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« … the line called Taif, by all rights falls
under and is part of that school of
Murano artistic glass that is appreciated
not only nationally in Italy but also
internationally. It joins nevertheless,
personal interpretations and innovative
elements that cannot be found in the
traditional Murano and Venetian
chandelier.[...] Thus, this is truly a set of
those elements that work together to
make the Taif line a real and proper work
of genius where one can find the
connotations of artistic expression which
legislators [. . .] wanted to safeguard ».
This short passage was taken from the Venice
Tribunal’s opinion for sentence 2530/05,
pronounced in 2005 to close a suit which
Barovier&Toso had filed against a small
Murano glass maker who had clearly copied
the Taif chandelier.
In formulating its judgment, the Court not
only recognized the original identity of the
Taif line, it distinguished the high quality of
its traditional work and the uniqueness of its
thought and design. It also clearly consecrated
the independent value of creativity.
Creativity is a skill at innovating not only
techniques but also idioms and shapes. This
creativity is the expression of artistic sensitivity,
but it is also an economic differential that can
generate wealth and beauty. With great
precision, the Venetian court found this
creativity may constitute a point of encounter
between culture and enterprise. Italian design
grew exactly as a creative enterprise; its history
is made of objects and imagination, of shapes
and techniques, of materials and colors, of
tradition and the future. This culture is capable
of producing beauty and making each of its
products, a work of art.
The Barovier family has been a protagonist
of this history in Murano since 1295.
« … la linea denominata Taif rientra e si
inserisce a pieno titolo in quel filone del
vetro artistico muranese apprezzato non
solo a livello italiano ma internazionale.
In essa tuttavia si coniugano personali
interpretazioni ed elementi innovativi
non individuabili nel lampadario classico
muranese-veneziano. […] È dunque
proprio l’insieme di questi elementi che
concorrono a rendere la linea Taif una
vera e propria opera dell’ingegno nella
quale si ravvisano i connotati
dell’espressione artistica che il legislatore
[…] ha inteso tutelare ».
Questo breve passo è tratto dalle motivazioni
della sentenza 2530/05 pronunciata dal
Tribunale di Venezia nel 2005 che ha chiuso
un contenzioso aperto da Barovier&Toso nei
confronti di una piccola vetreria muranese che
aveva palesemente ricopiato il lampadario Taif.
Nel formulare il proprio giudizio, la corte non
ha solo riconosciuto l’originale identità della
linea Taif, distinguendo fra l’alta qualità delle
lavorazioni tradizionali e l’unicità del pensiero
e del disegno, bensì ha sancito con chiarezza
l’autonomo valore della creatività.
Creatività come capacità di innovare non solo
nelle tecniche quanto nei linguaggi e nelle
forme, creatività come espressione di una
sensibilità artistica, ma anche come
differenziale economico capace di generare
ricchezza e bellezza. Con precisione, la corte
veneziana ha individuato nella creatività il
possibile punto di incontro fra cultura e
impresa. Ed è esattamente nella dimensione
dell’azienda creativa che è cresciuto il design
italiano, in una storia fatta di oggetti
e di immaginazione, di forme e di tecniche,
di materiali e di colori, di tradizione e di futuro.
Una cultura capace di produrre il bello
e di fare di ogni prodotto un’opera.
Una storia di cui la famiglia Barovier
è protagonista a Murano dal 1295.
Just Cause
Giusta causa