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PROGETTI DI DESIGN 08
L’anima agli
oggetti
— Q&A
“Tratto gli oggetti come se fossero
persone”, rivela Raffaella Mangiarotti,
“rivolgo loro lo stesso rispetto e attenzione
che destinerei a un individuo. I miei progetti
cercano di ‘umanizzare’ gli oggetti,
dando loro un’espressività e una sorta
di affettività. Il mio obiettivo non è creare
il prodotto più bello o lussuoso, ma dargli
un’anima, una personalità unica. Questa
visione nasce dalla mia passione per
le persone e le relazioni umane, che mi
spinge a trasformare i momenti ordinari
in esperienze piacevoli”. Un approccio che
si riflette nei suoi progetti, che rapiscono
lo sguardo per l’equilibrio bilanciato tra
utilità ed estetica, esattezza di forme
e armonia di materiali. Anche Palù,
l’ultimo pezzo disegnato per Pianca, è un
elemento d’arredo con un carattere ben
definito. Rappresenta l’evoluzione della
serie omonima nata da un comodino
dall’animo gentile, che si apre prima verso
l’utente e poi verso la stanza. Generosa e
accogliente, Palù è una sedia empatica,
che abbraccia e conforta.
— Disegni ancora a mano?
Per me, lo schizzo è uno strumento di
dialogo con il cliente, che mi aiuta a
capire le sue preferenze. Preferisco
presentare idee non definitive, lasciando
all’altro lo spazio per interagire con il mio
disegno, perché credo fermamente, come
Magistretti, che il progetto sia un dialogo.
— Se dovessi comparare il tuo stile di
design a un movimento artistico, quale
sarebbe?
Forse il Movimento Moderno, con il
suo forte legame con l’innovazione e
la precisione industriale. I miei oggetti
mostrano la medesima pacatezza di
linguaggio.
— Qual è la cosa più strana o inaspettata
che ti ha ispirato per un progetto?
L’inclinazione di un fiore di tarassaco mi
ha ispirato il progetto di una lampada.
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