LO STILE URBAN,
PIÙ MODI
PER VIVERLO
Il progetto Fly
Parliamo di “progetto” più che di un modello. Perché con Fly debutta un
nuovo modo di concepire la cucina che Callesella presenta come risulta-
to di un’esplorazione tra persone, stili di vita, spazi che si trasformano.
Le parole per pensare a Fly: urban, internazionalità, ristrutturazione,
contemporaneità, cambiamento in essere.
C’è ancora una parola che ci piace associare a Fly ed è “ristorante”, inteso
come luogo dove si lavora, ci si muove in libertà per cucinare, dove tutto è
a portata di mano, quando si vuole. Un luogo, Fly, dove si rispecchiano
concretamente gli stili e l’abitare una casa. È un modo di essere che
trasmette un gusto personale. In cucina.
Callesella, con questo progetto, senza abbandonare le collezioni per le
quali è conosciuta, si trasferisce in città, si apre a un mondo urbano,
variegato, cosmopolita, in movimento, composto da persone molto
diverse tra loro per professione, interessi, richieste, esigenze. Persone che,
in ogni caso, vogliono che si veda quello che a loro piace.
Quindi non poteva essere un unico modello ad interpretare la varietà che
oggi c’è e che non può più far parlare di cliente ma di clienti. Callesella si è
messa in ascolto del cambiamento, lo ha intercettato, ha voluto dare
soluzioni.
Quali sono oggi le esigenze, o le condizioni di partenza, di chi sceglie una
cucina? Le risposte possono essere molte.
Noi ci siamo concentrati prima sugli spazi: esiste il loft open space, magari
nato da una ristrutturazione industriale, l’ambiente grande, ma anche
l’appartamento con superfici più contenute che però deve offrire funziona-
lità e attenzione ai dettagli, comunque dove sia possibile “ritagliare” angoli
e superfici vivibili sfruttate al centimetro. L’appartamento di un single? Sì,
Fly è nata pensando all’inizio ai single che chiedono mobili solidi, comodità
e gusto insieme, ma il progetto è via via cresciuto mantenendo fermi alcuni
presupposti: l’adattabilità degli elementi a spazi e contesti, la “matericità”
e resistenza dei materiali, la sensorialità, la trasformabilità attraverso
colori e finiture.
Fly è diventato per noi quindi un progetto più ampio di una cucina che
sconfina anche nel living e mette insieme alcuni lati femminili, come
l’estetica e alcuni punti fermi sulla praticità e pulizia, ed alcuni più maschili:
tutto a portata di mano quando serve e resistenza dei mobili.
Parla un linguaggio internazionale Fly, guarda a chi è aperto al mondo.
Potrebbe trovare casa a Londra, New York, Berlino o nelle nuove megalo-
poli asiatiche, facendo viaggiare il 100% Made in Italy firmato Callesella.
Adattabilità agli spazi dicevamo: moduli, anche di piccole dimensioni, e
forme permettono di posizionare liberamente gli elementi, su pareti
esistenti o in assenza di pareti. I mobili freestanding, come la madia o la
libreria a giorno possono diventare divisori che creano ambienti, caratte-
rizzati da funzioni specifiche, o essere parte dello stesso living. Dividono e
collegano contemporaneamente, danno la possibilità di spostarsi,
lasciano libertà. Quella che nasce, ad esempio, dall’avere mensole e
contenitori a vista. Una scelta molto precisa in Fly e che corrisponde ad
uno dei concept del progetto: il minimalismo che vuole solo superfici lisce
ed ante chiuse è superato dalle tendenze attuali del design ma soprattutto
emerge e si riscontra nelle case reali e vissute. Nell’alternanza di pieni e
vuoti trovano posto gli oggetti che servono (pentole, piatti, vasetti delle
spezie) insieme a quelli che si vogliono mostrare, che fanno parte delle
quotidianità o che arrivano dai viaggi. Sono vintage o supertecnologici.
Sono “veri” e raccontano: tutti esprimono la personalità, o il mood del
momento di chi vive l’ambiente e quindi possono cambiare. Fly cambia nel
tempo, in un apparente non-ordine. Viene così in mente un'altra parola:
integrazione. Gli elementi e i moduli di Fly possono integrare mobili già
presenti in una cucina, in una zona soggiorno, magari di stile diverso in un
mix ecclettico.
Un progetto riconoscibile ma mai uguale a se stesso. Dinamico, anche per
la proposta dei materiali. Il legno resta la materia Callesella, trattata
questa volta per avere finiture con palette inusuali. Con l’unione di acciaio
e marmo si creano composizioni che hanno come obiettivo non solo un
risultato estetico. Vogliamo che possano essere usate; sono lavorate
perché non sia prevalente la preoccupazione di doverle pulire e curare
costantemente. Superfici resistenti che hanno il piacere della tattilità.
Sono composizioni ma anche storie che parleranno attraverso le pagine
del catalogo in preparazione. Quella della food blogger, della famiglia
nordica, della chef internazionale, dell’architetto single, della famiglia
vegetariana. Ma potrebbero essercene ancora. Ogni Fly, una storia da
leggere, cominciando nel vostro showroom a partire da settembre