale). Prima del 1920 il neoplasticismo non si era
ancora espresso in forme connotate fi n quando fece la sua prima comparsa
nell’opera di Rietveld. Oltre alla sua iconica sedia e ad altri mobili,
l’architetto progettò lo studio del dottor Hartog, realizzato a Maarssen
nel 1920, che fu il primo esempio applicato in totale aderenza all’architettura
neoplastica. Negli anni la composizione del gruppo mutò radicalmente sino
alla drammatica frattura tra Mondrian e van Doesburg, poiché quest’ultimo
introdusse la diagonale, non solo nei suoi quadri, ma anche
nelle sue architetture.
Dopo il 1928, con il progetto del Ciné-dancing Aubette a Strasburgo,
progettato da Doesburg il movimento si esaurì ma rimase uno
degli episodi architettonici chiave per l’evoluzione della storia
dell’architettura contemporanea.
ITA
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Cassina
Gerrit Thomas Rietveld