LO SPECCHIO VENEZIANO. I disegni presenti sullo specchio, ottenuti attraverso un’incisione fatta a mola, sono caratterizzati da
motivi floreali o, nel caso di disegni complessi, da scene figurative di carattere generalmente mitologico o bucolico. La struttura
di sostegno è sempre in legno. Esistono tre tipologie di specchio veneziano:
Specchi a foglie e fiori. In essi lo specchio inciso viene contornato da elementi vitrei (foglie, fiori, canne, decori). Tali elementi possono essere
in pasta vitrea (opaca), in vetro trasparente (colorato o neutro), in vetro con foglia d’oro. Tutti i decori sono fissati al supporto mediante chiodi
speciali la cui testa è rivestita da una piccola borchia vitrea. Nei modelli più recenti (a partire dalla fine del XIX secolo) è possibile che il fissaggio
di questi elementi avvenga anche mediante l’impiego di viti.
La presenza di tali decori nasce dal fatto che le fabbriche produttrici di specchi erano a diretto contatto con le fabbriche che producevano vetri
(talora entrambe le produzioni avvenivano nella medesima fornace). La prossimità ha permesso una contaminazione di generi che ha portato alla
nascita di uno stile caratteristico.
Specchi a traforo. Sono specchi la cui parte decorativa (oltre all’incisione) è affidata a elementi “traforati” composti da piccoli pezzi di specchio
molati a mano e, una volta affiancati tra loro, capaci di comporre dei pattern decorativi estremamente intricati. In passato, per i clienti più esi-
genti, lo specchio a traforo veniva ulteriormente decorato con inserti in smalto, tartaruga, madreperla o pietre semipreziose (agata, lapislazzulo,
malachite, ecc.). Il fissaggio di ciascun pezzo di specchio avviene attraverso l’incollaggio con pece o attraverso l’uso di piccole borchie lasciate
con la testa in vista: in quest’ultimo caso gli specchi vengono preventivamente forati.
Specchi a intarsio ligneo. In questo caso lo specchio inciso viene inserito all’interno di una cornice in legno intagliato e dorato. Gli specchi a
intarsio sono più recenti di quelli a foglie e fiori o a traforo (si sviluppano a partire dal XVIII secolo) ma, per il fatto che le competenze relative
all’intaglio ligneo sono comuni a molte nazioni europee (in particolare Francia, Austria e Germania), divengono ben presto i prodotti più comuni
sul mercato. A tale proposito poteva capitare che la parte in specchio molato eseguito a Venezia venisse poi spedita all’estero per essere montata
su cornici lignee fatte in loco.
THE VENETIAN MIRROR. The patterns on the mirrors, obtained by means of its grinding wheel engraving, feature floral designs or, in the case of
complex patterns, they feature mythological or bucolic figurative scenes. They always have a wooden backboard.
There are three types of Venetian mirror:
Mirrors with leaves and flowers. Here the engraved mirror is bordered by glassy elements (leaves, flowers, reeds, decorative elements). Such
elements can be made of vitreous paste (opaque), transparent glass (coloured or neutral), or glass with gold leaf. All the decorative elements are
fixed to the structure by means of special nails whose head is covered by a small vitreous boss. In the most recent models (starting from the end
of the nineteenth century), it is possible that the fixing of these elements is carried out by making use of screws. The presence of such decorative
elements derives from the fact that mirrors manufacturers were in direct contact with glass manufacturers (sometime their productions were
executed within the same furnace). Thanks to proximity, there has been a contamination of styles that led to the birth of a characteristic style.
Drilled mirrors. The decorative part of these mirrors (besides engraving) is relied to “drilled” elements made of small hand-bevelled mirror pieces
which, once aligned, create very complex decorative patterns. In the past, for the most demanding customers, the drilled mirror was further dec-
orated with enamel, tortoiseshell, nacre or semi-precious stones (agate, lapislazuli, malachite, etc.) inserts. Each piece of mirror is fixed through
pitch gluing or through small bosses whose head is visible: in this case, mirrors are previously drilled.
Wood inlay mirrors. In this case, the engraved mirror is inserted within an inlayed and golden wooden frame. Inlay mirrors are more recent than
leaves and flowers or drilled mirrors (they started spreading from the eighteenth century) but, as wood inlay skills are shared by many European
Countries (particularly France, Austria and Germany), they soon became the most common products on the market. To this purpose, it could
happen that the cut mirror section made in Venice was sent abroad to be installed on wooden frames made on the spot.
LO SPECCHIO FRANCESE. Lo sviluppo dell’industria dello specchio in Francia è dovuto principalmente alla figura di Jean-Baptiste
Colbert (1616-1683), ministro della Real Casa e referente di Luigi XIV per quanto riguarda la politica industriale della Francia nel
XVII secolo. La necessità di sviluppare una produzione industriale autoctona spinge Colbert a concepire una strategia di spionag-
gio industriale il cui obiettivo ultimo è quello di insidiare il primato della produzione di specchio a Venezia. Per far questo, tra il
1665 e il 1667, Colbert favorisce l’espatrio di alcuni maestri spechieri veneziani che, trasferiti con tutti gli onori a Parigi (nella fabbrica divenuta
poi la Manifacture Royale des Glaces de Miroir) iniziano a produrre, per conto dei francesi, specchi di ottima qualità.
Ma con il passare dei mesi ci si accorge che il costo di produzione degli specchi francesi risulta enormemente più alto di quelli prodotti a Venezia.
Inoltre, a differenza delle aspettative e delle promesse, i veneziani paiono non intenzionati a trasferire le loro conoscenze agli artigiani francesi.
La tensione esistente nei rapporti tra la direzione della Manifacture e la colonia dei fuoriusciti si fa acuta nel gennaio 1667, quando Colbert
proibisce l’importazione in Francia degli specchi prodotti in Laguna e peggiora pochi giorni dopo, con la morte misteriosa di uno dei maestri
muranesi. Si pensa allora che la lunga mano dell’Inquisizione veneziana abbia cominciato ad agire per risolvere il problema in maniera radicale.
Impauriti da questo evento i transfughi decidono di tornare in patria chiedendo (e ottenendo) il perdono. Apparentemente la lotta tra Colbert e
la Serenissima pare risolversi a favore di quest’ultima: in realtà l’esperienza al fianco degli artigiani veneziani permette ai francesi di proseguire
una produzione indipendente che nel tempo insidierà il monopolio della Serenissima.
La caratteristica che differenzia maggiormente lo specchio francese da quello veneziano è che il primo non presenta mai decori vitrei (come
foglie o fiori) e molto raramente è caratterizzato da inserti in altri materiali. La ragione storica è probabilmente dovuta al fatto che la struttura
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