Il progetto - POINTHOUSE for the Planet - è nato
dalla necessità di riflettere intorno ad importanti
concetti (14 punti specifici) per poter così ridefinire
la prassi operativa del lavoro futuro.
L’intento è quello di pensare i progetti Pointhouse
in un’ottica differente, cioè conferire ad essi una
dimensione più ampia, farli uscire dal mero rapporto
forma-funzione-consumo
per
collocarli
in
un
contesto più vasto.
Possiamo dire in sintesi, evidenziare le loro qualità
multi-disciplinari, quest’ultime motore per l’agire
grazie al valore espresso da questo spettro allargato
di esperienze.
Inoltre l’obiettivo che ci siamo posti è, oltre ad
enunciare buoni propositi verbali, quello di porre
in pratica quanto detto e renderlo così operativo e
realizzabile.
In altre parole l’intento è quello di incidere
concretamente nella realtà di tutti i giorni,
differentemente il progetto corre il rischio di
diventare un “non progetto”.
All’inizio del nostro percorso, l’approccio è stato per
lo più indirizzato ai materiali e alla produzione .
Ecco quanto detto:
“ .... riformuliamo e riconvertiamo il sistema
produttivo della collezione Pointhouse partendo
da una attenta selezione dei materiali impiegati
con una attenzione puntuale all’analisi della filiera
produttiva nell’ottica della riciclabilità e del rispetto
dell’ambiente”.
Ci siamo accorti che possiamo “fare di più” e così
abbiamo deciso di costruire il progetto, Pointhouse
for the Planet.
Pointhouse for the Planet ha inciso nell’attività di
riconversione industriale per qualificare gli spazi
del lavoro ed i flussi produttivi oltre ad incentivare
una riduzione delle emmissioni e di CO2.
Oltre alla produzione e al prodotto diventa anche
motore di sviluppo per il sostegno di azioni culturali
e didattiche nel territorio locale e nazionale,
coinvolgendo più attori e costruendo una rete di
relazioni importanti che possono crescere nel
prossimo futuro.
PREMESSA