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Vaux-le-Vicomte
Il possedimento di Vaux consisteva inizialmente in due
appezzamenti diffi cili da trattare, in quanto consisteva-
no in due vallate che pendevano obliquamente: que-
sti ostacoli però furono debellati per la realizzazione del
giardino, grazie alle fonti di denaro quasi inesauribili del
sovrintendente Nicolas Fouquet, che non esitò a stan-
ziare per realizzare il progetto di André Le Nôtre: il corso
di un fi ume fu deviato di 45° e convogliato in un canale
che passa sotto i giardini in un tunnel di 1,5 Km; i pendii
naturali invece verranno rimaneggiati in una serie di piani
orizzontali, fondamentali per il gioco non solo della pro-
spettiva, ma anche dell’illusione. La foresta fu domata,
in modo da trarre un’area di circa 70 ettari da destinare
al giardino: questo spazio che parte dalla statua d’Er-
cole, dalla parte opposta e più lontana alla facciata Sud
del castello, si estende per 1500 metri di lunghezza e
una larghezza di 250/300 metri è sempre, da qualun-
que punto di vista ci si mette, dominato dal palazzo: il
Palazzo troneggia su tutto il giardino, espressione del
dominio del proprietario sulla natura.
Guillaume Gillet disse di questi giardini: “essi sono dise-
gnati per respirare a pieni polmoni lo spazio razionalizza-
to dove circola nell’assoluto la razza stessa della Fran-
cia”. Durante un secologli eredi di Le Notre crearono
giardini in tutta Europa applicando gli insegnamenti che
si erano realizzati a Vaux-le-Vicomte.