Nipa Doshi & Jonathan Levien
— Mumbai, India, 1971; Elgin, Scotland, 1972
Nipa Doshi è nata a Bombay da una famiglia
Gujarati; a Londra, frequenta il Royal College
of Art, dove incontra Jonathan Levien, scozzese,
che diventerà suo partner di vita e di lavoro.
L’approccio al progetto di Nipa è radicato
nella cultura d’origine, proiettato al pluralismo
culturale e caratterizzato dall’innata sensibilità
grafico-decorativa; Jonathan si pone in modo
complementare, apportando aspetti propri
del design industriale, sia in termini produttivi che
di conoscenza dei materiali. Assieme sviluppano
un linguaggio progettuale distintivo, sintesi
di tecnologia, narrazione, incontro di culture,
decorazione e processi produttivi a metà
tra l’industria e l’artigianato. Vivono e lavorano
a Londra.
Nipa Doshi was born in Mumbai to a Gujarati
family; she attended the Royal College of Art
in London, where she met Scottish designer
Jonathan Levien, who was to become her partner
in life and work. Nipa’s approach to design is
rooted in her upbringing, focusing on cultural
pluralism and with a natural eye for visual culture;
Jonathan takes a complementary approach by
bringing in his own elements of industrial design,
both in terms of production and of knowledge of
materials. Together they create a distinctive design
language, a synthesis of technology, narrative,
cultural hybridism, decoration and production
processes that mix industry and craftsmanship.
They live and work in London.
→ Armada, 2016 / Casa Modernista, 2018 / Impossible Wood, 2012 / Modernista, 2017 / My Beautiful
Backside, 2008 / Paper Planes, 2010
Photo Kate and Camilla
Artista tra i più influenti a livello
internazionale, esplora attraverso diversi linguaggi
espressivi le condizioni cognitive e culturali alla
base dei processi percettivi dell’essere umano.
La sua pratica, non limitata al contesto del museo
o della galleria, ricerca sempre uno scambio attivo
con le persone; spaziando dalla progettazione
di ambienti, resi immersivi dall’interazione di luce,
colore e movimento, ad installazioni che
ricontestualizzano i fenomeni naturali, le sue
opere e i suoi progetti – intesi come “dispositivi
per l’esperienza della realtà” – stimolano la
consapevolezza sul modo in cui le persone
interagiscono e interpretano il mondo, con una
marcata attenzione per le questioni legate
alla sostenibilità e al cambiamento climatico.
Vive e lavora tra Berlino e Copenhagen.
One of the most influential international
artists, he uses different creative languages
to explore the cognitive and cultural conditions
that inform our processes of perception.
His work is not confined to museums and galleries,
but seeks to actively engage with the public,
ranging from designing immersive environments
using interactions of light, colour and movement,
to installations that recontextualise natural
phenomena. His work and designs – presented
as “tools for experiencing reality” – encourage
awareness of the way we interact with and interpret
the world around us, with a clear focus on issues
related to sustainability and climate change.
He lives and works in Berlin and Copenhagen.
Ólafur Elíasson
— Copenhagen, Denmark, 1967
→ Secret Cubic Shelves, 2021