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BUILDING
IN TIME:
A MODERN
QUESTION
essay by, saggio di
Stefano Casciani
INTRO
There is no exact date to establish when
the revolution of modern furniture began.
We could go to the end of the nineteenth cen-
tury, to the eccentricities of Art Nouveau
or the elegance of Viennese furniture, or a lit-
tle later perhaps, to the beginning of the use
of the metal tube, for some extremists.
What is certain is that from an unanticipated
moment, around the turn of the century,
furniture stopped imitating the past and made
the honest members of the bourgeoisie face
their responsibilities as inhabitants of moder-
nity. Whether they were major or minor, the
bravest artists, designers, engineers and archi-
tects all embarked on a venture for rejuvena-
tion that lasted almost the entire length
of the 20th century and their clients (users
and manufacturers) have reacted fairly well
to their revolutionary aspirations.
Time, however, goes by inexorably, and
in its flow there always lies the possibility
that some might look back on their own path
as explorers of the future. Hence today there
are still those who design, produce and use
contemporary furniture and objects
and still abide by the lessons of those who
in the past have worked extremely hard
Non esiste una data precisa per stabilire quando
inizia la rivoluzione del mobile moderno.
Si potrebbe andare alla fine dell’Ottocento,
alle eccentricità Art Nouveau o all’eleganza
del mobile viennese: un po’ più avanti,
all’inizio dell’uso del tubo metallico, per gli
oltranzisti. Certo è che da un bel momento
in poi, all’incirca da un secolo all’altro, l’arre-
damento ha superato l’imitazione del passato
e ha messo i buoni borghesi di fronte alle loro
responsabilità di abitanti della modernità.
Maggiori o minori, artisti o designer, ingegneri
o architetti, i progettisti più coraggiosi si sono
lanciati in un’impresa di rinnovamento che
ha preso quasi tutto il XX secolo e i loro clienti
(produttori o utenti) hanno mediamente saputo
rispondere alle loro aspirazioni rivoluzionarie.
Il tempo scorre però senza sosta e nel suo
scorrere c’è sempre la possibilità che qualcuno
voglia tornare a guardarsi indietro, lungo
le proprie orme di esploratore del futuro.
Così oggi c’è ancora chi progetta, produce,
utilizza mobili e oggetti contemporanei ma
non vuole rinunciare a un dialogo con la lezione
di quanti in passato hanno molto e bene
lavorato sul problema dell’arredamento.
Anche in questo non è però semplice trovare