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Moroso vol 1/3 Sofas + Seating systems
“La storia di Moroso è la storia
delle relazioni con i designer, gente
che il mondo sta cercando di cambiarlo
positivamente, con intelligenza e con
quella febbre che muove sempre gli
artisti davanti alla bellezza. Chiedo loro
di immaginare un mondo, non solo
un oggetto, e di metterlo in relazione
con il futuro” [Patrizia Moroso]
Assemblaggio come metafora,
come metodologia d’indagine, e
transito come condizione progettuale,
come cautela preventiva per evitare
sbocchi utopistici o superflui. Il design
per Moroso non è semplicemente un
catalogo, un inventario, ma un flusso
che si fonde e si confonde nella società;
flusso generativo, perché senza l’abitare,
senza la persona, l’oggetto, qualunque
oggetto, non può esistere.
Assemblare, mescolare, connettere:
i significati possono essere molti e
diversi, rappresentano una pluralità di
verso che trova nelle relazioni il tramite
tra l’ordinario e l’extra-ordinario, la
pratica che apre al quotidiano territori
abitualmente estranei, la connessione
tra frammenti di contemporaneità
e la memoria.
“The story of Moroso is the story
of our relationships with designers,
people who, with intelligence and with
the passion which always inspires artists
in the face of beauty, are trying to change
the world for the better. I ask them not
to imagine a single object, but to
imagine a new world and project it into
the future” [Patrizia Moroso]
We take assembly as a metaphor,
as a concept for exploration and
experimentation, and transition as a
condition for design, a way to avoid designs
which are too utopian or too excessive.
Design for Moroso is not simply about a
product catalogue or inventory, but rather
a flow which extends out into the world to
mingle with and become part of our society;
it is a generative flow, because without
living spaces, without the individual,
an object, any object, cannot exist.
Assemble, mix, connect: the meanings are
many and varied, representing a multitude
of possible directions which in Interaction
find the link between the ordinary and
extra-ordinary, the practice that opens up
the everyday to normally alien territories,
the connection between fragments
of contemporary life and memory.
Designers