colorati, tesi entro strutture d’acciaio
geometriche, disposte come le facce
di un poliedro.
Su basi diverse, nel 2005, entra in
produzione per Moroso la sedia
Supernatural di Ross Lovegrove,
rappresentante della corrente di quello
che è stato definito “nuovo naturalismo”,
versione evoluta dell’organicismo
novecentesco35. La sedia, concepita
in polipropilene colorato con il ricorso
a tecnologie evolute, si presenta
perfettamente allineata ai principi creativi
del designer che intende riproporre nel
suo lavoro la bellezza assoluta e originaria
delle forme naturali36. Affascinato dalla
nitidezza e dalla ricchezza delle strutture
organiche cresciute in totale armonia con
la vita e lo spazio circostante, Lovegrove
ad esse si ispira per creare oggetti
racchiusi entro linee raffinate ed eleganti
che esaltano le possibilità estetiche della
curva e dell’ellisse. Leggerezza,
flessibilità, eleganza sono i criteri guida
dei suoi progetti indirizzati all’utilizzo
delle tecnologie più avanzate nella
lavorazione dei materiali con “l’intento
di solidificare idee e forme che un tempo
erano fluide”37, dichiarazione
quest’ultima che si adatta esattamente
ai processi di produzione di Supernatural.
Tra i designers di ultima generazione
spicca il gruppo dei giapponesi con lo
studio Nendo che con Kub e Dew
riprendono decorazioni di ascendenza
optical, mentre Tokujin Yoshioka si ispira
al mondo naturale per le sue creazioni
che puntano sul decoro e sull’utilizzo di
tessuti innovativi come quello che riveste
e dà forma alla seduta Memory o alla
poltroncina Moon in polietilene
trasparente che cattura e riflette la luce
ad imitazione dell’astro lunare.
Frutto dell’intreccio di culture e
tradizioni assai lontane tra loro nel tempo
e nello spazio sono gli oggetti ideati per
Moroso da Nipa Doshi e Jonathan Levien
indiana di famiglia Gujarati lei, scozzese
lui. Dal loro incontro nascono oggetti
come la serie di sedute My Beautiful Back
Side o Principessa che alla raffinatezza
dei tessuti e dei ricami indiani coniugano
la sorpresa del dettaglio straniante
e fuori contesto.
Tra i giovani, infine, è doveroso
segnalare il lavoro del gruppo svedese
Front (Sofia Lagerkvist, Charlotte von der
Lanken, Anna Lindgren) caratterizzato da
un concept che si avvale delle potenzialità
espressive dei tessuti stampati con
procedimenti fotografici per creare
effetti percettivi illusionistici come nella
collezione Moment. Un divano di
concezione semplicissima si trasforma
così in un oggetto fintamente
drappeggiato mentre una panca evoca
la durezza del legno nell’immagine,
ma è nella sostanza un imbottito di grande
comfort.
Ripercorrere la storia di un’azienda
come Moroso ha così permesso di
evidenziare l’evoluzione del design dalla
seconda metà del Novecento ad oggi
tracciandone, ad un tempo, lo sviluppo
nazionale e quello internazionale.
Si è parlato di forma e funzione, di
avanguardia radicale, della sua eredità
stilistica e dei suoi ultimi raggiungimenti
per arrivare a toccare argomenti come il
continuo rinnovamento dei materiali,
l’ecosostenibilità e l’ergonomia che
sicuramente indicano il futuro del disegno
industriale. Al di là di ogni metafora, però
ciò di cui si è parlato è soprattutto
il nostro modo di vivere e di stare nel
mondo, la nostra capacità di rapportarci
con l’ambiente che ci circonda creando
oggetti che siano in sintonia e rispecchino
le nostre esigenze, i nostri desideri e,
in ultima analisi, i nostri sogni unica e vera
frontiera del design contemporaneo.
Metamorphosis
038. 039.
“Dare corpo alle idee per creare un mondo”
moment Collection di Front,
2009
moon e memory di Tokujin Yoshioka,
2011
Kub e Dew di Nendo,
2009
supernatural di Ross Lovegrove,
2005