DECÀLOGO
IV
Il nostro progettare è un atto di ricerca che, oltre a delineare un pensiero e matura-
re un’identità, genera consistenze materiali: disegniamo e realizziamo oggetti – cioè li
ideiamo e costruiamo – non immaginandoli come ennesime variazioni formali di uno
specifico tipo, ma come vettori di senso e significato, presenze necessarie a veicolare un
concetto e un’idea.
I nostri oggetti sviluppano immaginari intangibili e usi tangibili. Sono presenze coe-
renti tra loro e in riferimento agli spazi che li ospitano: mai concepiti come pezzi isolati,
sono piuttosto intesi come parti di un insieme, perché ogni singolo elemento è connotato
da una notevole capacità di integrazione nell’ambiente, di inserimento nel contesto, senza
rinunciare ad esprimere la propria precisa e decisa personalità.
Gli oggetti d’arredo Visionnaire – e gli ambienti che derivano dalla loro combina-
zione – intendono proporsi come sorgenti di stimolo per attivare un dialogo, importanti
nodi di una teorica rete di reciproche relazioni che caratterizzano tutti gli spazi del vivere,
dispositivi pronti a sviluppare una “carica” – oltre a quella estetica – necessaria ad entrare
in empatia con i loro utilizzatori.
Certamente esclusivi nell’accezione di preziosi, i frutti materiali del nostro lavoro si
propongono anche come soggetti inclusivi, capaci cioè di aprirsi per offrire un ampio ven-
taglio di prestazioni: oltre alla innata “funzionalità pratica”, agli oggetti che ci circondano
– soprattutto nel dominio spaziale della nostra intimità domestica, ma non solo – si deve
ora attribuire una “funzionalità emotiva” completata da una “funzionalità affettiva”. È dal
grado di sintonia che riusciamo a stabilire con queste presenze inanimate, dall’emozione
e affezione che derivano dal loro uso, che dipende una parte del nostro attribuire ad un
luogo il valore e il titolo di “casa”.
CREDIAMO NELL’EMPATIA
CON I MANUFATTI
IV
OGGETTO