B
amax lavora con le mani, con la testa, con il cuore, per creare oggetti capaci di
durare nel tempo, al di là delle mode: Bamax continua a utilizzare la
tradizionale lucidatura bassanese, l’unica in grado di conferire al legno quel
calore e quel fascino che sono la caratteristica principale del mobile antico.
Le successive fasi di verniciatura e finitura avvengono solo dopo un attento controllo del
mobile grezzo. La nostra tecnica di verniciatura e patinatura si perde nei secoli: i nostri
“Maestri Patinatori” se ne tramandano i segreti ormai da generazioni. La tinta è a base di
terre naturali di varie colorazioni, miscelate con acqua. Dopo una decina di passaggi e la
stesura finale di cera e gomma lacca,si ottiene una tonalità particolare che rende i nostri
mobili unici e inconfondibili.
In tutti i mobili Bamax l’utilizzo di legni pregiati, quali noce, rovere, ciliegio,
adeguatamente essicati, evaporati e stagionati, consente di ottenere un livello ottimale
di stabilità nel tempo e la migliore garanzia di durata.
B
amax works with hands, head, heart to create objects able to endure in the
time, out of the fashion tendences: Bamax continues to utilize the traditional
polishing of Bassano, the only one which is able to give the wood the colour
and the fascination which are the main characteristic of the antique forniture.
The following phases of painting and finishing take place only after a carefull examination
of the rough furniture. Our technique of varnishing and patina is old of centuries.Our
“Patiner Master”are handing down from several generations the secrets of the colours,
which are made of a na-tural base of earths mixed with water.After about ten coats,the
final finishing is shellac made, obtaining a particular shade which makes our furniture
unique and unmistakable.
In all the Bamax forniture, the utilization of valuable woods (Walnut, Oak, Cherry
wood) carefully dried, evaporated and seasoned, permits to obtain the best stability
during the time and is the best duration guarantee.
B A M A X
L’ e m o z i o n e d e l t e m p o
JULIETTE pag. 4
ELEONORA pag. 30