Metamorphosis
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Biografie
impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010; Germano
Celant - Blom Ina, Tobias rehberger. on otto e on
solo, Milano, Progetto Prada Arte, 2007; Brehm
Margit - Alessandra Pace (a cura di), Tobias
rehberger, Deaddies, Torino, Hopefulmonster,
2002.
Andrea Sala
Nasce a Como nel 1976;
lavora a Milano e Montreal.
Trovare una nuova immagine in una forma
esistente e scoprire una potenzialità
diversa all’interno di un oggetto sono
aspetti fondamentali del mio approccio.
Sono affascinato dal mondo del design
e dell’architettura: lavoro con oggetti
di design, progetti di architettura,
immagini o opere di altri artisti, cercando
di identificare e catturare una nuova
funzionalità, una nuova scala, una nuova
realtà combinatoria, partendo dalla
pratica della progettazione (Andrea Sala).
Bibl.: Daniela Bigi, Fascinazione per la forma,
in «Arte & Critica», 68, 2011; Marco Meneguzzo
(a cura di), La scultura italiana del XXi secolo,
Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, 2010;
Andrea Bruciati (a cura di), A Basic human
impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010; Noah Stolz,
Andrea Sala, in «Kaleidoscope», 6, 2010; Andrea
Bruciati (a cura di), soft Cell: space dynamics in
italy, Bologna, Damiani, 2008.
Dragana Sapanjoš
Nasce nel 1979 a Capodistria (SLO);
vive e lavora a Cittanova (HR).
La mia ricerca è concentrata sul
rapporto tra contenuto e contenitore,
sull’alterazione percettiva che l’opera
produce nel consumatore. L’opera si
pone come uno spazio svuotato delle
proprie connotazioni oggettuali, dove il
fruitore entrando con la sua presenza,
attiva la dimensione del discorso.
Discorso e discorsi che si nutrono con le
proprie sensazioni, con il proprio odore,
con la propria presenza, con la psiche
e il corpo, elementi attivi a riplasmare
continuamente l’opera stessa. E per
questo che io mi relaziono allo spazio
in modo simile a quello dello spettatore
(Dragana Sapanjos).
Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), moroso award
for contemporary art 2011_12, Monfalcone, GC.AC,
2011.
www.draganasapanjos.net
Tomás Saraceno
Nasce nel 1973 a San Miguel de Tucumán (AR);
vive e lavora a Francoforte sul Meno.
Le sue installazioni vogliono sfidare le
restrizioni convenzionali sull’habitat
umano, e suggerire nuovi modi di
percepire la natura. Futuristici modelli
urbani delle metropoli galleggianti
suggeriscono la possibilità di spostare le
città dalla superficie della Terra in aria
e rappresentano un tema centrale nella
pratica dell’artista.
Continuando nella tradizione di architetti
visionari prima di lui - Buckminster
Fuller, Archigram, e Ant Farm Collective
- Saraceno applica la ecosofia formulata
da Felix Guattari perchè riunisce tre
parametri, ambientale, mentale e sociale,
in pratica metodologica (Andrea Bruciati).
Bibl.: Berlin Marion Ackermann - Daniel
Birnbaum - Udo Kittelmann - Hans Ulrich Obrist
(a cura di), Tomás saraceno: Cloud Cities,
Düsseldorf, Hamburger Bahnhof für Gegenwart
- Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, 2011;
Andrea Bruciati (a cura di), A Basic human
impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010.
www.tomassaraceno.com
Francesco Simeti
Nasce a Palermo nel 1968;
vive e lavora a New York.
Sembra riattivare da molti punti di
vista le esperienze sperimentali della
fine degli anni Sessanta, soprattutto
quelle genericamente affini ai linguaggi
di derivazione pop che rileggono il
concetto stesso di habitat. Nella gestione
dello spazio architettonico, avviene la
decostruzione degli elementi costitutivi
al fine di reimpostare il concetto stesso
di visione. Lo spazio viene formalmente
inteso quale proiezione di un oggetto su
di una superficie, ma con la tendenza
a debordare, a oltrepassare i confini
materiali posti dai supporti per un
coinvolgimento totalizzante dell’intero
ambiente (Andrea Bruciati).
Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), A Basic human
impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010; Acrobazie,
Corraini, 2008.
www.francescosimeti.com
Luca Trevisani
Nasce a Verona nel 1979;
vive e lavora fra l’Italia e Berlino.
Ad interessare Trevisani è soprattutto
il carattere progettuale, cosicché il
potenziale racchiuso nell’idea venga
spesso disperso nel corso della sua
realizzazione che risulta parziale o
imprecisa, con uno scarto tra idea ed
oggetto. Urgenti dunque sono il progetto
o l’intento, e non la loro attuazione e
da qui nasce l’interesse e l’utilizzo di
materiali effimeri, ma mai anodini o non
correlati ad un vitalismo delle forme
(Andrea Bruciati).
Bibl.: Marco Meneguzzo (a cura di), La scultura
italiana del XXi secolo, Milano, Fondazione
Arnaldo Pomodoro, 2010; Andrea Bruciati (a cura
di), Arrivals and Departures: a New Generation
of Artists, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale,
2010; Andrea Bruciati (a cura di), A Basic human
impulse, Monfalcone, GC.AC, 2010; Luca
Trevisani, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale,
2009; Andrea Bruciati (a cura di), soft Cell: space
dynamics in italy, Bologna, Damiani, 2008.
Patricia Urquiola
Patricia Urquiola si è formata con i grandi
nomi del design del Novecento. Assistente
universitaria di Achille Castiglioni e
Eugenio Bettinelli, successivamente
collabora con Vico Magistretti, Maddalena
de Padova e Piero Lissoni. Con Patrizia
Moroso sviluppa una nuova concezione
del sedersi, flessibile e trasformabile.
Progetti unici, nati dall’unione di
talento e sensibilità femminile con la
solida tradizione artigianale e sartoriale
dell’azienda.
Bibl.: Caroline Klein, patricia Urquiola,Cologne,
Daab Media, 2009; patricia Urquiola: Time to
make a Book, New York, Rizzoli, 2013
www.patriciaurquiola.com
Tokujin Yoshioka
Tokujin ha studiato a lungo con Shiro
Kuramata e Issey Miyake. Designer
eclettico e raffinato, si esprime in
campi molto diversi: arte, moda,
architettura e design. L’idea alla base
di ogni suo progetto, viene sempre
mediata da un approccio progettuale
volto all’essenzialità, concettuale e
sperimentale, nella continua ricerca di
applicazioni inusuali per materiali semplici
e comuni. Con Moroso condivide l’amore
per l’oggetto unico, la propensione
alla manualità artigianale e la grande
attenzione alla cura sartoriale.
Bibl.: Tokujin Yoshioka Design, London, Phaidon,
2006; Tokujin Yoshioka, New York, Rizzoli, 2010
www.tokujin.com