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Каталог Capo d′Opera: Living Book 2022, стр 4 с 153

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DIALOGO PERSONALE
A PERSONAL DIALOGUE
Non è un caso che per la lingua italiana il termine “Decoro” assuma
una doppia connotazione, che abbraccia l’ambiente tanto quanto la
materia. Esso è “decorazione scenica, scenario, armoniosa proporzione
richiesta tra le parti e il tutto, tra la forma e il contenuto”. Ed è anche
“ornamento, decorazione, motivo ornamentale”. Se riferito a persone
indica sobrietà, misura. Al contrario, se riferito a cose assume talvolta
l’accezione di sfarzo, abbellimento che arricchisce, aumenta.
Per Capod’opera il Decoro è innanzitutto libertà espressiva.
Rappresenta la più alta forma identitaria, un motivo di genuina
distinzione. È la necessità di esprimere l’essenza di un mobile, e
al tempo stesso quella della persona che lo ha prima realizzato e
poi acquistato. In questo modo il Decoro si fa ponte, connettore,
elemento di unione e soprattutto di definizione. La natura intima
di Capod’opera è proprio quella di definire, di caratterizzare
un prodotto e lo spazio in cui esso si inserisce, attraverso una
texture, un dettaglio o semplicemente un colore. Farsi elemento
riconoscibile. Nella relazione diretta che così si delinea con i suoi
interlocutori, Capod’opera fornisce loro i suoi strumenti e dà
piena libertà creativa. In quest’ottica l’azienda deve venire usata
dai suoi clienti, dai negozianti, dagli architetti. Certo, essi devono
impiegare una certa dose di astrazione, perché non esiste un mobile
Capod’opera uguale ad un altro. Il risultato di ogni progetto dipende
sempre in una certa misura anche dalle loro intuizioni e dal grado
di sperimentazione che vogliono raggiungere. Devono fidarsi e
soprattutto affidarsi. L’intenzione è quella di progettare insieme,
il che rappresenta sempre un’avventura, un’esperienza condivisa.
Per Capod’opera “esperienza” è ciò che scandisce ogni giorno la
vita e il lavoro. I valori semplici, genuini che appartengono a tutte
le persone coinvolte nel processo creativo e che vengono riflessi
nei prodotti realizzati, i quali ne assimilano e trasferiscono il tocco
e il sapere, insieme ai pensieri e alle certezze. In questo senso
diventano pezzo unico. Come un viaggio nuovo contribuisce a dare
nuova linfa alle idee, è la curiosità che spinge alla sperimentazione.
Il laboratorio è un luogo di incontro e scambio, nel quale si genera
un saper fare pratico, autentico, umile. Esattamente come avveniva
nelle Corporazioni medievali delle Arti e dei Mestieri, dove gli allievi
apprendisti mostravano i loro “capodopera”.
“Esperire” è entrare in contatto. Provare, sperimentare. È un’indagine
nei luoghi, nelle abitudini, negli stili di vita, nelle tendenze. L’armonia
che ne deriva è sempre il risultato di una tensione nella messa in
opera, generata dalla curiosità per la ricerca, per la trasformazione.
Il progetto inizia dalle mani. Esse guidano con saggezza i gesti che
accompagnano i macchinari lungo il percorso. Si tratta di un lavoro
a due, che richiede una notevole conoscenza tecnica, unita ad una
buona dose di sensibilità. Quanta accuratezza viene impiegata per
trasformare la superficie, renderla perfetta ed allo stesso tempo unica,
in grado di restituire l’essenza più conforme al prodotto e allo spazio.
CHE COS’È ESPERIENZA?
QUAL È IL VALORE DELL’ELEMENTO DI DECORO, OGGI?
FAMILIARE - TRASFORMARE
DIALOGO
PERSONALE