Anna Galtarossa
nasce a San Pietro in Cariano nel 1975;
vive e lavora a Verona.
Un’immaginazione fervida, nutrita di
storie fantastiche, mitologiche e magiche,
ci restituisce mondi sfavillanti che si
presentano come stati onirici o epifanie.
Oggetti apotropaici, divinità domestiche,
feticci; o ancora città galleggianti
ricoperte di perle e di paillettes e mostri
giganteschi, riesumati dalle nostre paure
più ataviche. Sempre al limite fra la veglia e
il sonno, fra il viaggio reale o immaginario,
l’artista rende palpabili i sogni e ci regala
la possibilità di toccarli, anche se solo per
un istante (Eva Comuzzi).
Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), moroso award
for contemporary art 2010_11, Monfalcone, GC.AC,
2010; Marco Meneguzzo (a cura di), La scultura
italiana del XXi secolo, Milano, Fondazione
Arnaldo Pomodoro, 2010; Andrea Bruciati (a cura
di), A Basic human impulse, Monfalcone, GC.AC,
2010; Andrea Bruciati (a cura di), Arrivals and
Departures: a New Generation of Artists, Cinisello
Balsamo, Silvana Editoriale, 2010; Andrea Bruciati
(a cura di), soft Cell: space dynamics in italy,
Bologna, Damiani, 2008.
Martino Gamper
nasce a Merano nel 1971;
vive e lavora a Londra.
Il design è l’oggetto di studio e il suo
materiale espressivo: gli oggetti d’arredo
divengono dispositivi da smontare e
rimontare, insieme di componenti che
possono essere riconfigurati innumerevoli
volte, come nei giochi di costruzione.
Questa pratica, tuttavia, non riduce il
design alle sue forme elementari o alle sue
qualità materiali, perché nell’espressività
degli elementi individuali, nei colori
e nelle forme che caratterizzano ogni
oggetto, Gamper esplora gli aspetti sociali
e culturali della progettazione industriale
(Irene Calderoni).
Bibl.: Andrea Bruciati (a cura di), moroso award
for contemporary art 2010_11, Monfalcone, GC.AC,
2010; 100 Chairs in 100 Days and its 100 Ways,
Londra, Dent De Leone, 2010; piccolo Volume ii,
Nilufar & Dent De Leone, 2009.
www.martinogamper.com
Daniel González
nasce a Buenos Aires (AR) nel 1963;
vive a lavora a New York e Berlino.
Una sensibilità visiva frizzante, con
soluzioni radicali ed eccentriche,
spesso formulate anche mediante
atti performativi e site specific. I suoi
interventi sono il risultato di continui atti
di smantellamento e miscele multiple
che destabilizzano il fruitore occidentale
per la loro estroversione e fascinazione
seduttiva. Il desiderio sta alla base
conoscitiva di González che non retrocede
mai nelle sue esternazioni iconografiche,
vitali e pulsanti perché autenticamente
desunte dalla vita quotidiana (Andrea
Bruciati).
Bibl.: Francine Fort - Michel Jacques - Claire
Petetin - Eric Troussicot (a cura di), insiders:
practices, Uses,Know-how, CAPC Bordeaux, Le
presse du réel, 2010; Lukas Feireiss (a cura di), re-
imaging Architecture, Berlin, Galerie Archcouture
- Halle/S and Aedes Galerie, 2010; Andrea Bruciati
(a cura di), A Basic human impulse, Monfalcone,
GC.AC, 2010; Daniel González: a la mierda lo que
piensen de nostro – UFo in my bed, Prague, Vernon
Fine Art International, 2009.
www.daniel-gonzalez.com
Konstantin Grcic
Konstantin Grcic è nato a Monaco in
Germania nel 1965. Dopo aver studiato al
Parnham College in Inghilterra, dal 1988
al 1990 frequenta il Royal College of Art di
Londra studiando Design.
Dal 1991 fonda il proprio studio a Monaco
e lavora come industrial designer e
architetto. Disegna mobili per le più
importanti aziende europee, tra le quali
Agape, Magis, Moormann, Moroso, Muji,
Whirlpool… Attualmente sta lavorando
con Herzog & de Meuron al progetto del
nuovo Parrish Art Museum a Long Island
negli Usa. Konstantin Grcic crea prodotti
definiti essenziali, minimalisti. Quello
che però lo allontana dal minimalismo è
lo sviluppo del concetto di funzione in
termini umani, grazie alla combinazione
di un estremo rigore formale con una
notevole acutezza mentale e con un
grande humor. Grcic ama definire il
suo design semplice. Ha ricevuto molti
premi prestigiosi: nel 2000 è stato ospite
d’onore alla Interieur Biennal di Kortrijk
in Belgio, nel 2007 è stato nominato
Designer of the Year da Arckitectur &
Whonen a Colonia e poi è stato Designer
de l’Anée al Maison Objet di Parigi…
Tra i suoi progetti la lampada Mayday
prodotta da Flos è stata selezionata per
la collezione permanente del Museum
of Modern Art di New York. La stessa
lampada ha vinto il premio Compasso
d’Oro nel 2001.
Bibl.: Cristina Morozzi, Konstantin Grcic, Milano, Il
Sole 24 ore, 2011. www.konstantin-grcic.com
Alfredo Häberli
Nato a Buenos Aires nel 1964, Alfredo
Häberli si trasferisce in Svizzera nel 1977
dove si laurea alla Scuola di Design di
Zurigo nel 1991. Dal 1993, anno in cui apre
il proprio studio, inizia le collaborazioni
con marchi prestigiosi.
Il suo interesse, che spazia a 360°
nel campo del design non risente di
vincoli formali e non segue le mode;
cerca piuttosto di guardare con occhi
nuovi alle situazioni quotidiane. I suoi
prodotti coniugano inventiva e bellezza
e rispecchiano la sua determinazione a
fare sì che dagli oggetti traspaia sempre
un’anima. Le sue opere sono state
presentate in varie mostre e gli hanno
valso numerosi premi e riconoscimenti.
Bibl.: Alfredo häberli Design Live, Berlin,
BirkhÄuser, 2006.
www.alfredo-haeberli.com
Massimo Iosa Ghini
Massimo Iosa Ghini nasce nel 1959,
studia architettura a Firenze e si laurea
al Politecnico di Milano. Dal 1985
partecipa alle avanguardie del design
italiano disegnando illustrazioni, oggetti e
ambienti per il gruppo Bolidismo di cui è
fondatore, e fa parte del gruppo Memphis
con Ettore Sottsass. Disegna mobili,
collezioni, oggetti e sviluppa art direction
per le migliori aziende di design italiane
ed estere con uno stile riconosciuto.
Attualmente sta lavorando ad importanti
progetti di architettura e design sia in
Europa che negli Stati Uniti. I suoi lavori si
trovano in vari musei e collezioni private
internazionali.
Bibl.: 15 anni di progetti massimo iosa Ghini 15
years of projects, Milano, Electa, 2001; Colonetti
Aldo - Burkhardt François - Gillo Dorfles,
massimo iosa Ghini da Designer ad Architetto,
Bologna, Editrice Compositori, 2005.
www.iosaghini.it
Toshiyuki Kita
Tokujin ha studiato a lungo con Shiro
Kuramata e Issey Miyake. Designer
eclettico e raffinato, si esprime in
campi molto diversi: arte, moda,
architettura e design. L’idea alla base
di ogni suo progetto, viene sempre
mediata da un approccio progettuale
volto all’essenzialità, concettuale e
sperimentale, nella continua ricerca di
applicazioni inusuali per materiali semplici
e comuni. Con Moroso condivide l’amore
per l’oggetto unico, la propensione
alla manualità artigianale e la grande
attenzione alla cura sartoriale.
Bibl.: Toshiyuki Kita: The soul of Design, Amus Arts
Press, 2001.
www.toshiyukikita.com
Biografie
Metamorphosis
116. 117.