Disegnato a Tokyo nel 1953 per la casa di suo
marito, questo modello si richiama all’analoga
struttura formale dell’omonima sedia da lei
progettata nello stesso periodo e costruita con
piani curvi, composti di legno ebanizzato. Il
supporto della seduta si appoggia su di una
coppia di gambe in lamiera d’acciaio cromato
o verniciato nero collocate in linea con le pareti
laterali.
L’effetto finale crea un gioco di risonanza fra
l’oggetto e la sua stessa ombra.
Riprendendo le strutture formali della sedia,
i sedili e gli schienali della poltrona, di forma
geometrica e tagliati verticalmente sui lati,
favoriscono l’affiancamento di un elemento con
un altro, generando così linee di sedute continue,
di lunghezza libera e indeterminata.
Anche questo progetto è frutto di un linguaggio
minimalista, che coniuga a una massima funzionalità
un minimo essenziale di struttura. L’intelligenza
artistica del suo design riesce così a esprimere
una grande qualità di comfort.
ombra 1953
33