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VENINI
VENINI
Ignazio Gardella
Carlo Scarpa
Ignazio Gardella (Milano 1905- Oleggio1999) laureatosi in
architettura nel 1939 allo IUAV, divenne uno dei maestri
dell’ingegneria e dell’architettura italiana.
Grazie alla collaborazione con Peressutti e Venini realizzò
il primo lampadario componibile in poliedri cristallo,
esposto alla all’Expo di Bruxelles del 1958. Il lampadario
di dimensioni monumentali, alto 460 cm e largo 260 cm,
riscosse tanto successo da coronare il proficuo sodalizio
con Paolo Venini e successivamente con il genero Ludovico
Diaz de Santillana. Nel 1961 si occuparono dell’illuminazione
del negozio Olivetti di Düsseldorf e negli anni successivi
progettarono il restauro del bar dell’Hotel Excelsior al Lido
di Venezia, l’illuminazione del residence Gritti a Venezia
insieme all’architetto Menghi e l’illuminazione dell’Hotel
Cavalieri Hilton Roma.
La figura di Gardella rimase ai vertici dell’architettura italiana
per tutti gli anni Sessanta e Settanta, testimoniata dalla
presenza sulle maggiori riviste internazionali. All’architetto
appartiene anche il progetto del Palazzo di Giustizia della
Spezia, completato nel 1994 dopo molti anni di lavoro, che
mediante la sua solidità e compattezza trasmette la stabilità
istituzionale simbolo della città moderna.
Ignazio Gardella (Milan 1905 - Oleggio1999), took his degree
in architecture from IUAV in 1939 and went on to become a
leading light of Italian engineering and architecture. In
collaboration with Peressutti and Venini, he created the
first modular chandelier using cristallo glass polyhedrons,
presented at the 1958 Brussels World’s Fair.
The monumental chandelier, 460 cm high and 260 cm wide,
was such a success that it kick-started a prolific partnership
with Paolo Venini and later with the latter’s son-in-law Ludovico
Diaz de Santillana. In 1961, they designed the lighting for the
Olivetti store in Düsseldorf, and in the following years they
conceived the restoration of the Hotel Excelsior’s American bar
on the Venice Lido, the lighting of the Gritti residence in Venice
together with the architect Menghi, and the lighting of the
Hotel Cavalieri Hilton in Rome .
Gardella remained a top name in Italian architecture
throughout the sixties and seventies, evidenced by his presence
in leading international magazines. The architect was also
responsible for the design of the Palace of Justice in La Spezia,
completed in 1994 after many years of work, which through its
solidity and compactness conveys the institutional stability,
symbol of the modern city.
Carlo Scarpa (Venezia 1906 - Sendai 1978) è stato autore di
un’architettura dalla lunga gestazione, fuori dagli standard
sia per costruzione che per materiali, e di conseguenza
elitaria. Nacque nella città lagunare ma passò l’infanzia
a Vicenza. Studiò presso l’Accademia di Belle Arti, dove
conobbe l’architetto Guido Cirilli, per il quale lavorò sino
al 1931 e che successivamente affiancò come assistente
universitario presso l’Istituto Superiore di Architettura di
Venezia. Da Cirilli, Scarpa ereditò l’attenzione per i dettagli e
la qualità dei materiali costruttivi. Nel 1927 iniziò a lavorare
presso la vetreria artistica MVM Cappellin & Co., fondata
dall’antiquario veneziano dopo la separazione da Paolo
Venini e, successivamente, nel 1932 Scarpa divenne direttore
artistico proprio della vetreria fondata dal visionario
avvocato milanese. Nel 1932 espose alla Biennale di Venezia
e due anni dopo alla Triennale di Milano. Celebre è la coppa
in vetro sommerso foglia oro, realizzata per la XIX Biennale
di Venezia. Ricordiamo il piatto “Serpente”, disegnato nel
1940 e presentato alla XXII Biennale di Venezia, definito
uno degli oggetti di arte vetraria di rilievo del dopoguerra.
Nonostante la fine del rapporto lavorativo, avvenuta nel
1946, la collaborazione Scarpa – Venini si protrasse anche
successivamente.
Nel 1956 ottenne il Premio Nazionale Olivetti per l’architettura
e la stessa azienda gli commissionò la sistemazione dello
spazio espositivo Olivetti in Piazza San Marco; ma nello
stesso anno venne accusato dall’Ordine degli Architetti di
esercitare la professione illegalmente.
Nel 1961 all’Expo di Torino, per il padiglione del Veneto
con il tema “Il senso del colore - il governo delle acque”,
Carlo Scarpa progettò un’architettura luminosa di poliedri a
cascata, istallata al di sopra di una vasca in legno calafato,
così da raddoppiare la modularità della luce.
Nel 1972 divenne direttore dell’Istituto Universitario di
Architettura di Venezia, dal quale nel 1978 ricevette la laurea
honoris causa in architettura; non poté tuttavia partecipare
alla cerimonia di consegna in quanto lo stesso anno morì in
Giappone in seguito ad una caduta.
After graduating in architecture in 1926 at the Academy of
Fine Arts in Venice, his hometown, in the years that followed
the career of Carlo Scarpa (1906 - 1978) was split between
teaching at the University of Architecture in Venice and his
activity as designer. The partnership with Paolo Venini’s glass
factory began in 1932 and continued with his appointment
as artistic director, a role he held until 1947. Thanks to his
creativity and expertise in glass, the architect determined the
company’s artistic vision, reaching far into the future. In 1934
he designed the first “Sommersi” vases and in 1936 the “Murrine
Romane” were presented to the public, developed from an idea
of Paolo Venini and inspired by the glass of antiquity. Later he
conceived the “Tessuto” glass vases and in 1940, together with
Paolo Venini, he presented at the Venice Biennale and the Milan
Triennale an absolute innovation in the field of production: the
new techniques of the Battuti, the Tessuti, the Granulari, and
the new Murrine. At the same time, he continued his career
as architect with projects carried out at Ca’ Foscari university,
the Gallerie dell’Accademia, and, in the postwar period, at the
Castelvecchio museum in Verona and Fondazione Querini
Stampalia. Among the architectural projects, his extension of
the Gipsoteca Canoviana in Possagno stands out, a design that
launched an exhibition style placing the artwork centre stage,
in the limelight. In 1956 he won the Olivetti national prize for
architecture, and the company commissioned him to create the
famous exhibition space in Piazza San Marco.
In 1969 he realised one of his best-known projects: the Brion
Tomb. He distinguished himself for a brilliant attention to detail
and a keen sense of the materials and craftsmanship.
He also made contributions to the Biennale, for which he
created ground-breaking installations for solo exhibitions,
among which was the one on Paul Klee’s work. When he was
far from the glassworks’ activity, Carlo Scarpa presented at
the Turin “Italy ‘61” Expo a large luminous cascade of modular
polyhedra produced by Venini, making it a symbol of Italian
glass art.
Authors biographical notes